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COS’È L’ACIDO ACETILSALICILICO?

L’acido acetilsalicilico è un principio attivo contenuto nell’universalmente nota Aspirina®, anche se in commercio possiamo trovare specialità che lo contengono con nomi commerciali differenti.

Nel nostro immaginario l’Aspirina® è il prototipo del farmaco “fai da te”, tanto da essere quasi sempre presente nelle nostre case, pronta per poter essere usata all’occorrenza. Tuttavia, questo non la rende esente dal rischio di condurre potenzialmente a svariati effetti collaterali, soprattutto se non la si assume secondo le dovute raccomandazioni.

L’acido acetilsalicilico fa parte della classe dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), principi attivi che sono dotati di proprietà:

  1. Anti-infiammatorie
  2. Analgesiche
  3. Antipiretiche

L’acido acetilsalicilico ha anche un’ulteriore proprietà, ovvero quella di contrastare l’aggregazione delle piastrine. Ciò lo rende un principio attivo ampiamente usato a basso dosaggio come antitrombotico per prevenire la formazione di coaguli di sangue (trombi).

Il meccanismo d’azione di questo farmaco consiste nel bloccare l’enzima ciclossigenasi (COX) sia di tipo 1 che di tipo 2 e, conseguentemente, inibire la produzione di sostanze tra cui prostaglandine (responsabili dell’infiammazione, della sensibilità al dolore, del controllo della temperatura corporea ma anche della protezione gastrica) e trombossani (responsabili della formazione di trombi).

Una molecola di acido acetilsalicilico

 

STORIA DELL’ACIDO ACETILSALICILICO

Nel 1894 il chimico Felix Hofmann iniziò a lavorare per l’azienda tedesca Bayer (all’epoca attiva principalmente nel settore dei coloranti) e decise di investigare le proprietà dei composti affini all’acido salicilico, una molecola dotata di proprietà analgesiche e antipiretiche, ottenuta dalla salicilina isolata dalla corteccia del salice (Salix). Le proprietà terapeutiche del salice erano note da molti secoli; già il medico dell’Antica Grecia Ippocrate usava estratti della corteccia del salice per contrastare febbre e dolori. L’interesse di Hofmann fu alimentato dal fatto che il padre soffriva di artrite reumatoide che veniva trattata con salicilina, purtroppo con scarsa efficacia. Hoffman decise allora di far assumere al padre un derivato di sintesi dell’acido salicilico, ovvero l’acido acetilsalicilico, questa volta con ottimi esiti e una migliore tollerabilità a livello gastrico, tanto che nel 1899, in seguito a ulteriori ricerche, la Bayer decise di commercializzare le prime confezioni di Aspirina® in polvere, spianandosi la strada verso un duraturo successo.

È giusto comunque ricordare che l’acido acetilsalicilico fu sintetizzato per la prima volta nel 1853 dal chimico francese Charles F. Gerhardt ma solo con le successive ricerche effettuate da Hoffmann e grazie anche a una maggior stabilità economica raggiunta dalla Bayer si decise di sfruttare l’enorme potenziale di questo farmaco introducendolo sul mercato.

Un’antica confezione e un’antica immagine pubblicitaria della specialità Aspirin®

 

USI E RELATIVI DOSAGGI

Alcuni medicinali contengono l’acido acetilsalicilico come unico principio attivo (ad esempio Aspirina®) sotto forma di compresse e granulati orosolubili o da sciogliere in acqua, per uso orale e a concentrazioni di farmaco diverse.

  • Dosaggio medio/alto: lo ritroviamo in tutte quelle specialità che contengono dai 325 mg fino a 1 g di acido acetilsalicilico per trattare febbre, infiammazione e dolori lievi o moderati (mal di testa, mal di denti, dolori muscolari, dolori reumatici…). Si consiglia di NON superare i 3 g al giorno.
  • Dosaggio basso (ad esempio 100 mg al giorno) quando il medico lo prescrive per sfruttare la sua azione antiaggregante piastrinica per prevenire la formazione di coaguli di sangue. Ciò può essere utile in seguito a infarto del miocardio, a ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori, in pazienti con angina pectoris o in generale per prevenire eventi cardiovascolari in pazienti ad alto rischio.

 

Alcuni medicinali soggetti a prescrizione medica contengono acido acetilsalicilico, sotto forma di acetilsalicilato di lisina, da somministrare per via parenterale (endovenosa o intramuscolare). Sono indicati per il trattamento del dolore acuto, ad esempio per infiammazione dei muscoli o delle ossa, nei dolori dovuti a tumori, a traumi oppure post-chirurgici.

 

In alcuni medicinali l’acido acetilsalicilico si può trovare anche in associazione ad altri principi attivi tra cui:

  • Vitamina C: per cercare di velocizzare la guarigione nelle sindromi influenzali o da raffreddamento
  • Pseudoefedrina: che ha attività decongestionante nasale.
  • Paracetamolo e caffeina: come coadiuvanti negli stati febbrili e dolorosi.
  • Clopidogrel: nella prevenzione secondaria di eventi di origine aterotrombotica.

 

Prestiamo comunque sempre la massima attenzione a ciò che troviamo nell’armadietto dei medicinali prima di prenderne uno, a maggior ragione quando ci imbattiamo in specialità contenenti associazioni di più farmaci, per evitare errori di somministrazione di determinati principi attivi di cui in un determinato momento non abbiamo bisogno.

In linea generale si raccomanda infine di seguire sempre scrupolosamente le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo, oltre a quelle del proprio medico o farmacista.

 

EFFETTI COLLATERALI E CONTROINDICAZIONI

Vediamo schematicamente qui di seguito alcune controindicazioni e alcuni effetti collaterali relativi all’acido acetilsalicilico. Per un elenco più esaustivo si rimanda al foglietto illustrativo del medicinale che si ha a disposizione.

  • Problemi gastrici: l’acido acetilsalicilico blocca la sintesi di prostaglandine, contrastando volutamente l’infiammazione da una parte, ma dall’altra involontariamente si ostacola la protezione che queste sostanze offrono alla parete dello stomaco. Il risultato è un aumento del bruciore gastrico, soprattutto in chi è predisposto o in chi ha già problematiche gastriche. Nel peggiore dei casi la gastrolesività di questo principio attivo può portare a ulcere e sanguinamenti dello stomaco. Per contrastare ciò si consiglia di assumere il farmaco a stomaco pieno.
  • Rischio di emorragie: l’acido acetilsalicilico viene a volte prescritto per sfruttare la sua azione fluidificante del sangue. Ciò a volte può costituire uno svantaggio per l’aumentato rischio di emorragie. Si consiglia quindi di prestare attenzione alla propria condizione fisica e se si stanno assumendo già altri farmaci che possono interagire negativamente. Sempre per lo stesso motivo, in caso di dolori mestruali, si può optare per un antidolorifico diverso (un altro farmaco della famiglia dei FANS oppure del paracetamolo) in modo da non influire negativamente sul sanguinamento;
  • Reazioni allergiche: caratterizzate ad esempio da eruzioni cutanee, edema, orticaria, prurito, eritema, shock anafilattico;
  • Alterazione della funzione renale e/o epatica;
  • Acufene o tinnito (ronzio/fruscio/tintinnio/fischio auricolare);
  • Attenzione alle interazioni con altri farmaci tra cui anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, altri FANS, cortisonici, alcuni antidepressivi (SSRI), alcuni anti-ipertensivi (ACE inibitori, diuretici), alcuni antiepilettici (acido valproico, fenitoina), antiacidi, antidiabetici, metotrexato…;
  • Evitare l’alcol: essendo potenzialmente gastrolesivo, l’acido acetilsalicilico non va d’accordo con l’alcol (un’altra sostanza che può aumentare l’irritazione dello stomaco);
  • No sotto i 16 anni di età: l’uso dell’acido acetilsalicilico in età pediatrica aumenta il rischio di contrarre la sindrome di Reye, una patologia rara e a volte letale che colpisce prevalentemente il cervello e il fegato;
  • No in gravidanza e allattamento: l’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gestazione, in particolare nel terzo trimestre di gravidanza. L’acido acetilsalicilico è controindicato anche durante l’allattamento, salvo diverso parere medico.

 

ACIDO ACETILSALICILICO E ONCOLOGIA

Negli ultimi anni l’oncologia ha ampiamente indagato la possibilità di prevenire vari tipi di tumori grazie all’uso di questo farmaco. Dato il risalto mediatico attribuito alle relative pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche come The Lancet oppure JAMA, vale la pena ricordare che l’uso a lungo termine dell’acido acetilsalicilico ha mostrato una riduzione del rischio di ammalarsi di tumore colorettale in chi lo assumeva.

Con la determina n. 607 del 26 giugno 2018, l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha dato il via libera alla modifica del foglietto illustrativo del Cardioaspirin® per consentire l’inserimento di nuovi dati sul possibile effetto protettivo di questo medicinale contro il tumore del colon-retto. Questo riconoscimento non significa comunque un’autorizzazione all’uso per la prevenzione di questo tumore.

Inoltre, sono necessari molti altri studi per dare risposte più esaustive in merito al ruolo che l’acido acetilsalicico può giocare nella prevenzione dei tumori (non solo di quello colorettale), senza dimenticare dall’altro lato che un uso cronico di tale principio attivo può portare a effetti collaterali.

 

FONTI

  1. Penny Le Couteur, I bottoni di Napoleone. Come 17 molecole hanno cambiato la storia, TEA, 2018
  2. Corrado Giua Marassi, Inquadramento clinico e gestione dei disturbi minori in farmacia, Edra, 2017
  3. Stefano Cagliano, Alessandro Liberati, I farmaci, Ed. Il Mulino, 2001
  4. Vladimir Marko, From Aspirin to Viagra: Stories of the Drugs that Changed the World, Springer, 2020
  5. Keith Souter, Un’aspirina al giorno, De Agostini, 2012
  6. Burn J. et Al. Long-term effect of aspirin on cancer risk in carriers of hereditary colorectal cancer: an analysis from the CAPP2 randomised controlled trial. Lancet. 2011 Dec 17; 378(9809): 2081-2087.
  7. Cao Y. et Al. The Population Impact of Long-term Use of Aspirin and Risk of Cancer. JAMA Oncol. 2016 Jun 1; 2(6): 762-769.
  8. https://www.airc.it/news/aspirina-e-prevenzione-oncologica-un-legame-complesso-0419#:~:text=Anche%20studi%20condotti%20in%20persone,quello%20di%20ammalarsi%20di%20un
Dott.ssa Marianna Gualdana

Laureata in CTF, ricopre il ruolo di Pharmacovigilance Safety Surveillance Associate presso Pfizer.

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