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La dieta Lemme

Il Dottor Lemme, farmacista ormai noto e volto tv, sostiene che perdere peso lentamente e gradualmente non sia utile e che grazie al suo metodo, o filosofia alimentare, si possano perdere chili rapidamente senza effetti collaterali.

I principi

Il principale antagonista contro cui lottare è l’insulina, descritta come l’unica causa di accumulo di grasso e per questo è da tenere sotto controllo.

La “filosofia alimentare” di Lemme, è essenzialmente una dieta che raggruppa principi già affrontati da altre diete tra cui la “dieta dissociata” e la Montignac.

Infatti per ottenere una rapida perdita di peso, è necessario attuare una particolare associazione degli alimenti permessi e mai abbinare le proteine con i carboidrati, neanche nella stessa giornata, e consumare alimenti a basso indice glicemico.

Il dimagrimento che si ottiene con le associazioni previste nella dieta Lemme è basato sui principi biochimici degli alimenti. Il razionale sostenuto da Lemme è che ogni cibo provoca una reazione all’interno dell’organismo che, se sfruttata nel modo giusto, può portare a un’importante perdita di peso.

Il “percorso tipo” di una persona è costituito da due fasi: una prima fase dedicata al dimagrimento e da una seconda fase di consolidamento fondamentale per cambiare definitivamente il proprio modo di mangiare ed è composta da seminari e corsi curati da lui stesso.

Come funziona

Vediamo quali regole alimentari bisogna seguire per l’applicazione della dieta Lemme.

  • Mai carne e pasta nello stesso momento;
  • Eliminazione totale di zucchero, dolcificanti, aceto, latte e derivati;
  • Abolito il sale, neanche nell’acqua della pasta;
  • Vietato il pane. Eventualmente i carboidrati possono essere assunti mangiando la pasta, perché può essere cucinata senza sale;
  • Porre attenzione agli orari dei pasti;
  • Bere solo acqua, anche gasata, tè e caffè sempre senza zucchero;
  • Consumare liberamente olio d’oliva, meglio se extra vergine, peperoncino, pepe, prezzemolo, aglio, limone, salvia, rosmarino, basilico, timo, cipolla e crusca per impanare;
  • Cuocere i cibi con il tipo di cottura desiderato, anche la frittura è concessa.

La particolarità vincente della dieta Lemme è che non è previsto alcun calcolo delle calorie dei cibi e, soprattutto, nessuna limitazione nelle quantità. Molta attenzione, invece, è riposta sugli orari in cui vengono consumati i pasti:

  • la colazione deve essere effettuata entro le 9,30 del mattino
  • lo spuntino tra le ore 10 e le 11
  • il pranzo tra le ore 12 e le 14
  • la merenda tra le 16 e le 17
  • la cena tra le ore 19 e le 21

Successivamente nella fase di mantenimento della dieta Lemme, che può durare fino a tre mesi, è possibile assumere gli alimenti che all’inizio del percorso erano vietati, a parte zucchero e dolcificanti di ogni genere, latte vaccino, sale, aceto che resteranno vietati sempre.

Perché funziona

È noto che l’aumento dell’insulina determini un blocco di tutti i processi lipolitici o quanto meno un rallentamento del dimagrimento. L’insulina infatti svolge la sua azione anabolizzante attraverso meccanismi responsabili dell’incremento ponderale, e addirittura è responsabile dell’inibizione di quelli coinvolti nel catabolismo, ovvero responsabili della diminuzione dei lipidi, delle proteine e dei carboidrati del corpo. Quindi l’insulina promuove l’aumento di peso, e inibisce il consumo delle riserve energetiche, inducendo un aumento dell’appetito. È chiaro perciò come una dieta che stimoli poco la produzione di questo ormone, grazie al consumo di alimenti a basso indice glicemico, porti a sfavorire il deposito di grasso e soprattutto a consumarlo velocemente.

Inoltre regolare l’orario dei pasti risulta essere un’ottima idea. Si è visto infatti che il nostro organismo assorbe in modo differente i nutrienti nei diversi momenti della giornata.

Stile di vita salutare?

Scegliere una dieta solo per la rapida perdita di peso e un dimagrimento veloce può essere pericoloso, e sicuramente diseducativo, perché non si prendono in considerazione le conseguenze negative per la tua salute né consapevolezza sulle scelte corrette da fare nella quotidianità.

Non indicare per esempio una corretta assunzione di frutta e verdura, perché categorizzati come alimenti che fanno ingrassare, porta a una riduzione del loro consumo, con il rischio di creare carenze vitaminiche e di minerali.

Questa dieta risulta poi assolutamente iperproteica che ha come conseguenza un sovraccarico di lavoro per il fegato e per i reni.

Infine, è un regime alimentare difficile da seguire per lungo tempo e soprattutto difficilmente applicabile nella vita di tutti i giorni.

Conclusioni

L’educazione alimentare è alla base della salute e del benessere psico-fisico ed è un principio dal quale non si può prescindere.

Quindi è importante fare pasti completi, sani e bilanciati, mangiando sempre nelle giuste quantità e variando il più possibile come insegnato dalla dieta mediterranea. 

Per quanto riguarda la perdita di peso deve essere graduale: 3- 4 kg in un mese sono una perdita di peso più che ragionevole per ridurre la massa grassa ed intaccare il meno possibile la massa muscolare e dei tessuti nobili.

È corretto darsi degli obiettivi raggiungibili e il tempo necessario per ottenerli ed evitare di ricorrere a diete lampo che risultano essere solo dannose per la salute e il proprio benessere.

FONTI: 

La dieta Lemme (mondadori)

Altroconsumo

www.dietology.it

www.my-personaltrainer.it 

Dott. Riccardo Roveda

Nutrizionista. Si occupa di divulgare consigli alimentari e nutrizionali Info: Potete contattare personalmente il Dott. Roveda al numero 340 7253549, all'indirizzo riccardo.roveda@hotmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com

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