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Il mal di gola 

Il mal di gola è un fastidio caratterizzato da irritazione e dolore localizzati prevalentemente nella faringe che peggiorano quando si deglutisce. Solitamente è il sintomo primario di un’infiammazione della faringe, tant’è che spesso il termine mal di gola viene usato come sinonimo di faringite. Talvolta è accompagnato anche da altri sintomi come abbassamento della voce, febbre, tosse, mal di testa, rinorrea, congestione nasale, dolore alle orecchie, nausea, vomito. 

 

I vari tipi di mal di gola 

Il mal di gola si può classificare in base alla sua durata: 

  • Acuto: dura all’incirca tra i 3 e i 7 giorni. La maggior parte delle faringiti acute è provocata da infezioni virali che colpiscono le alte vie respiratorie e che in genere si risolvono spontaneamente, senza particolari interventi. 
  • Cronico: ha una durata maggiore, anche più di due settimane. Ad esempio, le faringiti batteriche possono avere una durata maggiore rispetto a quelle virali se non trattate adeguatamente (previo consulto medico).  

Oppure in base alla sua natura: 

  • Infettiva 
  • Virale: i virus maggiormente coinvolti nel mal di gola sono: rhinovirus, adenovirus, virus parainfluenzali e influenzali. Non è facile distinguere tra faringiti di origine virale e batterica in assenza di adeguato test diagnostico. Tuttavia, elementi come congestione nasale, scolo retro-nasale e laringite che portano ad abbassamento della voce e tosse possono essere caratteristici di infezioni virali. 
  • Batterica: i batteri maggiormente coinvolti nel mal di gola sono gli streptococchi. La frequenza della faringotonsillite streptococcica è molto più alta nell’età pediatrica che in quella adulta. Segni come essudato tonsillare bianco-giallo nel cavo orale (“placche”)ingrossamento di ghiandole e linfonodi del collo e/o assenza di tosse possono indicare un’infezione batterica.  
  • Fungina: ad esempio nella candidosi orale (mughetto) 
  • Non infettiva 
  • Allergica: le allergie agli inalanti (pollini, polveri, epiteli di animali…) possono causare il mal di gola che, in questo caso, è solitamente accompagnato da scolo nasale, irritazione e prurito al naso, alla gola e/o agli occhi. 
  • Da secchezza delle mucose: la scarsa umidità degli ambienti riscaldati in cui viviamo e il respirare con la bocca aperta per un’eventuale congestione nasale possono provocare secchezza del cavo orale con conseguente mal di gola, specialmente al risveglio. 
  • Da irritazione: il fumo di tabacco oppure vivere o lavorare in ambienti polverosi senza adeguate protezioni possono esporre al rischio di andare incontro a faringiti croniche. 
  • Da affaticamento: gridare, parlare o cantare intensamente o a lungo possono portare ad abbassamento vocale e a volte anche al mal di gola. 
  • Da reflusso gastroesofageoè una delle principali cause della faringite cronica perché il reflusso può raggiungere la faringe provocando irritazione e mal di gola. 
  • Da tumori (gola, lingua, laringe). 

 

Trattamento 

Approccio comportamentale  

Ci sono degli accorgimenti che possono essere utili per prevenire, alleviare o cercare di velocizzare la guarigione.  

  • Areare e umidificare gli ambienti con umidificatori o con le apposite vaschette dell’acqua per i termosifoni, in modo da evitare che le mucose diventino troppo secche. 
  • Bere molti liquidi per garantire un’adeguata idratazione. Evitare l’alcol. 
  • Alimentazione: consumare cibi morbidi, soffici e freschi può portare un po’ di sollievo. Al contrario, si sconsigliano alimenti troppo caldi, salati o speziati per evitare di peggiorare l’irritazione. 
  • Riposarsi: sia in termini di sonno che di affaticamento vocale. 
  • Evitare il contatto con sostanze irritanti (ad esempio il fumo di sigaretta, anche passivo). 

 

Approccio terapeutico 

  • Spray locali o compresse da sciogliere in bocca o colluttori 
  • Contenenti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) come il flurbiprofene e la benzidamina (entrambi da evitare sotto i 12 anni di età)  
  • Contenenti antisettici che hanno un’azione antibatterica ad ampio spettro (quindi risultano inefficaci in caso di faringite virale) e che possono aggredire la flora batterica del cavo orale alternandone l’equilibrio e indebolendo quindi potenzialmente i meccanismi di difesa dai patogeni. Anche questi farmaci sono spesso sconsigliati sotto i 12 anni di età (fare sempre riferimento al foglietto illustrativo). 

In generale le formulazioni in pastiglie possono rivelarsi utili perché stimolano la salivazione, favorendo quindi l’idratazione della mucosa orale. Per quanto riguarda gli spray e i colluttori, si ricorda che dopo l’apertura non fa più fede la data di scadenza riportata sulla confezione (fare riferimento a quanto riportato nel foglietto illustrativo in merito alla conservazione dopo il primo utilizzo).  

  • FANS (come ibuprofene, ketoprofene, acido acetilsalicilico…) o paracetamolo per via sistemica, ad esempio sotto forma di granulato orosolubile o compresse, quando il dolore è più intenso e poco gestibile con la terapia locale. 
  • Miele: ha un’azione lenitiva sulle mucose infiammate. Da evitare sotto l’anno di età e nelle persone diabetiche. 
  • Propoli: è una resina prodotta dalle api dotata di proprietà antisettiche e antinfiammatorie. La ritroviamo in commercio sotto forma di spray, gocce o compresse. Da evitare in gravidanza, sotto i 3 anni di età e nelle persone allergiche ai pollini. 
  • Specialità fitoterapiche contenenti tea tree oilaloe, altea, erismoliquirizia, salviaeucalipto, GSE (estratto di semi di pompelmo). 
  • Suffumigi (o fumenti) per inalazione di sostanze ad azione balsamica da aggiungere in acqua calda, in modo da sfruttare l’azione del vapore per dare sollievo alla gola infiammata, specialmente quando si ha anche congestione nasale 

 

Ulteriori accorgimenti 

Se il mal di gola non è accompagnato da sintomi invalidanti (come difficoltà respiratorie o di deglutizione) e regredisce in poco tempo senza ulteriori frequenti ricorrenzegli accorgimenti e i rimedi qui sopra riportati possono costituire un valido aiuto. Altrimenti, si raccomanda un consulto medico, meglio ancora se in aggiunta ad una procedura diagnostica (come un tampone faringeo), per valutare l’entità del disturbo e la terapia più opportuna. Ultimo ma non ultimo, si sconsiglia di ricorrere al fai-da-te con gli antibiotici (magari trovati nell’armadietto dei medicinali)in modo da evitare spiacevoli effetti collaterali e di spianare sempre di più la strada alla resistenza antibiotica. 

 

FONTI

  • Corrado Giua Marassi, Inquadramento clinico e gestione dei disturbi minori in farmacia, Edra, 2017 
  • Stefano Govoni, Adele Lucchelli, Pierluigi Diano, L’automedicazione per la famiglia, Federfarma, 2007 
  • https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/sore-throat/symptoms-causes/syc-20351635 
Dott.ssa Marianna Gualdana

Laureata in CTF, ricopre il ruolo di Pharmacovigilance Safety Surveillance Associate presso Pfizer.

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