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Le conseguenze dell’assunzione di alcol

L’alcol (anche etanolo o alcol etilico) viene assunto, soprattutto nei paesi occidentali, a scopo sociale. Non apporta alcun nutriente, ma fornisce un elevato quantitativo calorico: 7 kcal/g. Con ciò è secondo soltanto ai grassi, che costituiscono il nutriente a maggior apporto calorico con 9 kcal/g.

L’etanolo è un alcol alifatico, incolore, liquido a temperatura ambiente, miscibile con l’acqua in tutti i rapporti. 

COME ASSUMIAMO ALCOL?

L’alcol viene assunto attraverso il consumo di bevande a differente contenuto alcolico: birra, vino, distillati, superalcolici e altri.

Queste bevande vengono ottenute tramite processi di fermentazione e successiva distillazione di soluzioni zuccherine, sostanze che contengono amido, oppure tramite sintesi chimica. 

METABOLISMO DELL’ALCOL

L’alcol viene velocemente assorbito dopo essere stato ingerito, prevalentemente a livello gastrico e a livello dell’intestino tenue. Se assunto a stomaco vuoto il picco dell’alcolemia raggiunge il livello massimo a 30-45 minuti, a 60-90 minuti a stomaco pieno (considerando l’assunzione di 20 g di alcol).

Viene metabolizzato in larga parte, e soltanto il 10% viene eliminato con le urine, col sudore e con l’aria espirata. 

La quota metabolizzata viene trasformata soprattutto a livello epatico, la restante parte viene trasformata a livello di stomaco, polmoni, reni e muscoli.

Gli enzimi responsabili della metabolizzazione dell’etanolo sono l’alcol deidrogenasi (ADH) e l’aldeide deidrogenasi. 

L’ADH è in realtà una famiglia di enzimi, accumunata dal fatto che contengono zinco e sono NAD+ dipendenti. Nell’uomo sono presenti 5 di questi enzimi, rappresentati in quote differenti in base al tessuto.

Oltre alla reazione catalizzata dalla famiglia di enzimi ADH esiste il sistema microsomiale di ossidazione dell’etanolo (MEOS), che interviene quando le concentrazioni intracellulari sono elevate.

Oltre al MEOS può intervenire nel metabolismo dell’alcol, anche se in maniera marginale, la catalasi.

Il metabolismo dell’etanolo prevede la formazione di un composto intermedio, l’acetaldeide, che viene, infine trasformata in acido acetico.

COSA PROVOCA L’ASSUNZIONE DI ALCOL?

L’assunzione di alcol provoca, in maniera abbastanza rapido dopo la sua assunzione, aumento del polso, senso di calore, euforia, e, a dopo maggiori eccitazione, perdita della coordinazione, delirio.

Se l’assunzione di alcolici è elevata in maniera cronica ne risulta assuefazione, oltre a danni permanenti a tessuti e organi.

Direttamente collegate alle reazioni del metabolismo dell’etanolo ci sono: acidosi lattica dovuta a un incremento dell’acido lattico, decremento dell’acido piruvico (diminuita gluconeogenesi e conseguente ipoglicemia), chetosi, induzione del MEOS e quindi carenza di O2 (con relativo danno tissutale e cellulare, rallentamento della catena respiratoria, accumulo di ROS), iperlipidemia e steatosi epatica.

DANNI DA ASSUNZIONE DA ALCOL

L’organo maggiormente danneggiato dall’assunzione di alcol è il fegato, con il rischio di sviluppare fegato grasso, epatite alcolica, e infine cirrosi epatica.

L’assunzione di alcolici può danneggiare anche il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico. 

Altri importanti danni che sono riconducibili a una elevata quantità di alcolici sono: encefalopatia, atrofia cerebrale, ipertensione, cardiopatia, aritmie cardiache, gastrite, esofagite, splenomegalia, pancreatite, malnutrizione (soprattutto carenza di folati, tiamina, piridossina, niacina, magnesio, zinco, calcio, proteine), eritema palmare, miopatia, atrofia testicolare, ascite, diarrea, osteopenia, e altri ancora. 

ALCOL IN GRAVIDANZA

L’alcol è teratogeno, ovvero danneggia il feto in quanto può provocare malformazioni e anomalie, ed è fetotossico. In gravidanza l’assunzione di alcoli va assolutamente evitata, dato che non è possibile stabilire quale sia il livello sicuro di assunzione, il quale, se dovesse esistere, sarebbe collegato alle caratteristiche della madre (età, alimentazione, …), alla suscettibilità genetica del feto, e altre ancora. 

PERCHÉ L’ALCOL DANNEGGIA IN PARTICOLAR MODO IL FEGATO?

Il danno al fegato è legato, ovviamente, al fatto che l’alcol viene prevalentemente metabolizzato in questo organo. Il primo passo che può condurre alla cirrosi epatica (irreversibile), è la steatosi epatica alcolica (da distinguere dalla steatosi epatica non alcolica). Il metabolismo dell’etanolo prevede l’utilizzo di NAD+, il quale viene anche impiegato per il catabolismo degli acidi grassi, la β ossidazione. Le due vie entrano in competizione, facendo sì che a livello epatico di accumuli del grasso in eccesso. Quando il consumo di alcolici è cronico, soprattutto a livelli elevati, gli epatociti, ovvero le cellule epatiche, vengono sostituite da componenti connettivali e fibrose (fibrosi epatica), la quale può condurre alla cirrosi. 

ESISTE UN LIVELLO SICURO DI ASSUNZIONE?

La risposta è no. Non è possibile dire con certezza se esista un livello di assunzione sicuro, che non provochi danni al nostro organismo. Esiste, tuttavia, un livello di assunzione a basso rischio: 20-30 g per gli uomini, 15-20 g per le donne, da assumere sempre in concomitanza con i pasti. I grammi di alcol dipendono dalla gradazione alcolica della bevanda che si assume, quindi maggiore sarà la gradazione, minore sarà la quantità che si deve assumere. Per avere metro di paragone: 12 g di alcol vengono fatti corrispondere a un bicchiere standard di vino.

 

FONTI:

NUTRIZIONE E DIETOLOGIA – Gianfranco Liguri

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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