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Alimentazione nelle persone che presentano magrezza

Una delle tante tipologie di persone che cercano supporto nutrizionale può essere quella dei pazienti magri. Può sembrare un paradosso, ma in realtà è solo uno dei tanti esempi in cui l’alimentazione va ad applicarsi in campi diversi rispetto al classico percorso di dimagrimento.

Chi è il soggetto magro

In primo luogo va fatta distinzione tra:

-il paziente magro con malassorbimento

-il paziente magro per costituzione

Chiaramente i percorsi di queste tipologie di pazienti differiscono, e non di poco. Se è vero che in entrambi i casi occorre migliorare la composizione corporea, nel primo caso occorre prima andare a fondo delle problematiche che danno il malassorbimento. La tipologia di percorso è quindi completamente differente, in quanto mette al centro la fisiopatologia delle problematiche che portano al non corretto assorbimento dei nutrienti.

Come si procede?

Come in tutti i casi ha un valore centrale una approfondita anamnesi. Quindi, sarebbe fondamentale compilare un diario alimentare della durata di almeno 7 giorni, in cui annotare ciò che si mangia, si beve, l’attività fisica svolta e le eventuali reazioni avverse legate all’assunzione degli alimenti.

Sarebbe bene lavorare sugli aspetti di pertinenza medica con medico curante o con lo specialista, prima o al massimo in contemporanea con l’intervento nutrizionale. In questo modo, qualora ci fossero condizioni patologiche, si può andare ad effettuare un intervento nutrizionale mirato.

Il bilancio energetico, una visione dinamica

Sono tanti i fattori che influenzano l’apporto energetico col cibo e il dispendio energetico.

I fattori che vanno ad incidere sull’apporto di cibo e nutrienti con la dieta sono:

-la composizione della dieta

-l’apporto di fibre con la dieta

-l’apporto di grassi con la dieta

-tipologia di attività fisica (quando medio/intensa può portare un decremento dell’appetito per circa 60 minuti dopo l’allenamento)

-ormoni e il loro controllo di fame e sazietà

-peso e composizione corporea (un peso accresciuto può portare a un incremento dell’apporto energetico)

-dispendio energetico (può incrementare il fabbisogno energetico)

Il dispendio energetico è invece influenzato da:

-Metabolismo basale

-Termogenesi indotta dagli alimenti

-Attività fisica

-Stile di vita e livello di sedentarietà

-Composizione corporea

-Apporto energetico complessivo della dieta e composizione, che possono incrementare o abbassare il dispendio energetico

Tutto qua? No, perché questo è solo il nocciolo di tutto ciò che è coinvolto nel meccanismo che permette (o non permette) di mantenere il peso.

La dieta inversa

Quando si deve intervenire per correggere una magrezza non patologica, una volta poste delle solide basi con un’accurata anamnesi, si può cominciare con l’intervento nutrizionale, che in questi casi deve essere calcolata per eccesso rispetto al dispendio energetico calcolato.

Si tratta comunque di un percorso delicato, in cui la persona va accompagnata anche verso una realistica percezione della quantità di cibo introdotta. Questo si può fare sia pesando gli alimenti (soprattutto all’inizio), oppure utilizzando unità di misura che permettono di ottenere una stima delle porzioni (mano, pugno, cucchiaio, bicchiere, …).

Dato che siamo difronte a una persona abituata a mangiare poco, la scelta migliore è sicuramente quella di usare alimenti densi dal punto di vista energetico. Si tratta quindi di alimenti non voluminosi, che non vanno a riempire lo stomaco in modo eccessivo, ma che forniscono un buon quantitativo di energia. Sono, fondamentalmente, alimenti poveri in acqua e ricchi in grassi e che hanno un contenuto calorico superiore a 4Kcal/g.

Stile di vita

Anche la persona che presenta magrezza deve seguire, come chiunque altro, un percorso di educazione alimentare. Se è vero che la questione gira, quando siamo in condizioni non patologiche, intorno al bilancio energetico, dobbiamo tener presente che mettere peso non vuol dire buttarsi a capofitto nel cibo spazzatura, il quale, per antonomasia, è un cibo ad alta densità calorica.

Correggere la magrezza vuol dire anche tutelare lo stato di salute in genere, e questo si fa compiendo scelta alimentari salutari e consapevoli.

Inoltre, un altro fattore che può portare a un limitato introito calorico, è uno stile di vita sedentario. Lavorare su questo aspetto può portare al desiderio di incrementare la quantità di cibo introdotto. Se è vero che un lavoro sedentario probabilmente non può essere reso dinamico, almeno sarebbe il caso di introdurre sessioni di allenamento adeguate alla persona.

Più in generale, si deve anche ragionare anche sull’igiene del sonno della persona, se si tratta di un fumatore o meno, il livello di idratazione.

Magrezza con malassorbimento

Come già scritto precedentemente, in questi casi è indispensabile approfondire le cause che portano ai problemi digestivi, ragionando anche qui a 360°, partendo dalla modalità di assunzione di cibo, dalla sede principale del disturbo e dalle abitudini alimentari attuali.

Le problematiche gastrointestinali sono molto varie e di diversa natura, e richiedono un intervento sullo stile di vita, oltre che in alcuni casi dei trattamenti medici.

 

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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