
Cos’ è la PMA
La procreazione medicamentosa assistita, nota anche come “inseminazione artificiale”, è l’insieme delle tecniche utilizzate per aiutare il concepimento in tutti quei casi in cui il quello spontaneo risulti impossibile, e nei casi in cui gli interventi chirurgici risultino inadeguati.
La procedura consiste nell’introduzione del seme maschile, in maniera artificiale, nell’apparato riproduttivo femminile.
L’inseminazione viene eseguita nel periodo periovulatorio del ciclo femminile spontaneo o dopo una moderata stimolazione farmacologica.
Lo scopo è quello di favorire spontaneamente l’incontro tra gli ovociti della donna e gli spermatozoi dell’uomo nel corpo della donna.
Le probabilità di successo variano a seconda della patologia di base per la quale si è ricorso alla tecnica, e dell’età della donna.
Evidenze scientifiche dimostrano, infatti, che la fertilità nella donna subisce un primo calo significativo, ma graduale, intorno ai 32 anni e uno più rapido dopo i 37, fino ad essere prossima allo zero negli anni che precedono la menopausa, che in genere si verifica intorno ai 50 anni.
Oggi, quindi, le tecniche di PMA danno la possibilità di procreazione anche a chi non pensava di poter avere figli , ma le percentuali di successo dopo i 40 anni sono comunque molto limitate.
DI QUALI TECNICHE SI AVVALE LA PMA?
La PMA si avvale dell’utilizzo di diverse tecniche che comportano la manipolazione degli ovociti e degli spermatozoi. Queste metodiche si dividono in:
- Metodiche di primo livello: sono semplici e poco invasive, la loro caratteristica principale è che la fecondazione si realizza all’interno dell’apparato genitale femminile
- Metodiche di secondo e terzo livello: sono invece più invasive e complesse e prevedono che la fecondazione avvenga in vitro.
Inoltre a seconda del partner la fecondazione assistita si distingue in:
- Inseminazione artificiale coniugale (AIC) o omologa: prevede il ricorso ai gameti provenienti dai componenti della coppia.
- Inseminazione artificiale da donatore (IAD) o eterologa: prevede l’uso dello sperma proveniente da una banca del seme; tale metodica viene utilizzata quando le caratteristiche del liquido seminale sono tali da compromettere del tutto la funzionalità riproduttiva.
COSA DICE LA LEGGE ITALIANA IN MERITO?
In Italia, la legge 40 del 2004 impediva la PMA eterologa, ma nel 2014 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 4 comma 3 della legge n. 40/2004, rendendo possibile effettuare la fecondazione eterologa alla coppia in cui è stata accertata e certificata una condizione irreversibile di infertilità e sterilità e che sia:
- Coniugata o convivente
- Di sesso diverso
- In cui entrambi siano viventi
- Maggiorenne
- In età potenzialmente fertile per entrambi
Fecondazione intrauterina
Tra le metodiche di primo livello, quella maggiormente utilizzata è la Fecondazione Intrauterina. Questa consiste nella selezione solo degli spermatozoi più attivi i quali vengono impiantati direttamente nell’utero. Questa procedura risulta essere molto meno efficace dell’inseminazione in vitro, ma è meno invasiva e meno costosa.
Le modalità di esecuzione dell’inseminazione si differenziano a seconda della sede in cui lo sperma viene impiantato, perciò oltre alla fecondazione intrauterina si può ricorrere alla fecondazione intracervicale (gli spermatozoi vengono immessi nel canale cervicale), alla fecondazione in tube o alla fecondazione intraperitoneale (inoculazione del liquido seminale tra il retto e la parete posteriore dell’utero).
Fecondazione in vitro
La FIVET è una tecnica di fecondazione assistita alla quale si può ricorrere anche quando non si conoscono le cause della sterilità.
Normalmente prevede:
- Stimolazione delle ovaie: Consiste nella somministrazione di agonisti o antagonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRh) in modo da impedire l’ovulazione fino a quando più ovuli non siano arrivati a maturazione. Successivamente si somministra la gonadotropina corionica umana per stimolare l’ovulazione.
- Recupero degli ovuli rilasciati: si introduce un ago nell’ovaio e si prelevano gli ovuli che sono cresciuti
- Preparazione del liquido seminale: il liquido seminale viene ottenuto per masturbazione dopo 2/5 giorni di astinenza e il campione così ottenuto viene trattato in modo da selezionare e concentrare gli spermatozoi mobili in un volume sufficiente
- Fecondazione degli ovuli: in questa fase un singolo spermatozoo può essere iniettato in ogni ovocita
- Crescita degli embrioni in laboratorio: in questa fase si lasciano crescere gli ovuli per circa 2/5 giorni
- Impianto dell’embrione nell’utero della donna: in questa fase uno o alcuni embrioni vengono inseriti nell’utero della donna attraverso la vagina; normalmente il numero di embrioni impiantati dipende dall’età della donna e dalle probabilità di riuscita del trattamento
Sempre più spesso i coniugi ricorrono alla tecnica di congelamento degli embrioni in azoto liquido per poterli usare in un secondo momento se la gravidanza non dovesse avvenire.
La possibilità di avere un figlio con la fecondazione in vitro dipende da diversi fattori, il principale dei quali è l’età della donna.
QUANDO E’ INDICATA LA FECONDAZIONE ASSISTITA?
Si ricorre alla fecondazione assistita quando i rapporti sessuali mirati e/o la stimolazione ovarica con farmaci sono associati a ripetuti insuccessi.
In particolare si ricorre alla fecondazione assistita nel caso di:
- Sterilità di origine sconosciuta
- Alterazioni anatomiche e/o funzionali del collo dell’utero
- Alterazioni anatomiche e/o funzionali di una o entrambe le tube di Falloppio
- Alterazioni lievi o moderate del liquido seminale
- Difficoltà coitali
- Eiaculazioni retrograde
- Endometriosi lieve
- Disfunzioni ovulatorie
QUALI SONO I RISCHI?
L’inseminazione artificiale di norma è una tecnica che si svolge senza complicazioni e non prevede manovre dolorose. I rischi sono limitati, ma tra questi ricordiamo:
- Gravidanze multiple
- aborti
- sindrome da iperstimolazione ovarica
- infezioni
- allergie.
Il 90% dei pazienti che si sottopone ad un trattamento di inseminazione artificiale raggiunge la gravidanza.
In Italia, i diversi dati delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di PMA, degli embrioni formati e dei nati con tecniche di PMA, sono raccolti nel Registro nazionale PMA, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità.
Grazie a queste documentazioni si ha una visione costante del trend negli anni anche al fine di consentire la trasparenza e la pubblicità delle diverse tecniche di procreazione e i risultati conseguiti.
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