
D’estate con l’innalzamento della temperatura e del tasso di umidità aumentano le probabilità di soffrire d’ipotensione e di improvvisi cali della pressione.
Questo accade perchè, per adattarsi, l’organismo adotta dei meccanismi di difesa per disperdere il calore, come la dilatazione dei vasi sanguigni e la sudorazione, che provoca la perdita di acqua e sali minerali, aumentando il rischio di disidratazione.
Il calo di pressione è un disturbo molto comune, che tipicamente si verifica in caso di cambi di posizione improvvisi, sforzi fisici importanti e con un clima afoso. Anche lavorare al chiuso, in luoghi con un clima a cui l’organismo fatica ad adattarsi, come le cucine dei ristoranti, può comportare un calo di pressione in soggetti predisposti.
I sintomi
I sintomi più comuni della pressione bassa sono i seguenti:
- Capogiri e mal di testa
- Annebbiamento della vista, fischio nelle orecchie
- Debolezza, stanchezza e difficoltà a concentrarsi
- Sudorazione eccessiva
- Talvolta compaiono anche nausea e una temporanea inappetenza.
Il sintomo più preoccupante è lo svenimento, che può causare cadute accidentali con conseguenti lesioni. I sintomi tendono a essere più importanti nelle stagioni calde, quando la pressione è fisiologicamente più bassa.
Rimedi per prevenire i cali di pressione
Ci sono molti rimedi per prevenire l’abbassamento della pressione dovuto alle alte temperature.
- Bere molti liquidi durante la giornata, almeno 2 litri, per mantenersi adeguatamente idratati. Consigliati anche tisane e infusi a base di salvia, rosmarino, ginseng.
- Mangiare alimenti leggeri e di facile digestione, come frutta e verdura di stagione, evitando gli alimenti ipercalorici, piccanti, ricchi di grassi e sale.
- Non praticare attività fisica nelle ore centrali della giornata.
- Rinfrescare i locali dove si trascorre la quotidianità.
- Evitare il contatto diretto con i raggi solari nelle giornate particolarmente calde.
- Non alzarsi troppo velocemente o fare scatti da una posizione sdraiata o supina, specialmente al mattino.
- Mantenere alti i livelli di potassio e magnesio, consumando alimenti come albicocche, fagioli e patate per il primo; mandorle, cacao amaro, pistacchi e verdure a foglia verde per il secondo.
Come affrontare i cali di pressione
Per affrontare un improvviso abbassamento di pressione è necessario sdraiarsi tenendo le gambe sollevate (o almeno sedersi) e reidratarsi lentamente bevendo un bicchiere d’acqua.
Ci sono alcuni rimedi naturali, come la liquirizia (intesa come tavolette amare o radice da masticare, non caramelle gommose o zuccherate) e il sale grosso sciolto sotto la lingua, che aiutano a rialzare velocemente i valori della pressione. Spesso si ritiene erroneamente che sia importante assumere degli zuccheri: in realtà basta un bicchiere d’acqua per attivare gli osmorecettori e, dunque, provocare una vasocostrizione periferica e far così aumentare la pressione arteriosa.
Utili anche le bevande energetiche ricche di vitamine e sali minerali che reintegrano quelli persi con la sudorazione.
Integratori per la pressione bassa
- Integratori idrosalini, ricchi di sodio, potassio e magnesio, spesso arricchiti anche con glucosio, che ripristinano l’equilibrio idrosalino dell’organismo e favoriscono l’aumento del volume plasmatico. Il magnesio, infatti, contribuisce a trasformare gli zuccheri in energia e a contrastare la stanchezza. Il potassio, invece, aiuta a regolare la pressione.
- Caffeina. In piccole quantità ha un effetto vasocostrittore, che può aumentare leggermente la pressione sanguigna. Al contrario, l’eccesso incrementa la diuresi favorendo la disidratazione.
- Vitamine, creatina e aminoacidi. Associati ai sali minerali, forniscono un apporto energetico contrastando spossatezza e debolezza muscolare.
- Estratti vegetali. Un principio attivo presente nei frutti di cardo mariano, la tiramina, ha un’azione tonico-vascolare in grado di aumentare la pressione sanguigna; anche l’eleuterococco, conosciuto come il “ginseng siberiano”, secondo alcuni studi è un tonico che contrasta debolezza e fatica e viene impiegato contro l’ipotensione e l’astenia funzionale.