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RITENZIONE IDRICA: CONSIGLI E RIMEDI

RITENZIONE IDRICA: CONSIGLI E RIMEDI

La ritenzione idrica è un disturbo molto diffuso fra la popolazione, soprattutto nel sesso femminile. Si tratta della tendenza dell’organismo a trattenere liquidi e tossine che ristagnano soprattutto nelle zone predisposte all’accumulo di grasso (addome, cosce e glutei). La manifestazione principale è rappresentata dal gonfiore o edema, talvolta accompagnato da formicolio, dolore e senso di pesantezza.

Solitamente la ritenzione idrica è correlata ad un’alterazione della circolazione veno-linfatica e/o ad uno squilibrio tra due sali minerali, il potassio e il sodio; se i livelli di sodio sono elevati si ha infatti richiamo e accumulo di liquidi in eccesso nei tessuti. 

Le cause della ritenzione idrica sono numerose:

  • Consumo eccessivo di alimenti salati (ricchi di sodio)
  • Sedentarietà
  • Attività che costringono a rimanere a lungo in piedi;
  • Fumo, abuso di alcol o di sostanze come il caffè;
  • Tendenza ad indossare abiti stretti e tacchi alti;
  • Sovrappeso 
  • Patologie (disfunzioni cardiache e renali, infiammazioni croniche, ipotiroidismo, diabete)
  • Lunghi viaggi
  • Gravidanza
  • Farmaci (antiacidi, ormoni, antinfiammatori)
  • Squilibri ormonali causati da menopausa, gravidanza, sindrome premestruale ecc.

 Prevenzione

Di seguito alcuni consigli per prevenire o limitare la ritenzione idrica:

  • Bere almeno 2 litri di acqua al giorno ed evitare il consumo di bevande alcoliche e zuccherate 
  • Evitare tacchi alti e vestiti stretti
  • Non esporsi a lungo al sole d’estate e non riscaldare troppo la casa di inverno; il caldo favorisce la vasodilatazione.
  • Alternare getti di acqua fredda e calda sulle gambe partendo dalle caviglie e risalendo fino all’inguine, per favorire la circolazione.
  • Bere tisane drenanti a base di betulla, ciliegio, equiseto, ortosifon, ortica, pilosella, tarassaco.
  • Ridurre l’apporto alimentare di sodio (contenuto nel sale) a meno di 2 g/giorno; 
  • Eseguire regolarmente attività fisica: prediligere le camminate, il nuoto, l’acquagym e la bicicletta. Gli sport che prevedono frequenti impatti con il terreno sono invece controindicati.
  • Mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata. In particolare, ridurre il consumo di dolci, latticini, carne, burro e insaccati, ricchi di grassi saturi e consumare frutta e verdura fresche, specie se ricche di vitamina C, capillaro-protettrice. 
  • E’ consigliato l’idromassaggio poiché riattiva la circolazione sanguigna e linfatica. 
  • Utilizzare calze elastiche a compressione graduata e calze da riposo: migliorano il ritorno venoso esercitando una pressione sulle vene delle gambe. 

Si può inoltre ricorrere all’uso di drenanti.

Drenanti

Si tratta di prodotti in grado di stimolare la diuresi. Si distinguono drenanti ad uso interno ed esterno. 

I drenanti ad uso interno sono generalmente formulati sotto forma di sciroppi da diluire in acqua o di tisane. Contengono principi attivi vegetali ad azione diuretica, digestiva-depurativa, carminativa (eliminano i gas intestinali) e capillaro-protettiva.

Tra le piante più utilizzate nella formulazione troveremo:

    • Tarassaco (nella tradizione popolare non a caso chiamato piscialetto) 
    • Betulla (estratto secco e linfa): ricca di sali di potassio. L’aumento del rapporto potassio/sodio stimola l’eliminazione dell’urina senza causare un’eccessiva perdita di sali minerali. 
    • Ananas titolata in bromelina: l’estratto sembra avere effetti paragonabili a quelli del diuretico idroclortiazide
    • Equiseto, carciofo, finocchio, pilosella, ortosiphon, mirtillo, verga d’oro, anice, ortica ecc.

I drenanti ad uso esterno sono invece creme o gel che applicate localmente aiutano a ridurre i liquidi in eccesso. L’efficacia di questi prodotti è dovuta principalmente all’azione del massaggio. Alcune creme contengono sostanze come escina e rusco (antiedemigene) centella asiatica (capillaro-protettiva), amamelide (astringente). Per ottenere maggiore beneficio, si possono conservare in frigo. 

E’ preferibile assumere i drenanti la mattina, a partire da maggio/ giugno e per almeno 2-3 mesi. Le creme invece vanno applicate tutte le sere con un massaggio per un paio di mesi.

Esistono poi anche altre soluzioni per contrastare la ritenzione idrica.

Massaggio linfodrenante

Il massaggiatore agisce con un movimento delicato ma profondo, in zone specifiche del corpo come le gambe, ma anche viso o braccia, con l’obiettivo di stimolare la circolazione linfatica. 

Automassaggio col guanto di seta garshan

E’ una tecnica ayurvedica che consiste nel massaggiare le gambe dalle caviglie verso l’alto con dei movimenti circolari. E’ un guanto fabbricato senza prodotti chimici e quindi è indicato anche alle donne in gravidanza, a chi ha soffre di allergie o ha la pelle sensibile. 

Pressoterapia 

E’ un trattamento medico-estetico che sfrutta un macchinario collegato a dei cuscinetti che, applicati attorno all’area edematosa, esercitano una pressione che riattiva il sistema circolatorio e linfatico. 

Medicina tradizionale cinese

Sfrutta sedute di agopuntura con aghi di diverse dimensioni sulle regioni interessate.

Aromaterapia 

Alcuni oli essenziali svolgono un’azione lipolitica e drenante se applicati con un massaggio che stimola la circolazione periferica. Si utilizzano localmente diluiti in olio di mandorle o nella vasca per fare bagni tonificanti.

  • Olio essenziale di betulla 
  • Olio essenziale di limone
  • Olio essenziale di rosmarino
  • Olio essenziale di cipolla

Omeopatia 

Betula verrucosa (linfa di betulla raccolta in primavera) 

Pulsatilla 5 CH – Badiaga 5 CH – Bovista 5 CH preparato complesso (5 granuli, 2 volte al giorno) 

Thuya 30 CH (1 monodose, 1 volta alla settimana)

Fanghi drenanti

Hanno come base argilla, alghe o sali marini, impastati con acqua e oli nutrienti (olio d’oliva, di primula, di germe di grano) o erbe (centella, edera, ginko biloba, ippocastano, pilosella, rusco, mirtillo) e altre sostanze dall’azione specifica (fitoestratti, acido salicilico, derivati marini). 

Garantiscono benefici sulla circolazione e sull’ossigenazione dei tessuti. La loro azione è dovuta in gran parte al cosiddetto effetto osmotico: applicando i fanghi sulle zone edematose del corpo, si crea uno strato isolante che aumenta la temperatura della pelle; di conseguenza i pori si aprono favorendo la penetrazione degli attivi della miscela.

I fanghi vanno tenuti generalmente 30 – 45 minuti, preferibilmente con un bendaggio che ne aumenta l’assorbimento. 

Fonti

Aliotta G et al. (2016) Diuretic plants in the Bible: ethnobotanical aspects. Suppl 66:33.S66.25.

“Piante Officinali e oligoelementi” D. Giacomi, Future Ed.

Wright CI et al. (2007) “Herbal medicines as diuretics: a review of the scientific evidence”. J Ethnopharmacol.  114(1):1-31 

Dott.ssa Giulia Parise

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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