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Melanogenesi ed agenti depigmentanti

L’estate si sa, è una stagione magica: le giornate all’aria aperta, il sole, l’abbronzatura… sono un toccasana per il nostro umore e guardandoci allo specchio, ci piacciamo anche di più…ma tutte le cose belle finiscono troppo presto ed ora, a settembre, ci ritroviamo a fare i conti con qualche chilo di troppo, con la pelle dal colorito un po’ spento e con un maggior numero di macchie.

Le macchie, come sappiamo, sono alterazioni della pigmentazione della cute, che possono presentarsi in diverse regioni del corpo, ma che ovviamente si concentrano nelle aree più esposte e scoperte, ovvero viso, décolleté e mani.

Le macchie cutanee sono provocate da un’alterazione del processo di melanogenesi.

Con il termine di melanogenesi intendiamo la sintesi della melanina, il pigmento responsabile del colore della cute e dei capelli. La melanina è prodotta dai melanociti, cellule presenti nell’epidermide, ad opera dell’enzima tirosinasi. Una volta sintetizzata viene trasferita dai melanociti ai cheratinociti e, da qui,  agli strati più superficiali dell’epidermide.

Fattori esogeni, come l’esposizione solare, in soggetti predisposti, possono portare ad un’iperattivazione del processo di melanogenesi, con conseguente comparsa di discromie.

Come possiamo intervenire?

Esistono molti prodotti capaci di ridurre e schiarire le macchie cutanee.

E’ bene sapere che…

Un ottimo cosmeceutico ad azione depigmentante deve essere formulato con sostanze che agiscono sinergicamente su tutti i passaggi chiave della melanogenesi, andando a ridurre la sintesi di nuova melanina.

Gli agenti depigmentanti più usati in cosmesi sono:

ACIDO COGICO: è una molecola di origine fungina, che inibisce la tirosinasi, complessando gli ioni rame essenziali per la sua funzionalità, inibendo, quindi, l’ ossidazione della tirosina, passaggio fondamentale per la sintesi di melanina.

Il suo nome nell’INCI è KOJIC ACID.

IDROCHINONE: per anni è stato una delle sostanze più utilizzate per il trattamento delle discromie cutanee, poichè capace di inibire l’ enzima tirosinasi, ma solo quando quest ultimo è attivo, il che significa che l’ idrochinone è in grado di prevenire l ‘insorgenza di nuove macchie, ma non di ridurre quelle già esistenti. Inoltre, il suo utilizzo causa un aumento di radicali liberi, con conseguente stress ossidativo. Per questo motivo oggi in cosmesi ne è consentito l ‘impiego solo come colorante per capelli oppure nelle preparazioni galeniche (spesso è associato all‘acido glicolico o retinoico) dietro prescrizione medica.

Nell’INCI si chiama 1,4 -DIHYDROXYBENZENE.

ARBUTINA: è un derivato naturale dell‘idrochinone, presente nell’uva ursina e nel gelso bianco. Anche questa sostanza agisce inibendo la tirosinasi, ma rispetto all’‘idrochinone ha minori effetti collaterali, per cui è molto usato in cosmesi , con il nome di ARBUTIN.

NIACINAMIDE: è la forma bioattiva della niacina, agisce sul processo di pigmentazione cutanea, andando ad inibire il trasferimento della melanina dai melanociti ai cheratinociti, probabilmente bloccando un recettore espresso sulla membrana dei cheratinociti.

VITAMINA C (ASCORBIC ACID) e VITAMINA E (TOCOPHEROL): antiossidanti che combattono i radicali liberi che inducono la melanogenesi e che sembra intervengano attivamente nell’ostacolare l’ azione della tirosinasi.

Dott.ssa Veronica Orciuoli

Dott.ssa in Farmacia, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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