
La vertigine è una sensazione soggettiva di movimento, in cui il paziente avverte il proprio movimento nello spazio o il movimento degli oggetti interno a lui. Tale sensazione può durare qualche secondo, qualche ora o addirittura qualche giorno. La vertigine è accompagnata da segni neurovegetativi, come nausea, vomito, debolezza, acufene, sudorazione fredda, nistagmo. Questo sintomo induce il paziente a modificare totalmente il suo stile di vita. I disturbi di equilibrio sono comuni tra i pazienti anziani, infatti sono responsabili di cadute e fratture; tuttavia anche i bambini e gli adulti ne possono essere colpiti, in particolare il sesso femminile è quello più colpito.
Quali sono le cause?
La causa più comune è legata ad una disfunzione del sistema vestibolare, dunque orecchio interno, nervo vestibolare, vie vestibolari centrali.
A questo si aggiungono:
- Labirintite (infiammazione dell’orecchio interno)
- Otite cronica media
- Disfunzione della tube di Eustachio
- Sindrome di Ménière
- Ototossicità da agenti esterni: alcol, aminoglicosidi, monossido di carbonio, metalli pesanti, aspirina
- Rottura del forame ovale
- Patologie neurologiche: epilessia, sclerosi multipla, aneurisma intracranico, emicrania, vasculite cerebrale, meningite granulomatosa
- Vertigine parossistica ventricolare
- Uso di farmaci come antidepressivi e antiipertensivi
- Tumori dell’orecchio
- Altre come artralgia dell’articolazione mandibolare.
Come intervenire?
E’ opportuno intervenire in modo tempestivo, qualora il paziente presenti mal di testa, problemi alla vista, al linguaggio o all udito, debolezza, vomito.
Il medico potrà effettuare una corretta anamnesi per escludere altre patologie e proporre un trattamento farmacologico, o trattamento chirurgico o invitare il paziente ad effettuare una terapia di rieducazione vestibolare.
Qual è la cura?
Il trattamento si suddivide in specifico dunque rivolto a sindromi vertiginose, sintomatico dunque mira a ridurre la sintomatologia in particolare in presenza di nausea e vomito, e riabilitativo.
I farmaci antivertigine essenzialmente si suddividono in due classi, una ad azione vasotropa, l’altra ad azione neurotropa. Nel primo caso i farmaci sono in grado di aumentare il flusso sanguigno a livello del labirinto e del tronco encefalico ed un esempio è il farmaco calcio antagonista chiamato la Nimodipina.
Nel secondo caso i farmaci sopprimono l’attività dei neuroni a livello dei nuclei vestibolari. Tra questi vi sono i farmaci:
- antidopaminergici: come Trietilperazina
- antistaminici: come Cinnarizzina, Betaistina
- anticolinergici: come Scopolamina
- gabaergici: come Diazepam.
Esistono dei rimedi fitoterapici utili per trattare diversi tipi di vertigine.
Nel caso della vertigine di natura psicogena, è possibile utilizzare delle sostanze ad azione calmante come la melissa, la lavanda ed equiseto.
Se invece la vertigine è associata alla presenza di otoliti è possibile utilizzare il biancospino e il tarassaco che favoriscono proprio la disgregazione di questi ultimi.
Nel caso in cui la vertigine è associata a traumi del tratto cervicale è possibile utilizzare il salice bianco, dal quale si ricava l acido salicilico nonché la base della Aspirina.
Consultate sempre il vostro medico di famiglia al fine di prevenire e curare il sintomo
FONTI
-Dal sintomo alla diagnosi alla terapia, Giuseppe Gatti.
– Firenzuoli F., Fitoterapia in otorinolaringoiatria. Come utilizzare le piante medicinali nella cura delle malattie dell’orecchio, del naso e della gola, Tecniche Nuove, 1993, Milano.
https://www.actaitalica.it/issues/2015/3-2015/01%20Monzani-ABS.html