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LA CELLULITE: una malattia o un inestetismo cutaneo?

Quando si parla di cellulite, le informazioni a riguardo non sono mai così chiare. In molti sostengono che la cellulite è una vera e propria malattia, altri che è semplicemente un inestetismo cutaneo… insomma al giorno d’oggi non abbiamo una definizione chiara e limpida, tuttavia sappiamo cosa accade nei tessuti e cosa poter utilizzare per migliorarne l’inestetismo.

Il primo tentativo di definizione scientifica, arrivò nel 1922 ad opera di due medici francesi, Alquier e Pavia, i quali affermavano che la cellulite è una “distrofia del tessuto mesenchimale non infiammatoria caratterizzata da ritenzione interstiziale di fluidi”.

Sono tutti termini scientifici e difficili che la fanno sembrare una condizione veramente importante, ma semplificando si intende la cellulite come una situazione in cui è presente una ritenzione idrica, assenza di infiammazione e un tessuto con struttura diversa dai tessuti restanti del corpo.

Negli anni ’70 due medici tedeschi, analizzarono i tessuti di ben 150 cadaveri e 30 persone viventi, inclusi sia uomini che donne, con e senza cellulite, arrivando ad affermare che la cellulite è una malattia inventata.

È proprio questo che , ancora tutt’oggi, rende le idee un po confuse. Insomma è o non è una malattia?

Se per malattia intendiamo una alterazione organica e funzionale che porta a delle condizioni anormali dell’organismo e che prevede una cura farmacologica, di certo non possiamo intendere la cellulite come una malattia. 

La classica “buccia d’arancia” da sempre mette un senso di ansia e allarme nelle donne di tutto il mondo, che siano esse giovani, mature, magre o grasse. Infatti tutte le donne, nessuna esclusa, possono andare incontro a questo inestetismo che colpisce principalmente glutei, cosce, fianchi ma anche parte superiore del dorso e braccia. 

La cellulite interessa maggiormente il sesso femminile per il 95% rispetto a quello a maschile. Inizia a manifestarsi dopo la pubertà nel momento in cui gli adipociti tendono ad aumentare di volume piuttosto che di numero.  

Tecnicamente parlando, con il termine cellulite viene indicata una manifestazione cutanea e sottocutanea caratterizzare da un decorso più o meno complesso.

EZIOLOGIA

In termini clinici la cellulite è definita come pannicolopatia edemato-fibrosclerotica (PEFS), una definizione che tiene conto di diversi fattori come infiammazione, circolazione, che caratterizzano la cellulite a carico del tessuto adiposo sottocutaneo.

Il tessuto sottocutaneo è formato da uno spesso strato di tessuto lasso particolarmente assente in alcune zone, come palpebra, padiglione auricolare, e maggiormente presente in altre zone come addome, glutei, cosce e mammella. A livello strutturale, il tessuto sottocutaneo è costituito da fasci di fibre di collagene e vasi sanguigni. Il tessuto adiposo funge da riserva energetica, da sostegno meccanico, da superficie protettiva per gli organi sottostanti, inoltre interviene attivamente nella termoregolazione. 

Tuttavia gli adipociti possono andare incontro a ipertrofia, aumentando di volume e comprimendo i vasi sanguigni , provocando un rallentamento della circolazione emolinfatica locale. Si determina, così , una riduzione dell’apporto di ossigeno e nutrienti e viene favorito il ristagno di liquidi nel tessuto adiposo.

COME SI EVOLVE LA CELLULITE  (PEFS) ?

Possiamo riassumere la cellulite in 3 stadi principali:

  • primo stadio (edematoso): l’ipertrofia degli adipociti e il rallentamento della circolazione determinano la fuoriuscita e l’accumulo di liquido negli spazi interstiziali del tessuto sottocutaneo. Ecco che si verifica gonfiore (edema), e sensazione di pesantezza e stanchezza a livello degli arti inferiori.
  • Secondo stadio (fibroso): il ridotto drenaggio e la diminuita ossigenazione spingono le fibre connettivali a comprimere le masse di grasso conferendo al tessuto un aspetto nodulare. L’epidermide assume un colorito più spento,  si arrossa, e se compresso assume il classico aspetto a buccia d’arancia.
  • Terzo stadio (sclerotico): la fibrosi inizia a sclerotizzare formando ammassi duri e dolenti alla palpazione. Ecco che aumenta la fragilità capillare, possono comparire ematomi, la pelle si presenta fredda al tatto e assume una caratteristica conformazione detta a “materasso”.

QUALI SONO I FATTORI SCATENANTI?

I fattori scatenanti sono numerosi, ma possono essere divisi in 3 gruppi:

  • FATTORI PRIMARI (sesso, razza, familiarità): le donne mediterranee sono caratterizzate da una conformazione fisica detta a “ginoide”, caratterizzata da seno prosperoso, fianchi larghi, cosce e glutei formosi. Questo è principalmente dovuto alla presenza e all’attività degli estrogeni, (ormoni femminili) che determinano l’accumulo di grasso, la stasi circolatoria e la ritenzione idrica. Per tale motivo, le donne di razza bianca e mediterranee manifestano una maggiore predisposizione nella comparsa della cellulite
  • FATTORI SECONDARI (alterazioni ormonali, patologie, farmaci): il ciclo femminile può influire modificando la morfologia a livello cutaneo e sottocutaneo. Ad esempio nel periodo pre-mestruale possono aggravarsi i segni della cellulite. Per analogia, i farmaci anticoncezionali determinano spesso ritenzione idrica e cellulite.
  • FATTORI AGGRAVANTI (alimentazione scorretta, sedentarietà, fumo ): il movimento favorisce la circolazione, l’ossigenazione dei tessuti, l’efficacia muscolare e a bruciare i grassi in eccesso. La vita sedentaria, così come la scorretta alimentazione sono tutti fattori aggravanti sulla cellulite.

TIPI DI CELLULITE

La cellulite è possibile distinguerla in tre forme:

  • Cellulite compatta: si presenta soprattutto a livello dei glutei, delle cosce e delle ginocchia. Queste sono zone del corpo in cui si osservano conformazioni granulose e dure 
  • Cellulite molle: si presenta soprattutto su braccia e cosce. Alla vista e al tatto appare come un tessuto spongiforme, spesso accompagnata da smagliature conseguente alla rottura delle fibre elastiche connettivali.
  • Cellulite edematosa: è particolarmente dolorosa ed è associata a segni tipici dell’insufficienza venosa, tra cui edema, fragilità capillare, varici, teleangectasie, discromie.

TRATTAMENTO DERMOCOSMETICO

La cellulite è caratterizzata da fenomeni multifattoriali e il suo trattamento prevede strategie mirate a:

Migliorare la microcircolazione locale, si utilizzano sostanze vasotoniche che sono in grado di aumentare la resistenza delle pareti capillari, diminuendo la permeabilità e contrastando il ristagno di liquidi interstiziali ( azione antiedemigena).

Aumentare la lipolisi, si utilizzano sostanze in grado di aumentare il metabolismo degli adipociti stimolando l’enzima lipasi. Quest’azione consente di contrastare l’ipertrofia degli adipociti.

Esfoliazione blanda,  nelle zone colpite dalla cellulite vi è un rallentamento dell’apporto nutritivo e di ossigeno e nel contempo vi è un rallentamento del turnover cellulare che favorisce l’accumulo di cellule morte che rendono più evidenti gli inestetismi a livello superficiale. Per tale motivo l’utilizzo di agenti esfolianti sia di tipo fisiche che chimica, rappresentano un valido strumento per migliorare l’ossigenazione dei tessuti e rendere la pelle più elastica.

Tra le sostanze di interesse dermocosmetico dotate di attività vasotonica e lipolitica ricordiamo:

  • Centella asiatica: è una piccola pianta erbacea ricca di saponine triterpeniche che agiscono sul tono e sull’elasticità vascolare, riducendo la permeabilità capillare e contrastando la stasi ematica
  • Rusco: più conosciuto come pungitopo, il suo rizoma è ricco di saponine steroidiche, tannini e fitosterolo, che conferiscono alla pianta proprietà trofiche e protettive verso i vasi sanguigni. Gli estratti di rusco risultano efficaci nel regolare il tono vascolare e la permeabilità vascolare capillare.
  • Ippocastano: ricco di escina, flavonoidi, oligosaccaridi, polisaccaridi, proantocianidine e tannini, manifesta proprietà antinfiammatorie, antiedematose, antiessudative e venotoniche. L’azione vasotoniche dell’escina, riduce il senso di pesantezza alle gambe e  migliora la circolazione sanguigna.
  • Ginkgo biloba: le foglie sono ricche di ginkgolidi e querciatina in grado di regolare il tono vascolare, stabilizzare la permeabilità capillare, e migliorare le condizioni generali del microcircolo.
  • Echinacea, è una pianta ricca di acido caffeico, una sostanza che manifesta proprietà cicatrizzanti e riepitelizzanti a livello dell’epidermide e del derma. 
  • Betulla, i suoi estratti presentano spiccate proprietà antiedematose, utili per favorire il riassorbimento il drenaggio dei liquidi, migliorandone lo stato edematoso sottocutaneo.
  • Vite,le foglie e i frutti di vitis vinifera, sono ricchi di flavonoidi, tanniti e resveratrolo. In particolare stabiliscono la membrana delle cellule endoteliali, proteggendola dalle aggressioni enzimatiche e stimolando la produzione di fibre di collagene che aumentano la coesione della membrana basale. Questo si traduce in un miglioramento della circolazione del sangue nel letto capillare.
  • Ananas, il suo gambo è ricco di bromelina, un insieme di enzimi proteolitici che favoriscono il drenaggio del focolaio infiammatorio e il riassorbimento del ristagno edematoso.

Le forme cosmetiche sono veramente tante. Creme, lozioni, spray, fanghi, impacchi. Le modalità di applicazione variano da prodotto a prodotto, per tale motivo è sempre bene farsi consigliare in modo tale da poter sfruttare al meglio tutte le proprietà di queste formulazioni. Tuttavia , prima di utilizzare il prodotto è sempre bene fare un massaggio preliminare, per favorire la circolazione e per aumentare l’assorbimento delle sostanze.

In generale i trattamenti per la cellulite durano un mese, e vengono poi ripetuti almeno quattro volte all’anno.

Giunti alla fine, oggi non sappiamo solo che ci sono differenze legate al sesso, ma sappiamo anche che la cellulite non è legata a quanto una persona è più o meno grassa. La cellulite colpisce tutte, sia magre che grasse e non è dimagrendo che la cellulite va via, perché la verità è che la cellulite ce l’abbiamo tutte.

Bibliografia

Terranova, F., Berardesca, E., Maibach, H., Cellulite: Nature and Aetiopathogenesis, “International Journal of Cosmetic Science”, vol. 28, n. 3, giugno 2006, pp 157-167, doi: 10.1111/j.1467-2494.2006.00316.x.

Nurnberger, F., Muller, G., So-Called Cellulite: An Invented Disease, “ The Journal of Dermatologic Surgey and Oncology”, vol.4, n. 3, marzo 1978, pp 221-229, doi: 10.1111/j.1542-4725.1978.tb00416.x.

Dott.ssa Adriana Pulpo

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la dermocosmesi.

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