
ECHINACEA
L’autunno ha ufficialmente aperto le sue porte e, con il mutamento della tavolozza dei colori che ci circonda, dobbiamo fare i conti con il ritorno della stagione delle influenze comuni da freddo. Questo genere di influenze, note come “The common cold”, negli ultimi anni hanno rappresentato la causa primaria di consulenza medica nel periodo autunno-inverno.
Se il metodo più diffuso per la prevenzione di questa patologia sta nell’uso del vaccino, una valida alternativa a disposizione è individuata nella possibilità di agire modulando l’azione del nostro sistema immunitario.
Uno degli alleati naturali in grado di garantire questo effetto è rappresentato dalla pianta officinale Echinacea porpurea.
Echinacea e caratteristiche botaniche
Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, si presenta come una pianta medicinale perenne alta fino a 120 cm. L’echinacea è caratterizzata da steli eretti, ramificati, glabri-verdi-brunastri o pelosi e radici fibrose e fioriture estive prolungate. I suoi fiori sono di raggio corolla dalla caratteristica colorazione tra il rosa e il porpora.
Nativa del Nord America, ne esistono di tre specie differenti: Echinacea angustifolia, Echinacea pallida ed Echinacea purpurea.
Droga
La droga della pianta, ossia la porzione utilizzabile a fine terapeutico, differisce a seconda della specie di utilizzo.
La radice (rizoma) di tutte e tre le specie può essere utilizzata tranquillamente, mentre, solo per l’Echinacea porpurea, risulta essere utilizzabile anche l’intera pianta.
Fitocomplesso
In base alla specie di Echinacea da cui si parte, verranno estratti fitocomplessi parzialmente differenti: in tutte le varietà troviamo polisaccaridi e alchilammidi che, a seconda dei casi, verranno implementati dalla presenza di acido cicorico, echinacoside e poliacetileni.
Proprietà terapeutiche e meccanismo d’azione
Se le proprietà immunostimolanti ed antiinfiammatorie dell’Echinacea hanno fatto sì che l’attenzione volgesse a questa pianta, in un secondo momento sono emerse altre sue utili e importanti azioni ansiolitiche, antidepressive, antimutagene e citotossiche.
L’attività immunostimolante è sostanzialmente riconducibile all’attivazione di tre meccanismi:
- Attivazione della fagocitosi
- Stimolazione dei fibroblasti
- Aumento dell’attività respiratoria che si traduce con una maggiore mobilità dei leucociti
A queste si uniscono poi la capacità da parte delle alchilammidi di stimolare il recettore dei cannobinoidi di tipo 2, altro meccanismo con risvolti positivi per quanto riguarda la difesa immunogenica.
L’azione dei polisaccaridi, componente fondamentale del fitocomplesso dell’echinacea, contribuisce ad un aumento delle interleuchine e della produzione di TNF-α da parte dei macrofagi.
Quest’ultima attività porta ad un aumento della capacità di fagocitosi e della produzione di liquido cerebrospinale.
Mentre l’attività antinfiammatoria risulta in generale sempre riconducibile all’inibizione delle COX, in particolare quella di tipo 1, mentre sembra che solo una piccola attività sia registrata nei confronti delle COX-2 da parte delle alchilammidi.
Grazie alla capacità di esplicare queste diverse azioni, attualmente le formulazioni a base di echinacea vengono utilizzate per la prevenzione e, in minima parte, cura di patologie minori quali: influenza, bronchite, raffreddore, mal di gola, herpes e infezioni al tratto urinario.
Posologia
Le formulazioni a base di Echinacea esistono in diverse forme: si possono trovare capsule, compresse, gocce, opercoli, sciroppi, formulati a partire da estratti freschi o secchi, a seconda che si utilizzino come droga le parti aeree o le radici.
La posologia varia da prodotto a prodotto. Nel caso di assuma a scopo preventivo, l’assunzione ideale prevede un periodo di assunzione ciclico. Vari esempi di assunzione possono essere costituiti da tre settimane di terapia seguite da una di pausa; oppure alternando 20-30 giorni di terapia a seguiti da 15 giorni di stop.
Controindicazioni
Mentre alcuni studi hanno rivelato gli effetti benefici della pianta sui pazienti e nessun effetto avverso grave, altri hanno riportato gravi effetti collaterali, tra cui dolore addominale, angioedema, dispnea, nausea, prurito, eruzioni cutanee, eritema e orticaria.
Se ne sconsiglia l’utilizzo in caso di malattie autoimmuni, neoplasie, gravidanza ed allattamento.
FONTI
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4441164/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3457740/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7121736/