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Lattanti, occhio a questi alimenti

Intorno ai 6 mesi di età i bambini cominciano ad assaggiare alimenti diversi dal latte materno o latte di formula. L’approccio agli alimenti avviene seguendo o lo svezzamento classico o l’autosvezzamento. La necessità di introdurre alimenti diversi dal latte è sia dettata da fabbisogni nutrizionali che cambiano, sia dalla necessità di far conoscere al bambino cibi e consistenze diverse, quindi fattori comportamentali. Al raggiungimento del sesto mese di vita il latte potrebbe, da un punto di vista nutrizionale, non coprire più il fabbisogno di alcuni nutrienti, come il ferro.

Qualsiasi sia il modo con il quale si decide di introdurre gli alimenti nell’alimentazione del bambino, è bene prestare attenzione all’introduzione e all’utilizzo di alcuni cibi o ingredienti.

Lo zucchero

Lo zucchero è uno dei componenti dell’alimentazione che bene introdurre in modo tardivo. Un lattante al sesto mese di vita non ha assolutamente bisogno di assumere zucchero, sia addizionato sotto forma di saccarosio, che sotto forma di dolci (biscotti, gelati, torte, creme, budini, yogurt, …). Questa tipologia di alimenti può essere introdotta successivamente, quando ormai l’alimentazione è ben avviata. Intorno ai 18, 24 mesi, è possibile usare per esempio i biscotti per la colazione, o intorno ai 2 o 3 anni, il dolce può essere introdotto come alimento da usare occasionalmente, anche con motivazioni “sociali”.

Occorre prestare attenzione anche agli alimenti formulati per bambini, in quanto, purtroppo, anch’essi contengono lo zucchero come ingrediente. Un esempio eclatante è la camomilla granulare, che è composta principalmente da zucchero.

Ben venga, ovviamente, la frutta. Occhio, invece, ai succhi di frutta, soprattutto se assunti senza nulla che li accompagni. Si tratta, fondamentalmente, di un concentrato di zuccheri semplici in forma liquida.

Le proteine

Il latte di donna è una delle tipologie di latte tra i mammiferi meno ricco in proteine in natura. Va da sè che il fabbisogno del lattante non è così alto, come in realtà si è propensi a pensare. È fondamentale che i genitori siano consapevoli di questo dettaglio, affinché possano modulare l’alimentazione del proprio figlio di conseguenza, non esagerando con le proposte di alimenti proteici. Un bambino per crescere ha soprattutto bisogno di carboidrati. Le proteine, invece, fino a circa il terzo anno di età, forniscono uno stimolo iperplastico al tessuto adiposo, se assunte in quantità eccessive. Per iperplasia si intende incremento del numero di cellule del tessuto adiposo. Avere un elevato numero di cellule di tessuto adiposo predispone a un incremento della massa grassa successivamente durante il corso della vita.

Il sale

Uno degli ingredienti riguardo al quale vige spesso confusione è il sale. Gli alimenti salati piacciono molto ai bambini, è quindi opportuno che i genitori siano correttamente informati a riguardo.

Quando si iniziano a presentare gli alimenti, qualsiasi sia il metodo utilizzato, è bene ricordare che devono essere privi di sale. Il bambino scopre tutti i sapori dei diversi alimenti per la prima volta, ed è bene non alterare questi assaggi con il sale. In una fase successiva, il sale può essere introdotto “indirettamente”. Nel caso dell’autosvezzamento, per esempio, può capitare che il bambino partecipi al pasto in famiglia mangiando la pasta cotta per tutti coloro che siedono a tavola. Va bene l’aggiunta di sale all’acqua di cottura, basta che non sia addizionato in modo eccessivo. È bene che la famiglia stessa segua un’alimentazione sana ed equilibrata, anche sotto questo punto di vista: un uso eccessivo del sale non giova a nessuno. In ultimo è bene tener presente che spesso il sale è un componente di alimenti già preparati, come possono essere crackers, biscotti, pizzette, o altri alimenti con i quali il bambino entra in contatto.

Le fibre

Le fibre sono componenti naturali degli alimenti di origine vegetale e sono importantissime per il mantenimento dello stato di salute. Fanno parte dei prebiotici, ovvero costituenti dei cibi che vanno ad essere fermentati dalla microflora intestinale, con effetti benefici sugli equilibri del microbiota. Tuttavia, va ricordato, che non tutte le fibre sono uguali e che possono esserci effetti negativi, quando assunte, anche in età adulta.

Il problema nei lattanti e duplice: da un lato le fibre, se assunte in modo eccessivo, hanno un potere saziante troppo elevato. Il bambino andrebbe quindi a saziarsi troppo velocemente, non assumendo effettivamente tutto ciò di cui ha bisogno. In secondo luogo è necessario ricordare il potere chelante delle fibre. Alcuni micronutrienti potrebbero essere resi meno disponibili dalla presenza di fibre. Questo problema è particolarmente rilevante nella dieta del lattante, mentre sembra essere meno di rilievo nell’adulto sano (a meno che non ci siano già problemi di malassorbimento). Il bambino può quindi a un certo punto assaggiare anche i cibi integrali, ma sarebbe bene non esagerare con questi ultimi. Un occhio di riguardo andrebbe prestato nel caso di diete vegetariane nei bambini, che possono anche essere seguite, ma soltanto con una guida esperta.

 

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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