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Dieta dissociata

Nel 1931 è stata presentata per la prima volta dal Dott. William Howard Hay la dieta dissociata, il quale la descrive nel suo libro Food Allergy, e che è oggi un regime alimentare largamente diffuso in tutto il panorama dietetico internazionale, oltre essere diventata anche la base a cui si sono ispirati i creatori di innumerevoli altre diete.

La dieta dissociata classica e le sue varianti si basano su regole generalmente molto rigide, che proibiscono l’associazione di certi cibi all’interno dello stesso pasto o, addirittura, della stessa giornata.

COME MANGIARE

La dieta dissociata consente di mangiare un po’ di tutto, seguendo molto i dettami della dieta mediterranea, vengono infatti privilegiati alimenti vegetali come frutta e verdura che si suggerisce di consumare in abbondanza, proteine magre e cereali nella variante integrale (che apportano una maggior quota di fibre). Per quanto riguarda le proteine animali queste andrebbero consumate con moderazione preferendo carni bianche, ad esempio la carne di pollo e tacchino (più magra) e il pesce piuttosto che la carne rossa. Limitare prodotti grassi e soprattutto ricchi di zuccheri semplici.

Ma come suggerisce il nome della dieta stessa, più che soffermarsi su cosa mangiare, essa punta l’attenzione soprattutto su quando mangiare e su quali alimenti non abbinare insieme. 

I PRINCIPI SCIENTIFICI

Le regole proposte dalla dieta dissociata sono spiegate e fondate su basi più o meno fisiologiche.

Vediamo innanzitutto qual è il percorso del cibo dal piatto al nostro corpo. Quando mangiamo un alimento, viene sminuzzato in bocca con la masticazione, impastato con la saliva in cui troviamo alcuni enzimi che già iniziano a digerire alcuni zuccheri (l’amilasi salivare). Il risultato sarà una massa detta bolo che verrà inghiottita e giungerà allo stomaco. Qui gli acidi gastrici sciolgono il bolo e nuovi enzimi entrano in gioco lavorando su alcuni macronutrienti come le proteine. Il risultato, chiamato chimo, sarà poi pronto per passare nel duodeno (che è la prima parte dell’intestino) dove avverrà la totale digestione e inizierà l’assorbimento dei nutrienti. L’intero processo digestivo è quindi mediato da una serie di reazioni chimiche, meccaniche ed enzimatiche, che interagiscono tra loro.

Ora possiamo evidenziare e comprendere alcuni punti chiave su cui si fonda la dieta:

  • I dolci e la frutta zuccherina andrebbero consumati da soli e lontano dai pasti, perché i carboidrati semplici vengono digeriti ed assorbiti molto rapidamente, gli alimenti ricchi di amido, dopo essere stati parzialmente digeriti dall’amilasi salivare, richiedono un processo più laborioso che si completa nell’intestino tenue.
  • Mentre a livello gastrico l’ambiente molto acido è favorevole alla digestione delle proteine che permette di denaturarle e poter essere lavorate dagli enzimi proteolitici, inoltre le stesse condizioni inibiscono l’attività della ptialina. Invece i grassi, grazie al loro effetto ritardante sulla secrezione di acido cloridrico nello stomaco, rendono più difficoltosa la digestione proteica. Favoriscono però quella dell’amido, la cui scomposizione avviene in un ambiente vicino alla neutralità.

Ecco dunque come risulti vincente il connubio tra grassi e cibi amidacei, sfavorevole invece l’associazione di proteine con alimenti ricchi di carboidrati. I diversi tipi di proteine non vanno mischiati tra loro. Infine è sempre ben vista l’associazione di proteine e verdure che, per il loro apporto in sali, favoriscono l’azione enzimatica e contrastano i processi putrefattivi intestinali.

La frutta va consumata più volte al giorno ma sempre lontana dai pasti principali (ad eccezione dell’ananas dopo un pasto proteico e della mela dopo un pasto ricco in carboidrati). 

BENEFICI E SVANTAGGI

La dieta dissociata punta al benessere generale dell’organismo e al mantenimento della salute. Sicuramente una migliore digestione si traduce chiaramente in una prevenzione di problematiche gastrointestinali, tra cui le sempre più diffuse gastrite, colite e reflusso.

Altro vantaggio sarebbe quello di favorire la perdita di peso e migliorare l’assorbimento dei nutrienti. La dieta, consiglia inoltre di aumentare il consumo di frutta e di verdura (cibi ricchi di vitamine e sali minerali) e cereali integrali, riducendo invece l’apporto di proteine animali, grassi e zuccheri semplici associati ad un maggior rischio di sviluppare patologie cronico-degenerative.

Il limite però di rilegare la quota proteica ad un solo pasto della giornata dissociandola dal pasto in cui sono presenti i carboidrati, possono essere sostenibili solo per brevi periodi. Il fabbisogno proteico giornaliero difatti non risulta garantito e nei dimagrimenti di lungo termine causerebbe una consistente perdita di massa magra, con conseguente astenia, affaticamento e riduzione del dispendio metabolico. Per ottenere un dimagrimento bisogna sempre bilanciare i macronutrienti, carboidrati, grassi e proteine, e assumerli in quantità sufficienti al proprio fabbisogno in modo che i kg persi sulla bilancia siano davvero massa grassa e non massa muscolare.

CONCLUSIONI

Rispetto ad altre diete, quella dissociata risulta dare una educazione alimentare corretta tuttavia questo modo di mangiare, come detto in precedenza, può non essere sostenibile e non garantire l’apporto adeguato dei nutrienti. Ricordo, a tal proposito, come gli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health ed editori delle Pubblicazioni Harvard Health, abbiano creato il Piatto del Mangiar Sano, una guida per creare pasti salutari e bilanciati, dove stimolano una associazione con corrette proporzioni di cereali, proteine, frutta e verdura all’interno proprio di un piatto ideale. 

 

FONTI

https://www.greenme.it/dieta/dieta-dissociata-funziona-schemi/https://www.saperesalute.it/dieta-dissociatahttps://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/healthy-eating-plate/https://www.britannica.com/science/digestion-biology

 

Dott. Riccardo Roveda

Nutrizionista. Si occupa di divulgare consigli alimentari e nutrizionali Info: Potete contattare personalmente il Dott. Roveda al numero 340 7253549, all'indirizzo riccardo.roveda@hotmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com

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