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Principali interazioni tra farmaci: ALCOL ETILICO

Uno dei fattori in grado di modificare la risposta ad un farmaco è la concomitante somministrazione di altri farmaci. La maggior parte della popolazione, di qualsiasi età, è esposta all’assunzione contemporanea di diverse specialità farmaceutiche. La conoscenza dei meccanismi con cui si verifica una determinata interazione è spesso utile nella pratica clinica, dal momento che il meccanismo può influenzare sia lo sviluppo dell’interazione nel tempo che i modi per evitarla.

Molto spesso le terapie “fai da te” adottate senza consiglio medico e l’assunzione di farmaci per automedicazione, però, possono rivelarsi nocive all’organismo se non si tiene conto delle principali interazioni tra farmaci assunti contemporaneamente.

I farmaci interagiscono con diversi meccanismi, che per la maggior parte possono essere classificati come farmacocinetici (interazioni a livello di assorbimento, metabolismo e escrezione del farmaco), farmacodinamici (effetti additivi, sinergici o contrari) o di entrambi i casi.

 

PREVEDIBILITA’ DELLE INTERAZIONI TRA FARMACI

Il fatto che l’interazione si verifichi o meno e provochi un effetto nocivo dipende da fattori specifici relativi sia al paziente che al farmaco.

I fattori propri del paziente possono comprendere la capacità del paziente di eliminare un farmaco, fattori genetici, il genere, patologie concomitanti, dieta.

I fattori legati al farmaco si riferiscono alla dose, modalità di somministrazione, formulazione e sequenza in cui due farmaci diversi vengono assunti.

Dunque la prevedibilità che due farmaci interagiscano tra loro si può considerare una stima del verificarsi o meno di una interazione, senza che questa debba necessariamente indurre la comparsa di una reazione avversa.

 

PRINCIPALI MECCANISMI DI INTERAZIONE

Le interazioni principali riguardano la farmacocinetica, cioè la capacità di un farmaco di raggiungere il sito d’azione desiderato dopo essere stato somministrato. Ciò richiede che dal suo sito di somministrazione il farmaco sia assorbito nel sangue e distribuito al suo sito d’azione, per poi essere metabolizzato ed eliminato dopo aver prodotto l’effetto.

L’assorbimento gastrointestinale di un farmaco può essere, tuttavia, modificato dalla contemporanea somministrazione di altri agenti che lo legano, che vengono assorbiti maggiormente, che alterano il pH gastrico o modificano la capacità di alcune proteine di trasportarlo. E’ necessario distinguere tra gli effetti sulla velocità di assorbimento e sull’entità dell’assorbimento, quest’ultima molto più rilevante a livello clinico poiché si può tradurre in livelli plasmatici di farmaco inferiori a quelli terapeutici.

I meccanismi di distribuzione e successivo metabolismo vengono ulteriormente modificati in presenza di somministrazione di farmaci concomitanti, andando a provocare un aumento o una carenza di farmaco disponibile per il suo sito di azione. Questo accade poiché molti farmaci vengono metabolizzati principalmente all’interno di organi quali fegato e intestino, ma anche plasma, polmone e rene. Due o più farmaci che metabolizzano nello stesso sito producono inevitabilmente una interazione la quale può rivelarsi tossica: può comparire, infatti, un’azione sinergica, additiva o contraria, e per questo definita come indesiderata o effetto collaterale.

Anche l’escrezione e quindi l’eliminazione del farmaco può essere modificata, provocando una minore eliminazione di uno piuttosto che dell’altro composto; gli effetti tossici di una maggiore disponibilità di farmaco in termini di tempo e quantità possono rivelarsi importanti.

La farmacodinamica, cioè la capacità di un farmaco di legarsi al proprio recettore ed espletare il suo effetto, viene anche modificata se si somministrano contemporaneamente farmaci con effetti farmacologici simili (effetto additivo e sinergico) o contrari (diminuzione della risposta ad uno o ad entrambi i farmaci).

 

ALCOOL ETILICO

Il consumo di alcol etilico nella società attuale riveste un ruolo di ricreazione socialmente accettabile. In quantità basse riduce l’ansia e favorisce una sensazione di benessere ma viene anche identificato come sostanza d’abuso nel’8% della popolazione. È da considerare, però, che le interazioni tra alcol e altri farmaci possono avere importanti conseguenze cliniche dovute ad alterazioni sia della farmacocinetica che della farmacodinamica del secondo farmaco assunto in contemporanea.

Le più frequenti interazioni derivano dall’aumento, indotto da alcol, degli enzimi che metabolizzano i farmaci; in particolare il paracetamolo (e il suo metabolita acetaminofene) va ad essere aumentato nei suoi livelli plasmatici, provocando la formazione di composti reattivi epatotossici, soprattutto in pazienti che consumano tre o piu’ bevande alcoliche al giorno.

Il consumo di alcol in acuto può, inoltre, modificare l’effetto degli anticoagulanti orali, aumentandone la capacità scoagulante, e l’effetto dell’insulina, incrementando l’azione ipoglicemizzante soprattutto in pazienti a digiuno. Altre interazioni riguardano alcuni farmaci antimicrobici come le cefalosporine e il metronidazolo.

L’effetto nocivo più comunemente osservato e altamente prevedibile riguarda l’uso concomitante di alcol e farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale, in particolare i sedativo-ipnotici; l’effetto additivo osservato provoca un aumento della sedazione del sistema nervoso centrale che può rivelarsi particolarmente nocivo.

Di seguito una tabella riassuntiva delle interazioni appena descritte.

FONTI

B.G. Katzung, S.B. Masters, A.J. Trevor – Farmacologia generale e clinica – IX Edizione, PICCIN

Dott.ssa Eleonora Ioannacci

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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