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ANSIA E DEPRESSIONE–PARTE 1: SINTOMI, EZIOLOGIA E FARMACI

Tra le patologie psichiatriche, i disturbi d’ansia costituiscono quelli a maggior prevalenza, manifestandosi in ogni fascia d’età, compresa quella giovanile. Secondo lo European Study on the Epidemiology of Mental Disorders (ESEMeD), i disturbi d’ansia colpiscono ben 6 milioni di italiani nel corso della vita, ovvero almeno il 10% della popolazione.

La caratteristica principale di uno stato d’ansia è una preoccupazione spiacevole ed eccessiva per situazioni o eventi della vita che può provocare alterazioni del sonno (per approfondimenti vedi anche il nostro articolo sull’insonnia), tensione muscolare, irritabilità, affaticamento, difficoltà di concentrazione e irrequietezza. 

L’ansia può presentarsi sotto diverse forme:

  • Stress post – traumatico
  • Ansia sociale
  • Disturbo d’ansia generalizzato 
  • Disturbo ossessivo – compulsivo
  • Attacchi di panico

FISIOPATOLOGIA DELL’ANSIA E FARMACI ANSIOLITICI

Per quanto riguarda i meccanismi fisiopatologici alla base dell’ansia, si descrive uno squilibrio a livello centrale tra le vie di neurotrasmissione eccitatorie ed inibitorie, in particolare un diminuito controllo della via inibitoria mediata dal neurotrasmettitore GABA (acido γ-amminobutirrico) e del suo recettore GABAA, ampiamente diffuso in tutte le aree del SNC.

Proprio su questo recettore agiscono i farmaci d’elezione per il trattamento dell’ansia: le benzodiazepine (diazepam, lorazepam, alprazolam, lormetazepam, ecc.), impiegate anche per la cura dell’insonnia. Sono molecole ad attività agonista che legandosi al recettore GABAA (in un sito diverso da quello che lega il GABA) ne inducono un cambiamento conformazionale che aumenta l’affinità del recettore stesso verso il GABA, potenziando così gli effetti inibitori esercitati da questo neurotrasmettitore sui neuroni del SNC. 

Le differenti molecole si distinguono tra loro per la durata d’azione e per il grado di affinità verso il recettore, caratteristiche da cui dipende l’effetto farmacologico ottenibile a basse dosi: ansiolitico o ipnotico-inducente. 

Trattandosi di farmaci che possono indurre tolleranza, quindi dipendenza sia fisica che psicologica, richiedono l’obbligo di ricetta medica per l’acquisto in farmacia.

Proprio per questo loro effetto collaterale, recentemente i farmaci di prima scelta per il trattamento di lunga durata dell’ansia sono diventati gli antidepressivi, in particolare:

  • Inibitori della ricaptazione della serotonina o “SSRI” (es. paroxetina, sertralina, citalopram)
  • Inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina o “SNRI” (es. duloxetina).

DEPRESSIONE: SINTOMI ED EZIOLOGIA

La sindrome depressiva colpisce il 7-12% della popolazione europea manifestandosi più frequentemente in età adulta e con maggior prevalenza nel genere femminile. Questa malattia è caratterizzata principalmente da alterazioni del tono dell’umore e può variare dalle forme lievi, con brevi periodi di tristezza e scoraggiamento, a forme più complesse e gravi. 

Depressione-il tuo farmacista

Tra i sintomi più indicativi si osservano: 

  • anedonia, cioè incapacità di provare piacere o interesse verso circostanze e attività che normalmente suscitano tali reazioni
  • irritabilità e ansia
  • ridotta capacità di concentrazione
  • tendenza all’isolamento sociale
  • disturbi dell’alimentazione (anoressia o bulimia)
  • astenia
  • manifestazioni dolorose di natura psicosomatica.

Il quadro clinico può poi complicarsi con ricorrente desiderio di morte e intenzioni suicidarie. 

Si tratta di una patologia molto complessa dal punto di vista eziologico e ancora oggi non del tutto risolta. Di fondamentale importanza, accanto alla terapia farmacologica, sono gli interventi di psicoterapia.  

Il meccanismo fisiopatologico alla base della depressione non è ancora stato definito del tutto: in linea generale si ritiene che vi sia un deficit a livello centrale di tre neurotrasmettitori: noradrenalina, dopamina e serotonina. La maggior parte dei farmaci antidepressivi agiscono, infatti, aumentando i livelli di questi neurotrasmettitori, soprattutto serotonina e noradrenalina, ma gli effetti farmacologici compaiono dopo alcune settimane di trattamento. Questo perché pare vi sia anche uno squilibrio nell’espressione recettoriale: alcuni recettori risultano sovra-espressi, altri sotto-espressi. Quindi, nonostante aumentino i livelli dei neurotrasmettitori coinvolti, l’effetto antidepressivo non si presenta in tempi brevi perché è necessario un riaggiustamento della popolazione recettoriale, che avviene in circa 3-4 settimane.

FARMACI ANTIDEPRESSIVI

I farmaci antidepressivi vengono classificati in base alla struttura chimica e al meccanismo d’azione:

  • Inibitori delle monoaminoossidasi (MAO), enzimi responsabili dell’inattivazione della noradrenalina e della dopamina
  • Antidepressivi triciclici, come amitriptilina e nortriptilina, molecole dotate di scarsa selettività (agiscono anche da antagonisti nei confronti di alcuni recettori) e per questo responsabili di vari effetti collaterali (aumento di peso, ipotensione ortostatica, vertigini, tachicardia, ritenzione urinaria, secchezza delle fauci per citarne alcuni)
  • Inibitori della ricaptazione della serotonina o “SSRI” (es. paroxetina, sertralina, citalopram)
  • Inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina o “SNRI” (es. duloxetina)
  • Antidepressivi atipici, con meccanismo d’azione multiplo, come mirtazapina, buspirone e tradozone.

Anche per la dispensazione di questi farmaci sussiste l’obbligo di ricetta medica.

Sia per il trattamento dell’ansia che per quello della depressione, l’approccio fitoterapico è sempre più considerato per evitare l’insorgenza di effetti indesiderati, ma anche per soddisfare la richiesta dei pazienti di prodotti d’automedicazione. 

Nella seconda parte dell’articolo parleremo dei rimedi di origine naturale comunemente impiegati.

FONTI

Inquadramento clinico e gestione dei disturbi minori in farmacia – Corrado Marassi Giua

FARMACOGNOSIA E FITOTERAPIA – Basi farmacologiche e aspetti normativi – G. Mazzanti, M. Dell’Agli, A. A. Izzo

FARMACOLOGIA (settima edizione) – Dale M.M., Ritter J.M., Flower R.J., Henderson G. 

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