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cibo & Salute: come assorbe il cibo l’intestino?

L’APPARATO DIGERENTE: L’INTESTINO

La maggior parte dei nutrienti, compresa l’acqua, viene assorbita nell’intestino. Nei primi 100 cm dell’intestino tenue viene assorbita la maggior parte del cibo ingerito, mentre l’assorbimento dell’acqua avviene prevalentemente nell’intestino crasso. 

ANATOMIA DELL’INTESTINO

L’intestino è collegato allo stomaco dalla valvola pilorica, è lungo all’incirca 7 m e termina con l’orifizio anale. Il primo tratto è costituito dal piccolo intestino, o intestino tenue, a cui fa seguito il secondo tratto, il grande intestino o intestino crasso. L’intestino tenue, a sua volta, può essere diviso in duodeno, digiuno e ileo. L’intestino crasso si può, invece, suddividere in cieco, colon e retto.

L’anatomia dell’intestino tenue è tale da poter rendere particolarmente efficace e rapido l’assorbimento dei nutrienti: la sua superficie presenta i villi, delle estroflessioni digitiformi. Gli enterociti stessi, ovvero le cellule intestinali, i quali ricoprono la superficie interna dell’intestino, presentano in questo tratto delle piccole estroflessioni apicali: i microvilli.

LA DIGESTIONE È UN INSIEME DI PROCESSI FINEMENTE CONCERTATI

Il tratto gastrointestinale secerne ormoni appartenenti a più di 30 famiglie differenti. Questi ormoni partecipano alla digestione a partire dalle primissime fasi, ovvero già prima di introdurre effettivamente del cibo. È sufficiente avvertire fame o appetito, pensare al cibo, sentirne l’odore o vederlo, perché inizi il rilascio di alcuni ormoni, come la grelina, un neuropeptide secreto dallo stomaco, o la motilina, un ormone secreto dal duodeno, entrambi, tra le altre cose, responsabili del senso di fame.  

Quando il cibo, o meglio, il chimo acido giunge all’interno dell’intestino, questo causa il rilascio di ormoni, i quali, a loro volta, provocano il rilascio di enzimi digestivi da parte del pancreas e di bile da parte della cistifellea. I diversi nutrienti hanno bisogno di enzimi digestivi differenti per essere scissi in piccole molecole, in grado di essere assorbite dagli enterociti, e quindi passare nel torrente circolatorio e linfatico. 

DIGESTIONE INTESTINALE DI CARBOIDRATI, PROTEINE E GRASSI

La digestione dei carboidrati inizia già nella bocca, ma viene interrotta dall’ambiente acido dello stomaco. Riprende poi nell’intestino tenue, ad opera dell’amilasi pancreatica. Altri enzimi specifici, presenti a livello della mucosa intestinale, quali, per esempio, la lattasi, la maltasi, l’isomaltasi, riducono in monosaccaridi i carboidrati, i quali ora potranno essere assorbiti dagli enterociti e trasportati dal circolo portale al fegato.

Le proteine iniziano ad essere digerite nello stomaco, dove il pepsinogeno viene attivato dall’acido cloridrico, trasformandosi in pepsina. Il principale enzima digestivo delle proteine a livello intestale è il tripsinogeno, di origine pancreatica. La forma attiva del tripsinogeno è la tripsina, resa tale dall’enteropeptidasi. La tripsina attiva a sua volta altri enzimi proteolitici pancreatici. Le proteine vengono assorbite sotto forma di piccoli peptidi, di o tripeptidi, altri ancora sotto forma di singoli aminoacidi. Il risultato della digestione proteica viene convogliato, tramite il circolo portale, al fegato.

I grassi, infine, vengono digeriti in larga parte a livello intestinale, tramite l’azione combinata di bile e lipasi pancreatica. L’azione combinata di movimenti peristaltici e bile rende le goccioline lipidiche sempre più piccole per ottenere, alla fine, delle micelle, ovvero degli aggregati di acidi grassi, monogliceridi, colesterolo, sali biliari ed altri lipidi. La secrezione biliare viene riassorbita, dopo aver compiuto la propria azione, nell’ileo, per tornare attraverso la circolazione enteroepatica al fegato, ed essere quindi efficacemente riciclata. I lipidi della dieta vengono assorbiti sotto forma di monogliceridi e acidi grassi liberi e all’interno dell’enterocita vengono di nuovo trasformati in trigliceridi e assemblati in chilomicroni, dei globuli lipoproteici, formati non solo da trigliceridi, ma anche da colesterolo, vitamine liposolubili, fosfolipidi e circondati da lipoproteine. Quasi la totalità dei lipidi della dieta viene convogliata in questo modo nel circolo linfatico. Acidi grassi a catena medio-corta possono passare invece direttamente nella vena porta, per raggiungere direttamente il fegato. 

ASSORBIMENTO DI VITAMINE E MINERALI

L’assorbimento di vitamine e minerali è influenzato non solo dalla modalità di trasporto, ma anche dalla presenza (o assenza) di altre sostanze che vengono introdotte con gli alimenti, come ossalati, fitati, o semplicemente altri nutrienti.

L’assorbimento dei minerali è spesso influenzato dalla loro chelazione. I cationi, come il selenio, possono essere assorbiti soltanto se legati a un ligando, che spesso è rappresentato da un acido.

IL MICROBIOTA

Una grande popolazione di microrganismi vive nel nostro tratto gastrointestinale, prevalentemente nella parte distale del piccolo intestino e nel grande intestino. Le funzioni di questi microrganismi sono molteplici, e dipendono molto dalla loro quantità e varietà. Quando la varietà e la quantità delle specie che svolgono un ruolo benefico sulla salute sono ridotte si parla di disbiosi, c’è quindi un disequilibrio all’interno del microbiota che comporta effetti negativi sulla nostra salute intestinale. In condizioni ottimali si ha una condizione di eubiosi intestinale. 

Tra gli effetti positivi svolti dal microbiota commensale possiamo elencare:

-specie specifiche di batteri che svolgono un effetto protettivo diretto

 -controllo della proliferazione e differenziazione delle cellule epiteliali

-produzione di nutrienti per la mucosa intestinale, come gli SCFA, ovvero gli acidi grassi a catena corta (Short Chain Fatty Acids)

-prevenzione della sovracrescita di specie batteriche che hanno un effetto negativo sulla salute

-sviluppo dell’asse intestino-cervello

-stimolazione dell’immunità intestinale

Possiamo influenzare direttamente con l’alimentazione la composizione del nostro microbiota intestinale, favorendone l’equilibrio e la proliferazione di specie che ci aiutano a preservare lo stato di salute. Sotto forma di alimenti o integratori, possiamo assumere, inoltre, prebiotici, probiotici, simbiotici e postbiotici, anche specifici, per favorire la proliferazione di specie specifiche.

LA PRODUZIONE DEGLI ACIDI GRASSI A CORTA CATENA

La fermentazione intestinale di sostanze non digerite e assorbite, come le fibre, gli amidi resistenti, muco, alcuni aminoacidi rimanenti, porta alla formazione di acidi grassi a corta catena, quali acido acetico, propionico, butirrico, e gas. Gli acidi grassi a corta catena sono una fonte essenziale di energia per gli enterociti e per il microbiota stesso, oltre ad essere prontamente assorbiti e utilizzati come fonte energetica per l’intero organismo. 

La fermentazione batterica da origine anche a importanti nutrienti, quali la vitamina B12, la vitamina K, la riboflavina, la tiamina. 

FONTE

Krause’s Food & the Nutrition Care Process – Mahan & Raymond 

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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