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Rhodiola rosea: alleata del benessere psicofisico

Mai come in questo periodo ci siamo trovati ad affrontare situazioni di stress che portano la nostra mente ad essere oberata da ansie e preoccupazioni. Questo sovraccarico si ripercuote sull’intero organismo, agendo come l’interruttore che comanda l’intero circuito. Quando la mente è stanca e esausta, il nostro corpo si trova a dover affrontare uno stato di disequilibrio che richiede sforzi maggiori che spesso si tramutano in affaticamento, spossatezza, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e, talvolta, depressione. In queste situazioni che ciclicamente la vita ci presenta, una possibile alleata è proprio la Rhodiola rosea, un adattogeno naturale.

Cenni storici

La Rhodiola rosea (o comunemente Rodiola) è una pianta che cresce nella zone artiche della Siberia Orientale, nota anche come “radice d’oro” proprio per le sue preziose proprietà benefiche che per anni sono state tenute nascoste come segreto militare dall’esercito russo. Soltanto negli ultimi anni, infatti, sono diventati noti gli straordinari effetti curativi che ora vedremo insieme.

Proprietà e benefici

La Rodiola è in grado di migliorare le prestazioni mentali. Difatti, è stato visto che la somministrazione di estratto di Rodiola ad un gruppo di studenti prima di un test ha determinato un aumento del 5-7% delle risposte positive e una diminuzione degli errori del 3-5%. Ciò trova spiegazione proprio nella sua capacità di aumentare la produzione di ATP da parte dei neuroni del cervello e di migliorare i livelli di concentrazione.

Tra i suoi effetti più importanti ricordiamo, inoltre, quello di saper regolare i livelli di serotonina nelle cellule neuronali: bloccando l’enzima COMT (responsabile dell’inattivazione di serotonina e dopamina), la Rodiola mantiene il più possibile attiva la serotonina. Per questo motivo esistono diversi studi che ne dimostrano l’efficacia nel contrastare gli effetti del Parkinson e nel trattamento di soggetti con stati depressivi.

La sua capacità di agire sulla serotonina è ciò che permette una riduzione delle attività stressanti (compresa la riduzione di cortisolo, “ormone dello stress”) ed un miglioramento dello stato mentale. Questa funzione è definita appunto adattogena, cioè in grado di stimolare l’organismo ad accomodarsi ai diversi cambiamenti che risultano essere fonte di stress.

La Rhodiola rosea stimola anche un enzima chiamato lipasi che regola il rilascio del grasso dalle cellule adipose al sangue. Pertanto, il suo impiego permette agli sportivi di avere una maggiore resistenza, una riduzione della percezione della fatica e della frequenza cardiaca. A tal proposito, questa pianta si è anche dimostrata utile nel prevenire l’attività delle catecolamine indotta dallo stress sul tessuto cardiaco.

Sono note, inoltre, le sue proprietà antiossidanti per la presenza di acidi fenolici e flavonoidi. Le radici della pianta contengono sostanze bioattive tra cui acidi organici, flavonoidi, tannini e glucosidi fenolici. In particolare, i glicosidi Salidroside e Rosavina (insieme a rosarina e rosina) risultano essere i costituenti responsabili dell’attività adattogena e presenti solo nella specie originale rosea. Per questo motivo, è bene verificare che la titolazione sia espressa in tali molecole e non solo in salidroside, diversamente contenuta anche in altre specie.

Cosa si intende per “adattogeno”?

Il termine adattogeno è stato coniato dal farmacologo Brekham già nel 1985 e indica una sostanza in grado di rinforzare le difese non-specifiche dell’organismo rispetto a stress non infettivi, mantenere inalterate le funzioni e prevenire disordini anche in condizioni di stress prolungato, rafforzando o aumentando le capacità adattive fisiologiche dell’organismo, senza arrecare importanti tossicità o effetti collaterali.

La pianta della Rodiola soddisfa, appunto, questi requisiti: è il principale adattogeno riconosciuto dall’EMA per la sintomatologia da “stress”: è in grado di regolare il rilascio dell’ormone cortisolo e aiutare l’organismo a combattere tutti i sintomi stress-correlati, oltre a prevenire lo stress cronico.

Posologia e modalità di somministrazione

Anche se non esiste una posologia adatta e valida per chiunque, la dose orale consigliata (per estratto secco di Rodiola titolato all’1% in rosavina) si aggira normalmente tra i 100-150 mg fino a tre volte al giorno, preferibilmente ai pasti. È sconsigliata l’assunzione serale per il suo effetto tonico, specialmente nei soggetti che soffrono di insonnia.

Sebbene la Rodiola sia ben tollerata, se assunta in dosi elevate può causare nervosismo e irritabilità ed è inoltre sconsigliata in gravidanza e allattamento. Inoltre, nei soggetti già in terapia con farmaci psicoattivi è necessario il parere medico prima dell’utilizzo. Per tutti gli altri soggetti, invece, non sono stati riscontrati possibili effetti collaterali o particolari interazioni con altri farmaci.

La durata del trattamento può estendersi fino a 2-3 mesi ed alcuni studi dimostrano che se assunta alla dose di 200 mg per due volte al giorno per 4 settimane, risulta sicura ed efficace nel migliorare i sintomi dello stress in misura clinicamente rilevante.

In conclusione, per le sue innumerevoli proprietà benefiche, l’uso di questa pianta adattogena è sicuramente consigliato durante i cambi di stagione o comunque prima della stagione invernale per riportare l’organismo in equilibrio prima di affrontare i primi freddi. La Rodiola è la nostra alleata ogni qualvolta cerchiamo un sostegno sicuro ed efficace.

Fonti:

Panzironi A. La Rhodiola Rosea. Vivere 120 anni. WTE Editore. 684-686; 2017
http://www.fitoterapia.in/piante_officinali/rodiola.html
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29325481/
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/ptr.3712
https://www.arkopharma.com/it-IT/3-piante-adattogene-da-conoscere

 

A cura della Dott.ssa Giulia Lodrini 

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Lodrini Giambattista
Lodrini Giambattista
8 Novembre 2020 22:18

Complimenti a l autore….. interessante e piacevole da leggere