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Tisane: antichi rimedi e piacevoli coccole

400 miliardi di tazze bevute all’anno, 400 miliardi di piacevoli pause rilassanti, 400 miliardi di antiche conoscenze. Aromi, colori, meditazione, calore, benessere, scienza, sapienza e conoscenza è quello che si cela nella tradizione secolare della tisana.

Secondo il formulario ufficiale della Farmacopea Italiana le tisane sono delle preparazioni acquose ottenute estemporaneamente da una o più droghe vegetali e sono destinate ad essere somministrate per via orale, come tali ai fini terapeutici o come veicoli di altri medicamenti. Possono essere leggermente edulcorate o aromatizzate e vanno, di preferenza, consumate al momento. Le droghe vegetali scelte per la tisana devono essere ripulite e impiegate intere o ridotte in frammenti tali da consentire l’esecuzione della preparazione.

Un po’ di storia

Già in epoca greco-romana le persone sfruttavano le proprietà benefiche delle piante per curarsi tramite infusione delle stesse nell’acqua calda. È nel Medioevo però che la preparazione delle tisane si espande grazie soprattutto alle conoscenze dei monaci e delle prime scuole mediche. Le erbe medicinali, infatti, venivano man mano classificate e suddivise in base alla propria efficacia. Nel XIX secolo infine, con l’introduzione della farmacognosia, sono stati compiuti importanti passi  in avanti nella conoscenza e nell’interazione dei principi attivi ottenuti da fiori, foglie e radici.

Preparazione delle tisane

La preparazione di una tisana è semplice ma fatta di passaggi precisi, che costituiscono quasi un rito. È necessario saper miscelare le piante giuste, conoscerne le caratteristiche e le interazioni per ottenere l’effetto desiderato e valorizzare le innumerevoli proprietà terapeutiche del mondo vegetale. Fondamentale è anche rispettare le dosi, le modalità e i tempi di preparazione che possono variare in base alle piante utilizzate.

Le tisane si ottengono per:

  1. infusione: l’acqua portata alla temperatura di ebollizione si versa sulla droga e si lascia a contatto con questa per un tempo compreso tra i 5 e i 10 minuti. L’infuso ottenuto successivamente può essere anche filtrato. Si pratica normalmente l’infusione per fiori, foglie, giovani gemme o droghe ricche di principi attivi volatili che, con il calore, perderebbero le loro proprietà;
  2. decozione: l’acqua fredda viene aggiunta alla droga e si portano insieme alla temperatura di ebollizione. Si lascia bollire per un tempo non superiore a 20 minuti. La decozione si applica a radici, rizomi, cortecce, alcuni tipi di bacche o comunque a droghe che non contengono principi attivi volatili, bensì stabili al calore come molti tannini, alcaloidi e flavonoidi;
  3. macerazione: il solvente (in questo caso acqua, ma nei macerati può essere anche olio o alcol) si versa a temperatura ambiente sulla pianta e lo si lascia a contatto per un periodo variabile da uno a più giorni in base al tipo di pianta utilizzata. Il macerato va filtrato, conservato al fresco in un contenitore scuro al riparo dalla luce, e bevuto entro 24 ore;
  4. digestione: si effettua mantenendo la droga a contatto con l’acqua a una temperatura inferiore a quella di ebollizione, ma superiore alla temperatura ambiente, per un periodo di tempo da 1 ora a 5 ore. È adatta ad esempio per droghe ricche di mucillagini.

Consigli pratici

Nella preparazione della tisana è importante tenere a mente delle indicazioni di base che garantiranno la qualità del prodotto finale.

  • L’acqua necessaria alla preparazione di una tisana deve essere potabile e possibilmente oligominerale. Un’acqua troppo calcarea ad esempio può dar luogo alla precipitazione di alcuni principi attivi.
  • Il raffreddamento deve avvenire in modo graduale e a temperatura ambiente.
  • Pentole smaltate o di metallo non vanno utilizzate.
  • Si consiglia di berla calda, di non prepararla troppo tempo prima dell’assunzione e di non riscaldarla. Nel caso in cui si debbano assumere più tazze al giorno e non c’è possibilità di prepararla volta per volta, meglio conservarla in un contenitore di vetro e berla fredda.
  • Si può dolcificare con il miele ed è consigliabile evitare i dolcificanti artificiali.
  • Si può aromatizzare con la liquirizia per camuffare gusti amari o intensi, mentre con la menta, il rosmarino o con il baccello di vaniglia per odori sgradevoli (verificando sempre le possibili interazioni).

Quando assumere la tisana e con quali dosaggi

Generalmente si impiegano da 10 a 20 grammi di droga per la preparazione di un litro di tisana.

Le tisane, a seconda delle loro proprietà, si assumono a orari differenti:

  • al mattino a digiuno le tisane depurative (come Gramigna, Betulla, Solidago, Ononide, Liquirizia), diuretiche o lassative;
  • a metà mattina o a metà pomeriggio quelle antitosse, antireumatiche o antisettiche;
  • prima dei pasti le tisane con azioni antiacida;
  • dopo i pasti le tisane digestive o per l’aerofagia (Camomilla, Anice verde, Cumino);
  • la sera quelle sedative (Valeriana, Luppolo, Melissa, Menta piperita, Arancia amara) e lassative (Senna, Menta piperita, Camomilla, Finocchio) o per la circolazione.

Conclusione

Validi rimedi nel caso di piccoli malesseri quotidiani, efficaci ausili nella cura di malattie più complesse, utili nella prevenzione di alcuni disturbi, le tisane rappresentano un’antica arte in cui lo speziale ieri e il farmacista o l’erborista oggi, hanno associato piante, ognuna con una sua funzione specifica, per ottenere un’azione terapeutica.

Le tisane e tutta la gestualità che ne anticipa e ne accompagna la preparazione lasciano spazio alla nostra immaginazione: il lento e leggiadro cadere delle foglie in autunno, il suono ovattato della neve in inverno, calde fiamme in camini scoppiettanti di baite in montagna o il delicato sbocciare di un fiore in primavera… un rito in cui mondo vegetale, sapienza e anima compiono la loro magia e regalano all’uomo benessere e piacevoli coccole.

 

Bibliografia

Formulario nazionale Farmacopea Ufficiale Italiana

Nuova Enciclopedia delle Erbe, Edizioni del Baldo (seconda edizione agosto 2013, terza ristampa marzo 2019)

Dott.ssa Morgana Pisano

Laureata in Farmacia, appassionata di divulgazione scientifica e scrittura di storia della scienza.

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