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Gonfiore addominale: non solo aria nella pancia

Generalmente il gonfiore addominale si manifesta con la sensazione di pienezza e pesantezza, di “avere la pancia gonfia” e “sentirsi pieni d’aria”. Nel corso della giornata è più intenso la sera e dopo i pasti, indipendentemente dalla quantità di cibo assunto, mentre si riduce di notte.

In genere si tende ad attribuire la responsabilità di questo sintomo agli alimenti consumati, soprattutto a latticini o a cereali e legumi. La verità è che le cause potrebbero essere veramente numerose e le illustrerò di seguito.

  1. Aumento dei gas intestinali o di feci

Nello stomaco si ha una composizione di gas simile all’aria atmosferica che viene ingerita: azoto, ossigeno, anidride carbonica, idrogeno, metano. La funzione di questi  gas è di favorire la progressione del contenuto intestinale. Può verificarsi un aumento della presenza gastrointestinale di diversi gas a causa di una maldigestione (insufficiente scomposizione di nutrienti –  carboidrati, proteine, grassi  – fino allo stadio di prodotti digeribili) o malassorbimento causato da celiachia, SIBO (ipercrescita batterica), SIFO (ipercrescita fungina, candida), malattie infiammatorie intestinali (o IBD), o in soggetti sani, di carboidrati.

  1. Alterazione del microbiota intestinale

Il microbiota, in caso di disbiosi, può intervenire a più livelli nella genesi del sintomo gonfiore:

  • in modo indiretto, causando infiammazione lieve ma cronica e alterazione della motilità;
  • in modo diretto, attraverso la produzione di gas. I soggetti nei quali prevale una flora solfato-riducente hanno sensazioni maggiori di crampi e gonfiore dopo ingestione di sorbitolo e fibre. I Bifidobatteri invece per esempio producono minori quantità di gas.
  1. Alterazioni della parete intestinale.

Nei soggetti con patologie intestinali si osservano:

– alterazione della sensibilità al dolore o iperalgesia: in questo caso anche quantità di gas fisiologiche possono causare disagio. L’iperalgesia è un fenomeno plurifattoriale e per giustificarlo sono chiamati in causa fattori neurologici centrali di modulazione del dolore e psicologici e fattori locali come la microinfiammazione della mucosa, nella quale sembra avere un ruolo importante il microbiota intestinale;

– alterazione del transito e dell’evacuazione dei gas.

  1. Il grasso intra-addominale

Questo aspetto non è stato ancora pienamente esplorato. Sembrerebbe che un BMI > 30 (obesità) sia correlato con una maggiore incidenza di gonfiore. L’aumento del grasso intra-addominale, anche di pochi chili, rende più sensibili alle normali fluttuazioni della quantità del contenuto intestinale.

  1. Fattori psicogeni

Gli studi dimostrano una relazione significativa tra gonfiore e psicopatologie, come depressione maggiore, attacchi di panico e insonnia. E viceversa, si osserva un’aumentata prevalenza di alterazioni del tono dell’umore e ansia in soggetti con gonfiore. Inoltre è stato ampiamente dimostrato il ruolo di fattori psichici in malattie funzionali come l’IBS, in cui è molto frequente il sintomo di gonfiore. Esiste una relazione tra Sistema Nervoso Centrale e disturbi intestinali: sembrano avere un ruolo fondamentale le modifiche del microbiota intestinale.

  1. Sesso femminile e fattori ormonali

Diversi studi confermano la correlazione tra genere femminile e disturbi funzionali intestinali ma il meccanismo alla base non è ancora chiaro. Si è ipotizzato che le variazioni ormonali durante il ciclo mestruale e la menopausa possano avere un ruolo nella genesi di tale sintomo, probabilmente mediato da effetti sulla motilità intestinale e sulla sensibilità viscerale. Tuttavia sono necessari ulteriori studi per spiegare compiutamente la differente manifestazione del gonfiore addominale nei due sessi.

Contrastare il gonfiore con la dieta

Innanzitutto sarebbe opportuno adottare un regime alimentare corretto. Il progresso più importante negli ultimi anni deriva dall’identificazione dei FODMAPs. Si tratta di un ampio gruppo di carboidrati a corta catena scarsamente assorbibili dall’intestino che vengono fermentati dalla flora batterica producendo gas. Pertanto a un maggiore contenuto di FODMAPs nella dieta si associa una maggiore produzione di gas intestinali e, di conseguenza, di gonfiore addominale. I FODMAPs sono presenti in tutti gli alimenti, anche se in quantità differenti, e pertanto una completa eliminazione dalla dieta è impossibile. Un regime alimentare a basso contenuto di FODMAPs andrebbe adottato previo consulto con uno specialista in nutrizione.

Inoltre, spesso il gonfiore si accompagna alla stipsi: i pazienti che assumono lassativi dovrebbero ricordare di non esagerare con le fibre poiché alcune (es. la crusca di frumento) sono ricche in FODMAPs e quindi possono peggiorare il gonfiore, pur migliorando la frequenza delle evacuazioni. Andrebbero preferite fibre scarsamente fermentabili come lo psillium, l’ispaghula o la metilcellulosa.

Contrastare il gonfiore con l’esercizio fisico

La vita sedentaria riduce il transito intestinale e la corretta eliminazione dei gas intestinali. Non è necessario fare eccessivi sforzi fisici, l’attività fisica di lieve intensità, come passeggiare o fare jogging, purché fatta con costanza può rivelarsi di grande aiuto nel ridurre tale disturbo.

Contrastare il gonfiore con integratori

Diversi probiotici appartenenti al gruppo dei Bifidobatteri e dei Lattobacilli si sono dimostrati capaci di ridurre questo sintomo.

Infine molti prodotti contengono simeticone, carbone attivo e α-galattosidasi. I primi due sono in grado di ridurre la quantità di gas intestinale, anche se le evidenze scientifiche che ne supportano l’efficacia sono scarse e contrastanti. L’alfa-galattosidasi invece è un enzima capace di degradare gli zuccheri non digeribili, che verrebbero altrimenti metabolizzati dalla flora microbica intestinale con la produzione di gas. L’utilizzo di questo prodotto è in grado di ridurre la quantità di gas intestinale, riducendo l’intensità del gonfiore addominale.

FONTI

“Gonfiore addominale approccio razionale e pratico nelle cure primarie” di Alberto Bozzani, Martina Cargiolli, Rosario Cuomo, Daniela Parolini, Enzo Ubaldi, Francesco Paolo Zito

Dott.ssa Giulia Parise

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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