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TUCATINIB: nuove speranze per il cancro al seno metastico HER2+

Il tumore al seno è una patologia che coinvolge la ghiandola mammaria della donna, in maggior misura, e, sebbene possa sembrare strano, dell’uomo (circa l’1% dei casi).

I fattori che guidano il Medico Oncologo nella scelta della terapia a cui sottoporre la paziente sono, insieme all’istologia e allo stadio del tumore, i bersagli molecolari che lo caratterizzano.

Il recettore HER2

Il recettore HER2 (Human epidermal growth factor receptor 2) è un recettore tirosin-chinasico appartente alla famiglia dei recettori per i fattori di crescita epidermali ed è codificato dal gene ERBB2.

Si è visto che l’over-espressione di questo gene gioca un ruolo determinante nella crescita e nella progressione di alcuni tipi di tumore, spesso aggressivi e con elevata possibilità di sviluppare metastasi, della ghiandola mammaria.

Questa proteina si pone come importante biomarker e bersaglio molecolare nella terapia oncologica in circa il 30% dei pazienti.

Tucatinib: un potenziale alleato della terapia standard

Nell’ambito della ricerca clinica oncologica è imperativo lavorare con l’obiettivo di aumentare le chances terapeutiche dei pazienti, soprattutto nel caso in cui, purtroppo, le terapie approvate (Standard of Care) non si dimostrino più efficaci nel contrastare la progressione del tumore.

Pazienti con tumore al seno metastatico HER2 positivo che sono andate incontro a progressione dopo diverse linee di trattamento con terapie a bersaglio molecolare anti-HER2 hanno a disposizione pochi ulteriori trattamenti oncologici.

Il Tucatinib si colloca proprio in questo contesto!

Si tratta di una piccola molecola sperimentale, somministrabile per via orale ed estremamente selettiva nei confronti dei recettore HER2.

Qual è il protocollo sperimentale in cui è stato studiato Tucatinib?

Il trial clinico nel quale Tucatinib è stato testato prende il nome di HER2CLIMB (ClinicalTrials.gov number, NCT02614794 – Finanziato da Seattle Genetics).

Si tratta di uno studio di fase II, randomizzato ed in doppio cieco dove si è messa a confronto la risposta, la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza complessiva di due gruppi di pazienti:

  • Il primo gruppo (gruppo sperimentale) è stato trattato con una combinazione di Tucatinib più Trastuzumab e Capecitabina (Standard of Care);
  • Il secondo gruppo (gruppo di controllo) è stato, invece, trattato con Placebo più Trastuzumab e Capecitabina (Standard of Care).

La popolazione che ha preso parte allo studio comprende pazienti:

  • Di età ≥ 18 anni;
  • Con carcinoma mammario metastatico HER2 positivo diagnosticato tramite ISH o FISH (esami diagnostici eseguiti su tessuto tumorale);
  • Precedentemente trattate con anticorpi monoclonali anti-HER2 (trastuzumab, pertuzumab o trastuzumab emtansine);
  • Con un ECOG PS di 0 o 1 (Eastern Cooperative Oncology Group performance-status score: una scala che definisce lo stato fisico di un paziente).

Un fattore innovativo che caratterizza questo trial clinico sta nel fatto che potessero parteciparvi anche pazienti con metastasi cerebrali non radiologicamente trattate, generalmente escluse dagli studi clinici in quanto la metastasi cerebrale costituisce un fattore prognostico negativo.

Che risultati ha avuto Tucatinib?

I dati che derivano da questo studio sono piuttosto incoraggianti!

Nel gruppo sperimentale la sopravvivenza libera da progressione ad un anno è del 33.1% contro il 12.3% del gruppo di controllo, mentre la sopravvivenza totale a due anni è del 44.9% nel gruppo sperimentale contro il 26.6% del gruppo di controllo.

Per quanto riguarda, invece, la sopravvivenza libera da progressione ad un anno delle pazienti con metastasi cerebrali è del 24.9% nel gruppo sperimentale contro lo 0% del gruppo di controllo.

Quindi, in pazienti con tumore al seno metastatico HER2 positivo pretrattato, incluse le pazienti con metastasi cerebrali, aggiungere Tucatinib allo Standard of Care (Trastuzumab e Capecitabina) ha portato risultati migliori rispetto al trattamento con la sola terapia standard.

Prospettive

Visti i risultati positivi ottenuti da Tucatinib nello studio HER2CLIMB, ci sono tutti i presupposti per la sottomissione della molecola a studi clinici di fase successiva che, nel caso in cui confermassero i dati già pubblicati, potrebbero dare la possibilità a pazienti oncologici di usufruire di una valida opportunità terapeutica.

Inoltre, al momento, Tucatinib è in studio anche per la terapia neoadiuvante (prima della chirurgia) contro il tumore al seno altre patologie caratterizzate dall’over-espressione di HER2 come, ad esempio, il tumore del colon-retto.

Perciò… stay tuned!

 

Fonti

https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/tumore-del-seno

https://www.seattlegenetics.com/pipeline/tucatinib

HER-2 Positive Breast Cancer

Tucatinib, Trastuzumab, and Capecitabine for HER2-Positive Metastatic Breast Cancer

 

Dott.ssa Laura Idotta

Laureata in Farmacia. Study Coordinator in Oncologia presso l’Ospedale Niguarda

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