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I Flavonodi o Bioflavonoidi: proprietà ed usi

Si parla ormai da decenni della dieta mediterranea e dei macronutrienti che questa apporta al nostro organismo, beneficiandolo in modo molto significativo, sotto più fronti.

In questo articolo si approfondiranno quei macronutrienti tanto annoverati, ma di cui forse non si conosce a sufficienza: i flavonoidi. In particolare quelli di origina naturale che provengono direttamente dall’alimentazione e che quindi possono essere chiamati bioflavonoidi.

Parleremo dell’apporto di questi macronutrienti ottenuto con la dieta fornisce, ma approfondiremo anche la possibilità di integrarli al di fuori dell’alimentazione e a quale scopo integrarli, con quali benefici.

Ci concentreremo su quei flavonoidi che apportano un notevole miglioramento sul microcircolo sanguigno in quanto rappresentano una gamma di integratori e farmaci largamente utilizzati, soprattutto nel periodo estivo, quando la circolazione venosa è messa a dura prova.

Cosa sono i flavonoidi o bioflavonoidi? A cosa servono? Quali quantità sono consentite?

I flavonoidi sono dei metaboliti secondari, ossia sono dei composti chimici prodotti dal metabolismo delle piante. Tuttavia sono definiti secondari proprio per il semplice fatto che non essendo necessari all’accrescimento, allo sviluppo o alla riproduzione del metabolismo, questi sono deputati ad altre funzioni, cosiddette secondarie.

Sono detti bioflavonoidi proprio per la loro origine nel mondo vegetale: li ritroviamo
in tutte le parti della pianta, compreso foglie, fusto e frutto. Possiedono una struttura
fenolica e in natura sono presenti più di 6000 strutture che si catalogano in grosse
famiglie, deputate a diverse funzioni. Ad esempio abbiamo i flavoni, i flavonoidi, le antocianidine, isoflavonoidi e neoflavonoidi.

Focalizziamo la nostra attenzione sui flavonoidi: molte sono le proprietà che vengono
attribuite a questa categoria e tra le più note c’è sicuramente l’azione antiossidante, un’azione protettiva del microcircolo sanguigno (in particolar modo venoso), un’azione simil-estrogenica ed un’azione antinfiammatoria. Da qualche anno a questa parte, proprio per l’azione antiossidante che gli è stata riconosciuta, si cerca di indagare la loro potenziale azione nel ruolo antitumorale.

Preme ricordare che il Ministero della Salute precisa che la dose giornaliera massima consentita relativa all’assunzione dei flavonoidi come complesso è di 1 grammo (1000 mg) al giorno, con quantità variabile per i singoli bioflavonoidi.

Dove possiamo ritrovare questi macronutrienti?

I flavonoidi li ritroviamo in svariate tipologie di frutta, tra cui: mele, arance, fragole, mirtilli, pere e tanti altri frutti. Anche le verdure come cipolle, peperoni, pomodori, ecc. contengono alte quantità di flavonoidi.

È semplice comprendere come sia facile integrare queste componenti attraverso una corretta alimentazione, ma non è altrettanto semplice garantire un corretto apporto nella dieta. Spesso, infatti, si ricorre ad un supplemento integrativo alla dieta attraverso l’assunzione di integratori alimentari.

Bioflavonoidi e microcircolo

Anzichè dilungarci nel parlare di tutte le tipologie di bioflavonoidi esistenti sotto forma di integratore o farmaco (che possono essere assunte a supplemento della dieta), proviamo a concentrare la nostra attenzione sui flavonoidi che aiutano il microcircolo, ovvero quelli che intervengono positivamente sulla microcircolazione sanguigna e linfatica, favorendo la protezione dei piccoli vasi venosi. Osserviamo più da vicino la diosmina e l’esperidina.

Cos’è la diosmina e a cosa serve?

Molecola di origine vegetale presente soprattutto negli agrumi, la diosmina deriva dalla Barosma betulina e dalla Ruta graveolens ed è presente in commercio sia in integratori da assumere per via orale sia all’interno di prodotti a uso topico come creme o gel da applicare direttamente sulle zone da trattare.

La diosmina la ritroviamo anche in farmaci da banco, in frazioni micronizzate pure, utilizzate soprattutto per contrastare la stasi venosa legata a fenomeni emorroidali o a gonfiore degli arti inferiori. Questo impiego è legato alle sue proprietà antinfiammatorie.

Può essere anche utilizzata per la riduzione di linfedemi associati a interventi chirurgici, legati ad asportazioni di tumori al seno oppure per evitare effetti tossici a carico del fegato.

Cos’è l’esperidina e a cosa serve?

Anche l’esperidina, come la diosmina, è un bioflavonoide presente in maggior quantità negli agrumi.

La sua indicazione terapeutica è molto similare a quella della diosmina. Vengono
infatti molto spesso utilizzate in associazione, proprio per potenziare la loro azione
terapeutica.

Per entrambi questi flavonoidi non sono presenti sufficienti prove scientifiche sulla loro azione, per questo motivo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) non ha approvato i claim secondo cui l’assunzione di esperidina e diosmina aiuterebbe a mantenere il tono venoso fisiologico e la permeabilità fisiologica di vene e capillari. Pertanto il loroutilizzo, data la non dannosità del principio attivo, rimane una prova empirica sul paziente che, con l’utilizzo di questi farmaci da banco riscontra un notevole miglioramento del ritorno venoso.

In conclusione, molte sono le applicazioni che potrebbero trovare i flavonoidi, eppure
essendo anche così facili da integrare nella nostra dieta (spesso risulta necessario
creare dei supplementi), questi sono stati studiati fino ad un certo momento, quello in cui si è scoperto che la loro assunzione non causava gravi effetti collaterali (poiché catalogati come supplementi sicuri). Accettato il loro utilizzo, si è pensato di liberalizzare la loro assunzione, senza ulteriori studi. Per questo motivo il loro consiglio è largamente diffuso anche dal farmacista. Quindi, un consiglio ultimo è di provare ad assumere questi fondamentali macronutrienti, perché potrebbero solo che apportare beneficio al nostro organismo.

Bibliografia

“Biologia delle piante” di Rost, Barbour, Stocking, Murphy edito Zanichelli

Dott.ssa Dalila Solimeni

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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