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Il potere digestivo dello zenzero

Lo zenzero (zinziber officinale) è una pianta tipica del sud-est asiatico, appartenente alla famiglia delle Zinziberacee ed utilizzata sin dalla notte dei tempi come spezia sia nell’ambito culinario che medico. La parte che viene sfruttata è il rizoma, cioè la sua radice, che può essere usata sia fresca che essiccata. È un ingrediente comune in molte ricette e infusi, ma è anche tra le spezie più salutari del pianeta. Il principale componente bioattivo dello zenzero è il gingerolo, responsabile della maggior parte delle sue proprietà medicinali; l’alleviamento di nausea, artrite e dolore sono associate, infatti, a questa miscela di fenoli che possiede potenti attività antinfiammatorie. Il rizoma contiene anche olio essenziale e shogaoli che conferiscono il caratteristico sapore pungente.

Noi cercheremo di focalizzarci soprattutto sulle sue proprietà eupeptiche, anche in previsione della necessità che avremo nelle prossime settimane di favorire al meglio la nostra digestione!

Cosa significa “proprietà eupeptica”?

Eupèptico deriva dall’aggettivo greco éupeptos che significa “digeribile”. Di conseguenza, le proprietà eupeptiche sono attribuibili a tutte quelle sostanze in grado di favorire la digestione e di stimolare l’appetito attraverso un aumento della produzione di succhi gastrici; i benefici a livello gastrico si ottengono, quindi, sia se vengono assunti prima che dopo il pasto.

Eupepsia si contrappone a dispepsia, ovvero la “cattiva digestione”.

Zenzero e indigestione

L’indigestione, o dispepsia, è un evento familiare a tutti gli individui poiché spesso dipende dalle abitudini alimentari, dal consumo di un pasto troppo abbondante o dalla rapidità con cui si mangia. Quando non esiste una causa nota di indigestione si parla di “dispepsia funzionale”. Essendo la sintomatologia non correlabile ad alcuna patologia, risulta spesso difficile intervenire farmacologicamente. Diversi studi hanno dimostrato come l’attività procinetica dello zenzero sia fortemente d’aiuto, poiché in un gran numero di pazienti con dispepsia funzionale si evidenzia proprio un rallentamento del transito gastrico. Il soggetto, in questo caso, avverte disturbi come gonfiore addominale, acidità, nausea e talvolta vomito.

Lo zenzero può essere utilizzato anche per curare la nausea, sia quella che si verifica in seguito a trattamenti farmacologici che in gravidanza. Infatti, studi dimostrano la sua efficacia e sicurezza, specialmente se utilizzati durante il primo trimestre di gestazione e spesso abbinati alla Vitamina B6 per ottenere un effetto sinergico.

Inoltre, sempre per quel che riguarda l’apparato gastrointestinale, è stato dimostrato che lo zenzero è in grado di regolare la peristalsi, cioè il movimento della muscolatura liscia intestinale, risultando pertanto efficace nel trattamento della stipsi ma anche nella diarrea, promuovendo la formazione della flora batterica benefica.

Altre proprietà dello zenzero

Nel periodo invernale questa radice è un ottimo alleato nel contrastare gli stati influenzali: la ricerca scientifica ha evidenziato come le sue proprietà siano comparabili a quelle dei FANS, che accelera la guarigione delle malattie da raffreddore e sembra anche in grado di ridurre la febbre.

Lo zenzero combatte i malanni di stagione grazie alla presenza dell’allicina, un attivo che ha come bersaglio le proteine del virus dell’influenza. In questo caso, il consiglio è quello di assumerlo come decotto, meglio se abbinato a limone e miele per sfruttare le proprietà vitaminiche e antisettiche (se il miele è balsamico aiuta a liberare le vie nasali).

È un ottimo rimedio anche come antinfiammatorio nell’artrite poichè contiene composti che mimano gli effetti degli inibitori delle COX-2. È utile anche in caso di diabete: infatti, è stato dimostrato come lo zenzero riduca i livelli di zuccheri nel sangue e migliori i vari fattori di rischio di malattie cardiache nelle persone con diabete di tipo 2.

Controindicazioni: cosa è bene sapere

Nonostante i numerosi effetti benefici dello zenzero, è importante tener presente che il suo utilizzo è sconsigliato nell’ultimo trimestre di gravidanza e a ridosso del travaglio poiché potrebbe peggiorare il sanguinamento. Per le stesse ragioni, la spezia potrebbe non essere sicura anche nelle donne incinta con precedenti esperienze di aborto spontaneo o problemi di coagulazione. Pertanto, più in generale, tutti i soggetti che assumono farmaci anticoagulanti dovrebbero utilizzarlo con cautela.

Inoltre, l’uso è sconsigliato anche a chi soffre di calcoli biliari poiché può aumentare la secrezione della bile.

In questi casi è opportuno chiedere un parere al proprio medico se si pensa di utilizzare lo zenzero a scopo medicinale.

Come utilizzare lo zenzero

Lo zenzero è una radice che si può trovare tutto l’anno sia nei supermercati che nei negozi di prodotti naturali.

Per contrastare la nausea può essere utilizzato nelle seguenti forme:
– decotto: si può preparare in casa sbucciando la radice di zenzero fresco e facendola bollire insieme all’acqua; quando tiepida berla a piccoli sorsi.
– integratori: è un rimedio meno economico ma più pratico e preciso se si vuole utilizzare lo zenzero a scopo medicinale e quindi a dosaggi prestabiliti durante l’arco della giornata; le compresse a base di zenzero sono spesso utilizzate anche per contrastare influenza, raffreddore o infezioni del cavo orale.
– olio essenziale: l’uso inalatorio sembra alleviare la nausea.

Lo zenzero, pertanto, è un ottimo rimedio da tenere in casa tutto l’anno; è facilmente reperibile, multifunzionale e a un costo contenuto.

FONTI:

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0031942215300509via%3Dihb

https://www.healthline.com/nutrition/11-proven-benefits-of-ginger#2.-Cantreatmany-forms-of-nausea,-especially-morning-sickness

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3995184/

Dott.ssa Giulia Lodrini

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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