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Nutrizione e interventi di chirurgia maxillofacciale

Il corretto supporto nutrizionale è un fattore importante per il corretto recupero post-operatorio. Gli interventi di chirurgia maxillofacciale spesso compromettono la capacità del paziente di assumere cibo nella forma che comunemente conosciamo. È, quindi, necessario dedicare in questi casi particolare attenzione, studiando, laddove possibile, le strategie nutrizionale prima dell’operazione, da attuare da periodo pre-operatorio fino alla convalescenza e guarigione.

Valutazione dello stato nutrizionale

Il primo passo è effettuare la valutazione dello stato nutrizionale. Essere in buone condizioni nutrizionali consente di affrontare in modo migliore la ripresa nel periodo post-operatorio. È documentato che uno stato di malnutrizione influisce negativamente sul periodo post-operatorio, rendendo più predisposti ad eventuali infezioni e rallentando, in casi estremi, la guarigione delle ferite.

Ricordiamo che la malnutrizione può essere sia per eccesso che per difetto. La malnutrizione va al di là dell’essere in sovrappeso o sottopeso. Si può anche avere un peso che permette di rientrare nella categoria del normopeso, ma avere una composizione corporea tale da essere considerati malnutriti. Questo si verifica quando, per esempio, si ha una scarsa massa magra.

Composizione corporea e analisi

Al fine di stabilire lo stato nutrizionale si dovrebbe ricorrere a più dati, ricavati sia attraverso misurazioni antropometriche che esami di laboratorio. Oltre al semplice calcolo dell’indice di massa corporea, andrebbe indagato più a fondo, in modo tale da stabilire quale sia la percentuale di massa magra, di massa grassa e l’ammontare di liquidi intra ed extracellulari. In aggiunta all’utilizzo di un bioimpedenziometro si può, per avere ulteriori dati a disposizione, usare un plicometro e misurare le circonferenze corporee.

Fondamentali sono anche i dati provenienti dalle analisi di laboratorio, le quali dovrebbero essere il più complete possibili, valutando, tra le altre cose, i livelli di proteine sieriche, lipidi, glucosio, elettroliti, elementi traccia, indicatori di funzionalità d’organo, ferro, calcio, magnesio e fosforo.

Nutrizione nel post-operatorio

La nutrizione del paziente che ha subito un intervento di chirurgia maxillo-facciale dipende, chiaramente, dalla sua capacità di ingerire, masticare e deglutire gli alimenti.

I nutrienti possono essere somministrati in diversi modi. Si può ricorrere alla:

-nutrizione enterale;

-nutrizione parenterale;

-dieta liquida, semi-liquida, frullata.

Lo scopo dell’alimentazione post-operatoria è quella di garantire una rapida ripresa, anche considerando l’incrementato metabolismo energetico e proteico dato dallo stress causato all’organismo dall’operazione. Una particolare attenzione va data all’apporto proteico e alla composizione in aminoacidi, soprattutto quelli essenziali, della dieta. Si dovrebbe considerare una eventuale integrazione, almeno in un primo momento.

Nutrizione enterale

La nutrizione enterale viene in genere preferire a quella parenterale, ove possibile, a causa di una sua maggiore semplicità di applicazione, sicurezza, ridotta comparsa di complicazioni, minori costi.

La nutrizione enterale consiste nella somministrazione orale o con l’ausilio di un sondino degli alimenti, i quali quindi vengono immessi nell’apparato digerente, il quale mantiene la propria funzione.

Gli alimenti utilizzati per la nutrizione enterale sono di diversa tipologia. Consentono la somministrazione di energia, proteine, fibre, minerali e vitamine in diverse forme, per esempio sotto forma di budino o in forma liquida, con diversi aromi. La densità energetica varia, in genere, tra 1 e 2,4 kcal/mL

Nel caso la somministrazione per via orale non fosse possibile, si ricorre all’utilizzo di un sondino che consente di trasferire l’alimento direttamente a livello gastrico o a livello post pilorico.

Nutrizione parenterale

La nutrizione parenterale prevede la somministrazione di una soluzione contenente destrosio, aminoacidi, elettroliti, vitamine, minerali ed elementi traccia per via endovenosa.

La nutrizione parenterale non deve essere necessariamente esclusiva, ma può essere abbinata alla nutrizione enterale.

Sia la nutrizione parenterale che quella enterale possono essere somministrate presso la propria abitazione, quindi non richiedono necessariamente l’ospedalizzazione.

Dieta liquida, semi-liquida, frullata

Quando le condizioni lo consentono, nell’immediato, o successivamente a un periodo di somministrazione enterale e/o parenterale, si può tornare a un’alimentazione più vicina a quella che dovrebbe essere la normalità.

Spesso, quando gli alimenti ingeriti devono ancora essere in forma liquida, si ricorre all’utilizzo di latte e latticini (laddove possibile, causa eventuale intolleranza al lattosio).

L’ausilio di un frullatore o un mini-pimer permette di normalizzare in maniera importante l’alimentazione.

In questa fase è bene non dimenticare che sarebbe opportuno, per evitare il rischio di malnutrizione, seguire uno schema ben preciso, in modo tale da essere certi di assumere un quantitativo di energia, macro e micronutrienti proporzionati al proprio fabbisogno. Un occhio di riguardo va rivolto sempre all’apporto proteico, in particolar modo agli aminoacidi essenziali, i quali possono essere facilmente integrati attraverso un integratore (che sia di qualità!).

È bene continuare a monitorare lo stato nutrizionale e la composizione corporea.

 

FONTI

Role of nutrition in oral and  maxillofacial surgery patients – V. Usha Giridhar – 2016 National Journal of Maxillofacial Surgery

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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