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I cibi amici per contrastare la pelle acneica

L’acne vulgaris è una patologia cronica della pelle che colpisce il 15% della popolazione mondiale e che influisce negativamente sia sulla condizione cutanea che psicologica di chi ne è affetto. La causa è un’alterazione ormonale che coinvolge prevalentemente gli androgeni (ormoni tipicamente maschili) e che provoca uno stato infiammatorio cutaneo correlato ad un’infezione da Cutibacterium acnes, che interessa i follicoli piliferi. I sintomi della patologia sono infiammazione, infezione, cheratinizzazione ed esiti cicatriziali. Il motivo d’esordio rimane spesso sconosciuto e il suo decorso non prevedibile. La sintomatologia, per quanto non grave, può però incidere drasticamente sulla vita sociale del paziente ed essere percepita come un vero e proprio “disagio”.

L’acne si riscontra indifferentemente in tutti i tipi di pelle, a qualsiasi età e in entrambi i sessi. Più nello specifico, nell’età adolescenziale, 9 ragazzi su 10 e 8 ragazze su 10 ne sono affetti. Con il crescere dell’età i numeri si invertono e nella fase adulta è il sesso femminile ad essere maggiormente coinvolto, in seguito a oscillazioni ormonali e problematiche ginecologiche di diversa natura.

La causa è multifattoriale: genetica, ambientale, alimentare e altamente correlata allo stile di vita. Lo stress, stati infiammatori dell’organismo e l’attuale utilizzo della mascherina non migliorano il quadro e ne aggravano gli aspetti sintomatologici.

Intervenire prontamente è importante e numerosi studi dimostrano che si possa cominciare da un intervento di tipo alimentare, in combinazione o meno a specifici trattamenti, a seconda della gravità della patologia. Esistono cibi che sono “alleati” della nostra pelle e altri che lo sono meno. In questo articolo cercheremo di mettere in luce quelli che apportano maggiori benefici a chi soffre di disturbi cutanei legati alla patologia.

Cibi amici e cibi nemici

Essendo le cause dell’acne v. molteplici, fattori sia estrinseci che intrinseci possono modularne il decorso. Diversi studi hanno dimostrato come, tra i fattori estrinseci, un’alimentazione bilanciata riesca ad alleviare la sintomatologia. Ma qual è l’alimentazione corretta per la pelle acneica? Tutti i cibi contenenti acidi grassi, vitamine A, C, E, D e B, nonchè quelli contenenti i minerali zinco e selenio, sono benefici per la pelle e per contrastarne gli stati infiammatori. Al contrario invece, i carboidrati ad alto indice glicemico e i prodotti lattiero-caseari ne peggiorano gli aspetti.

Tutti i prodotti contenenti ACIDI GRASSI POLINSATURI (PUFA) svolgono un effetto benefico e antinfiammatorio per la pelle. Tra questi, quelli essenziali, *ALA ed LA, sono i precursori di tutti gli altri e non vengono prodotti dal nostro corpo, quindi devono necessariamente essere introdotti con la dieta. Dove li troviamo? Negli olii vegetali tra cui quelli di lino, soia, arachidi, canapa e nell’olio di sesamo, ricchi di LA, e nei semi di chia, noci, olio di oliva e di colza, ricchi di ALA. Gli studi condotti hanno dimostrato come l’assunzione di 1000 mg di olio di borraggine ricco di GLA o 2000 mg di EPA e DHA (contenuti nel grasso dei pesci quali salmone, sgombro, aringa e merluzzo) per 10 settimane, hanno ridotto notevolmente le lesioni sia infiammatorie che non infiammatorie, migliorando il quadro complessivo dell’acne. I PUFA riducono l’infiammazione inibendo la produzione di alcune citochine pro-infiammatorie e dei leucotrieni B4.

Tra le VITAMINE che fanno bene alla nostra pelle troviamo:

VITAMINA A: per la sua natura lipofila penetra facilmente nell’epidermide e facilita la rigenerazione del tessuto cutaneo e la formazione cellulare. È contenuta in alimenti quali burro, fegato di vitello, pesce oppure sottoforma di pro-vitamina in frutta e verdura arancione, come carote, zucca, peperoni, albicocche, papaya e melone.

VITAMINA C: ha un effetto antinfiammatorio per inibizione del fattore NF-kB, attivatore di molte citochine pro- infiammatorie, un affetto antiossidante, cicatrizzante e anti iper pigmentazione, tipica dei segni dell’acne. Questa vitamina la troviamo nel ribes nero, peperoni, prezzemolo e agrumi.

VITAMINA E: ha un effetto antinfiammatorio, antiseborroico e antiossidante ed è responsabile dell’idratazione cutanea. La troviamo nelle uova, pomodori, noci, oli e nelle foglie verdi delle verdure.

VITAMINA D: diminuisce la secrezione di sebo, previene il blocco dei pori e l’inibizione della crescita batterica da Cutibacterium acnes. Un’integrazione per due mesi con 2000 UI/giorno ha ridotto l’infiammazione da acne vulgaris. Possiamo assumerla attraverso cibi quali pesce, uova, fegato e lievito.

VITAMINE B: inibiscono anch’essi la secrezione sebacea e sembrano in grado di contrastare la crescita batterica da Cutibacterium acnes. Le fonti includono carne magra, lievito, noci, farina d’avena, crusca e fegato. Attenzione alla Vitamina B12 invece, che sembra peggiorare i segni dell’acne, specialmente nelle pazienti di sesso femminile.

Tra i MINERALI amici della pelle troviamo lo zinco, per il suo effetto batteriostatico e di inibizione delle citochine pro-infiammatorie e il selenio per le sue proprietà antinfiammatorie e attività sul controllo della produzione di sebo. Il primo lo troviamo nelle ostriche, semi di zucca, girasole e cereali integrali, mentre il secondo nelle noci del Brasile, pesce e carne rossa.

Tra i vari alimenti, anche il the verde deteinato sembra essere in grado di ridurre il numero di lesioni infiammatorie sul naso e sul mento. Questo è stato confermato da uno studio su 80 donne di età compresa tra i 25 e 45 anni. L’80% delle partecipanti ha evidenziato l’effetto benefico della sostanza.

L’utilizzo abituale di questi alimenti all’interno della nostra dieta, migliora certamente gli aspetti della pelle
e può essere utilizzato come coadiuvante nell’alleviare la sintomatologia da acne vulgaris.

LEGENDA:
1. ALA: Acido Alfa Linoleico
2. LA: Acido Linolenico
3. GLA: Acido gamma linoleico
4. DHA: Acido docosaesaenoico
5. EPA: Acido eicosapentaenoico
*ALA e LA sono i capostipiti delle due famiglie di Omega 3 e Omega 6

FONTI

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8226785/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28076744/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31613567/

Dott.ssa Giulia Lodrini

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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