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Iperidrosi: che cos’è? cause e trattamenti

L’iperidrosi può essere definita come un’eccessiva sudorazione, spontanea o provocata. Può essere presente su tutto il corpo oppure può essere localizzata in alcune specifiche aree: palmo delle mani e pianta dei piedi, ascelle ed altre aree, interessate in modo meno frequente, come fronte o schiena, che spesso coesistono nello stesso paziente. 

L’iperidrosi rappresenta quindi un notevole ostacolo alle relazioni sociali, oltre che un possibile indizio di uno stato patologico. Quando è determinata da un fenomeno idiopatico (di cui non si conoscono le cause) si parla di

iperidrosi primaria; quando invece è manifestazione di un processo patologico (ipertiroidismo, malattie psichiatriche, obesità, terapia ormonale o alterazioni endocrine legate, per esempio,  alla menopausa) si parla di iperidrosi secondaria.

L’iperidrosi primaria è anche conosciuta come focale, in quanto l’eccessiva sudorazione colpisce solo alcune aree del corpo come palmo delle mani e pianta dei piedi (60-80%), ascelle (30-40%). 

L’iperidrosi secondaria invece viene definita anche generalizzata in quanto colpisce l’intera superficie corporea ed è legata, come già detto, ad altre patologie. 

La variazione nel livello di sudorazione può rimanere limitata, nelle forme lievi, ad un problema di eccessiva umidità della zona colpita mentre, nelle forme più gravi, si può manifestare con un vero e proprio “gocciolamento” in cui il sudore scivola lungo l’area interessata gocciolando profusamente. In questi casi possono comparire delle complicazioni dermatologiche perché il sudore copioso può condurre ad una macerazione della pelle provocando l’insorgere di infezioni secondarie. Nelle sue forme più gravi l’iperidrosi può essere veramente invalidante per la vita lavorativa e sociale delle persone che ne sono affette.

In questo articolo porremo la nostra attenzione sull’iperidrosi primaria, sulle possibile cause e sui trattamenti. 

IPERIDROSI PRIMARIA O FOCALE

Si ritiene che l’eziologia dell’iperidrosi primaria possa originare da una disfunzione del sistema nervoso simpatico centrale che colpisce i nuclei ipotalamici, le aree prefrontali o le loro connessioni colinergiche situate a valle. Si pensa che questa apparente iperattività neurogena possa essere dovuta all’ipereccitabilità di questi circuiti riflessi coinvolti nelle secrezioni delle ghiandole eccrine. 

Essa è caratterizzata da 

  • sudorazione bilaterale, relativamente simmetrica.
  • frequenza di almeno un episodio a settimana.
  • impedimento nelle attività giornaliere.
  • storia familiare con episodi di sudorazione primaria.
  • cessazione della sudorazione durante il sonno.

Frequente nell’iperidrosi palmare è la presenza contemporanea di sudore e vasocostrizione che provoca la tipica mano fredda e sudata (fenomeno di Raynaud), molto fastidiosa durante una stretta di mano. La quantità di sudore può variare molto: il palmo della mano può essere lievemente umido in alcuni soggetti ed arrivare a gocciolare in altri. 

DIAGNOSI E TRATTAMENTO

La diagnosi si fa principalmente attraverso un’accurata anamnesi, ed è inoltre possibile eseguire il Paper test, che utilizza una carta assorbente speciale (gravimetric), e la prova amido-iodio (o test di Minor). 

Quest’ultimo consiste in una soluzione di iodio che viene applicata sulla zona sudata dopo averla asciugata. Dopo l’essiccazione, la zona viene cosparsa con polvere di amido e diventa di colore blu scuro-nero se è intensamente sudata. Questo test non aiuta tanto a quantificare il sudore, ma a identificarne la localizzazione e quindi le aree di maggiore produzione.

I prodotti topici rappresentano il trattamento di prima linea per l’iperidrosi tra cui troviamo gli agenti antitraspiranti. La maggior parte di questi contiene il Cloruro di alluminio che esercita il suo effetto anidrotico ostruendo i dotti sudoripari. Questi prodotti devono essere applicati quotidianamente prima di coricarsi per poi essere lavati via dopo 6/8 ore. Una volta che

la sudorazione si è ridotta ad un livello tollerabile, la frequenza di applicazione può essere ridotta ad una volta ogni settimana e poi ogni 3 settimane. 

Nel caso la strategia antitraspirante con appositi deodoranti non abbia dato gli effetti sperati, si può ricorrere alla ionoforesi che può produrre una temporanea anidrosi (perdita della capacità di produrre sudore). Viene effettuata in ambito ambulatoriale e consiste nel collegare un generatore di corrente a bassa intensità a due bacinelle d’acqua (in cui sono immerse le mani o i piedi del paziente), oppure a due tamponi bagnati da applicare sulle ascelle o sulla fronte. Il flusso di cariche energetiche generato dall’apparecchio agisce otturando i condotti delle ghiandole sudoripare per un certo periodo di tempo. 

Tra le terapie dell’iperidrosi primaria c’è la chirurgia che si esgue con una tecnica mini-invasiva endoscopica toracica detta simpaticectomia videotoracoscopica (VTS) con la qaule si interviene selettivamente sui gangli del sistema nervoso simpaticotoracico, deputati al controllo delle ghinadole sudoripare di mani, ascelle, testa e volto.

La tossina botulinica è utilizzata da alcuni anni con buoni risultati nell’iperidrosi primaria. Si tratta della tossina del batterio Clostridium Botulinum, che provoca un blocco a livello delle sinapsi (interfaccia ghiandola sudoripara e sistema nervoso autonomo), arrestando il rilascio dell’acetilcolina che funge da neurotrasmettitore. Questa terapia, che non ha controindicazioni né effetti collaterali, viene iniettata ambulatorialmente sottocute mediante tante micro-iniezioni distanziate di circa 1,5 cm a livello del cavo ascellare o del palmo della mano o della pianta dei piedi.

L’efficacia del trattamento è variabile a seconda della sede trattata e mediamente ha una durata di 9-12 mesi nell’iperidrosi ascellare e di 4-6 mesi nell’iperidrosi palmare e plantare.

La tossina botulinica sta emergendo come un nuovo trattamento per l’iperidrosi focale che si sta rivelando sicuro ed efficace.

Fonti: “Diagnosis, Impact, and Management of Focal Hyperhidrosis: Treatment Review Including Botulinum Toxin”

TherapyJoel L. Cohen, MDa, Goldie Cohen, MDb, Nowell Solish, MDc, Christian A. Murray, MD

Istituto Auxologico Italiano

Dott.ssa Elena Tarabella

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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