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DIETA MEDITERRANEA: PATRIMONIO DELL’UMANITA’

La dieta mediterranea: patrimonio dell’umanità

Il 16 novembre 2010 la “Dieta Mediterranea” è entrata a far parte della Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Questo ci fa capire che non si tratta semplicemente di un regime alimentare particolare ma che si va ben oltre. La dieta Mediterranea è un vero e proprio stile di vita che si è evoluto nei paesi dell’area mediterranea nel corso dei secoli. Il suo immenso valore è dato dai pregiatissimi alimenti che caratterizzano questi territori, le tradizioni, le conoscenze che ruotano intorno ad essi e la convivialità che la caratterizza.

Il sapere che ruota intorno a questo stile di vita è stato trasmesso di generazione in generazione dai nostri antenati attraverso bellissimi racconti. Pieni di amore, di sapori e di  bellezze.

dieta mediterranea

Le origini della Dieta Mediterranea 

Le origini della dieta Mediterranea sono tanto antiche quanto lo sono l’agricoltura e l’allevamento. La dieta Mediterranea tradizionale si cominciò a sviluppare a partire dal Medioevo, per consolidarsi nel corso del XVIII secolo, per mano ovviamente di contadini, allevatori e pescatori.

È bene specificare che in generale si parla sempre di dieta Mediterranea al singolare, anche se in realtà sarebbe più corretto parlare di diete Mediterranee, al plurale. Questo perché, essendo diffusa in un territorio ampio che comprende più nazioni, è evidente che ci siano delle differenze tra i diversi stati. Per fare alcuni esempi, i prodotti tipici legati al territorio, le tradizioni culturali ed economiche e la religione sono alcuni dei fattori che influenzano  lo stile di vita nei paesi dell’area mediterranea. 

Gli inizi degli studi

Durante il 1900 lo stile di vita mediterraneo venne studiato in modo approfondito dal biologo e fisiologo americano Ancel Keys (1904-2004), autore insieme ai suoi colleghi del celeberrimo “7 Countries Study”, risalente a metà del secolo scorso. Grazie a questo studio si accesero, sul piano internazionale, i riflettori sulla dieta Mediterranea. Altri studi di rilievo degli ultimi anni, giusto per citarne alcuni, sono il Lyon Heart Study e lo studio PREDIMED del 2013. 

L’importanza del “7 Countries Study”

È d’obbligo spendere alcune parole riguardo lo studio di Keys e colleghi. Keys si trovava negli anni ‘40, insieme ad altri studiosi, presso l’università di Salerno. Lo studio partì dall’osservare quanto poco fossero diffuse le malattie cardiovascolari in quella regione, soprattutto facendo un confronto con gli Stati Uniti. Nello studio furono messi a confronto dati raccolti in 7 nazioni: Giappone, Stati Uniti, Jugoslavia, Germania, Finlandia, Italia, Grecia. Lo studio durò complessivamente 20 anni e coinvolse ben 12.000 persone. 

Il risultato mostrò che quanto più lo stile di vita delle persone si allontanava da quello considerato tipicamente mediterraneo, tanto più era elevata l’incidenza di alcune malattie, come il diabete, l’obesità, l’ipertensione e l’aterosclerosi. 

La piramide alimentare della Dieta Mediterranea ieri ed oggi

La piramide alimentare originale venne elaborata nel 1992 dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, per poi essere rivista nel 2005. Si tratta di una rappresentazione grafica che risulta di facile comprensione, utile per fornire indicazioni alimentari alla popolazione.

La differenza principale tra le due piramidi della dieta Mediterranea sta nel fatto che in quella del 2005 troviamo una migliore suddivisione tra cerali integrali e raffinati e una più corretta distinzione tra i grassi. Nella versione originale i grassi venivano semplicemente collocati in cima, quindi tra gli alimenti da consumare con moderazione. Nella versione rivisitata invece c’è una chiara distinzione tra le tipologie di grassi. Viene evidenziato il ruolo dei grassi vegetali, nello specifico dell’olio extravergine d’oliva, il consumo del quale, accompagnato ai cereali integrali, viene messo alla base della piramide. 

Il grafico del 2005 ha alla base una buona e corretta idratazione e attività fisica regolare. Gli alimenti base sono cereali integrali (carboidrati) accompagnati da olio extra vergine d’oliva, verdura in abbondanza e 2-3 porzioni di frutta al giorno. Viene raccomandato il consumo quotidiano di 1-3 porzioni di legumi e frutta secca al giorno. Altri alimenti di consumo quotidiano raccomandato sono dalle 0 alle 2 porzioni di pollame, pesce e uova e 1-2 porzioni di alimenti ricchi di calcio. In cima alla piramide troviamo cereali raffinati, patate, dolci, carne rossa e burro. 

In aggiunta agli alimenti presenti nella piramide vengono considerati importanti altri due fattori: il consumo moderato di vino rosso e un’alimentazione leggera, quindi una moderata restrizione calorica.

Gli alimenti cardine della Dieta Mediterranea

La dieta Mediterranea si avvale di numerosi alimenti preziosi. Uno dei principali è ovviamente l’olio extravergine d’oliva. “L’oro liquido”, così definito da Omero, si ottiene dalla spremitura a freddo della drupa dell’albero d’olivo, Olea europaea. La spremitura a freddo costituisce il primo elemento di notevole importanza, essendo un processo meccanico che permette di preservare al meglio i vari componenti. La composizione di quest’olio è straordinaria dato che ne fanno parte, tra gli altri, non soltanto acidi grassi monoinsaturi (primo tra tutti l’acido oleico), acidi grassi polinsaturi essenziali (acido grasso linoleico e linolenico) ma anche oltre 200 componenti minori. Tra questi componenti ci sono anche importanti sostanze antiossidanti quali composti fenolici semplici (tirosolo, idrossitirosolo) e complessi (oleuropeina), vitamina A, vitamina E.

Un altro alimento cardine è il pomodoro (Lycopersicon esculentum), che viene consumato spesso cotto con aggiunta di olio di oliva, fattore che rende il licopene (antiossidante) contenuto in esso disponibile e facilmente assorbibile. 

Un ruolo di rilievo viene ricoperto anche dal vino rosso, il quale contiene resveratrolo (dalle proprietà cardioprotettive) e altri composti della famiglia dei flavonoidi (importanti antiossidanti). 

Infine, possiamo ricordare anche il consumo di pesce azzurro, ricco di ω-3, quello di erbe spontanee, quali per esempio la portulaca, ricca anch’essa di ω-3 e antiossidanti, e l’elevata introduzione di fibre alimentari.

Fanno parte dello stile mediterraneo tradizionale anche la territorialità e la stagionalità degli alimenti.

dieta mediterranea, alimenti principali

Ma la Dieta Mediterranea esiste tutt’ora?

Purtroppo, negli ultimi 30-40 anni la nostra alimentazione ha cominciato ad assomigliare sempre più al modello americano. Assumiamo troppi cereali raffinati, zuccheri, grassi saturi, derivati del latte e uova a scapito di cereali integrali, legumi vegetali e pesce. Ci muoviamo sempre di meno e la nostra alimentazione è fin troppo energetica e ricca di sale. Tutto ciò ha portato a un incremento anche nell’area mediterranea di una serie di patologie chiaramente relazionate a un’alimentazione sbagliata, quali diabete di tipo 2, cancro, obesità e patologie cardiovascolari.

Gli alimenti che attualmente prediligiamo, inoltre, hanno un elevato impatto a livello ambientale, diversamente da quelli della dieta Mediterranea tradizionale. La compromissione dell’ambiente porta inevitabilmente a un incremento di alcune forme di tumore e patologie respiratorie. 

Seguire la dieta Mediterranea tradizionale, sarebbe ideale per la nostra salute, ma anche per preservare il nostro unico e meraviglioso ambiente. Un’ambiente pieno tradizioni secolari, ricco di cultura, di storia e di arte. Un’ambiente paesaggistico unico al mondo, bagnato da quattro mari, pieno d’infinite colline e protetto dalle montagne più belle del mondo. 

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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