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Fitoterapia: che cos’è l’alga wakame e a cosa può essere utile?

Non solo sushi e salsa di soia! Grazie all’influenza che stanno avendo in Occidente la cultura e le tradizioni orientali, si stanno facendo strada sempre di più alternativi approcci terapeutici, arricchendo ulteriormente il nostro background di rimedi fitoterapici e non.
Tra questi, particolare successo lo sta avendo l’alga wakame, un’alga presente nella cultura orientale dal 700 a.C.

Dove nasce?

L’alga wakame è un’alga che vive dove ci sono forti correnti e acque profonde. Per questo motivo, nasce nei fondali rocciosi delle baie e dei litorali di Giappone, Cina e Corea: cresce a circa 7 metri di profondità, con una temperatura compresa tra i 5 e i 18 gradi, ma non appena l’acqua diventa più calda (quando supera i 25 gradi), smette di proliferare. Recentemente, è possibile trovare l’alga wakame anche sui litorali di Australia, Francia e Nuova Zelanda, probabilmente trasportata dalle acque di zavorra delle imbarcazioni, diventando così oggetto di colture soprattutto lungo le coste Bretoni del Finistère, dove viene coltivata per i settori alimentare e cosmetico. La raccolta avviene in primavera usando un gancio e una fune.

Nella tradizione orientale

Insieme all’alga kombu e all’alga nori, è una delle più conosciute e consumate, soprattutto per chi, come la popolazione occidentale, non ha familiarità con il sapore delle alghe.
In Giappone è consumata fresca appena scottata: viene subito sbollentata per evitare la proliferazione di batteri e di microrganismi, oltre che per conferirle la tipica colorazione verde brillante. È utilizzata come ingrediente di minestre o zuppe (come quella di miso), in insalata o in abbinamento alle verdure, crude o cotte. Può essere aggiunta anche ai legumi durante la cottura.

Un piatto a base di alghe wakame molto amato e gradito dagli orientali per il tipico sapore delicato e agrodolce è l’insalata di cetriolo e wakame, che potrebbe presentare una consistenza e un gusto poco familiari per i palati occidentali.

Proprietà

La wakame presenta una notevole quantità di vitamine (in particolar modo del complesso delle vitamine del gruppo B), ferro, selenio, rame e iodio ma anche di amminoacidi, come il triptofano, e un’elevata concentrazione di omega 3. Per questo motivo viene principalmente indicata ad integrare la dieta di chi soffre di carenze vitaminiche, fragilità di unghie e capelli, stanchezza mentale e fisica con conseguente perdita di concentrazione.

Iodio e selenio sono, invece, due minerali essenziali per il corretto funzionamento della tiroide: agiscono perciò sul metabolismo corporeo e il consumo dei grassi, specialmente su quello notturno, ma è proprio questa particolare attività che porta alle controindicazioni nell’assunzione degli integratori a base di alga wakame.

La notevole quantità di fibre solubili, porta la wakame a favorire il dimagrimento (complice anche il suo effetto saziante e debolmente lassativo), conferito dal rigonfiamento delle fibre colloidali a contatto con l’acqua all’interno dello stomaco, con conseguente blocco degli “attacchi di fame”. Recenti studi stanno correlando il consumo alimentare frequente di alghe marine (4 grammi circa al giorno) con la bassa incidenza di sindrome metabolica della popolazione giapponese.

L’alga wakame è, inoltre, fonte di fucoxantina, un carotenoide che, secondo diversi studi effettuati in laboratorio, è in grado di ossidare i grassi e di impedire il loro deposito come tessuto adiposo, anche se, l’effetto terapeutico sull’uomo è attualmente oggetto di studi.

L’approccio occidentale

Come visto nel paragrafo precedente, la wakame è ricca di proteine e amminoacidi essenziali: per questo motivo, in occidente viene venduta e utilizzata come integratore alimentare. In commercio la si può trovare sotto forma di compresse, o gocce, in tintura madre: più sicuro l’acquisto di prodotti tramite il canale farmacia, regolamentati in termini di quantità, data l’elevata quantità di iodio presente nella wakame, che regola la tiroide, ghiandola dal delicato funzionamento. Ingerendo 0,577 g di alga wakame, infatti, si raggiunge già l’apporto giornaliero di 90-150 mcg di iodio consigliato.

Chi può usarla?

Chi soffre di carenza vitaminica dovuta al cambio stagionale, ma anche coloro che seguono regimi alimentari non usuali, come la dieta vegetariana, vegana e macrobiotica, assumendo l’alga wakame come un integratore multivitaminico.
Indicata anche, insieme ad una dieta sana e una corretta attività fisica, a chi sta seguendo un regime alimentare atto alla perdita di peso, data l’attività della wakame sul metabolismo dei grassi.

Chi non può usarla?

Chi presenta patologie a carico della tiroide, data l’alta percentuale di iodio presente nell’alga wakame, sia fresca che negli integratori che la contengono. In questi casi, anche se l’acquisto non è legato alla prescrizione medica, è consigliabile consultare il proprio medico o farmacista di fiducia: naturale non significa privo di controindicazioni!

Dott.ssa Laura Ciarletta

Laureata in Farmacia. Nutre una profonda passione per la fitoterapia e la medicina alternativa come supporto alla medicina tradizionale.

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