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HERPES ZOSTER O FUOCO DI SANT’ANTONIO

Cosa è l’Herpes zoster

Il “fuoco di Sant’Antonio” è il nome popolare della malattia conosciuta come Herpes Zoster, un’infezione virale conseguente alla riattivazione del virus varicella-zoster responsabile della varicella. 

La denominazione “fuoco di Sant’Antonio” ha un’ origine antica. Si narra che Sant’Antonio Abate resistette agli attacchi del diavolo riportando però gravi e dolorose ustioni. La malattia viene perciò così soprannominata, in quanto per la sua guarigione veniva invocato il nome del Santo. 

Il virus varicella-zoster (VZV) appartiene alla grande famiglia degli “Herpes virus”, ed è lo stesso che causa la varicella nei bambini. Dopo la risoluzione dell’infezione primaria, il virus permane nell’organismo in uno stato quiescente, trovando riparo dalle difese immunitarie nei nervi. Nel corso della vita l’infezione può riattivarsi causando la malattia denominata Fuoco di Sant’Antonio. 

Sintomi

Il Fuoco di Sant’Antonio provoca sfoghi cutanei caratterizzati dalla comparsa di macchie rosse che evolvono in vescicole o bolle; l’area colpita (in genere il tronco e più raramente il viso) risulta dolorosa e spesso pruriginosa. 

Nei 2 o 3 giorni precedenti allo sviluppo dell’herpes zoster, la maggior parte dei pazienti avverte dolore e una sensazione di prurito in una striscia di pelle da un lato del corpo. Successivamente, su questa striscia di pelle si sviluppa un’eruzione a grappolo costituita da piccole vescicole ripiene di liquido. 

Se viene coinvolto anche il viso, soprattutto nella zona degli occhi, la malattia viene denominata “herpes zoster oftalmico”; in questo caso è fondamentale ricorrere tempestivamente al medico, in quanto in assenza di una cura idonea la vista potrebbe essere compromessa. 

In qualche occasione, il dolore permane anche a seguito della risoluzione delle lesioni cutanee; in questo caso si parla di nevralgia post-erpetica, una complicanza grave, invalidante e difficile da trattare.  

I principali fattori scatenanti del fuoco di sant’Antonio possono ricondursi ad età avanzata, stress fisico ed emotivo, infezione da HIV, recente trapianto di midollo, chemioterapia. 

Altri sintomi riconducibili alla malattia sono febbre, mal di testa, brividi, spossatezza. 

Diagnosi 

Per la diagnosi di infezione da Herpes Zoster è generalmente sufficiente l’ispezione visiva dell’eruzione cutanea; sono comunque disponibili degli esami di laboratorio, il più comune dei quali consiste in un esame del sangue per la ricerca degli anticorpi IgM specificamente legati alla presenza della varicella-zoster- virus. 

Cure  

Il trattamento del fuoco di Sant’Antonio comprende l’uso di diversi farmaci:

  • antivirali come il famciclovir e il valaciclovir, preferiti entrambi all’aciclovir che risulta meno efficace; questi farmaci bloccano la replicazione del virus riducendo la durata della malattia, ma non agiscono sul dolore. La somministrazione è per via orale. 
  • Antinfiammatori 
  • Farmaci oppioidi (morfina e codeina) per il trattamento del dolore 
  • Gel a base di Cloruro di Alluminio che riduce il tempo di guarigione delle vescicole e riduce il prurito

La terapia antivirale è più efficace se iniziata entro le 72 ore dalla comparsa dell’eruzione. 

Esistono anche alcuni rimedi casalinghi che possono migliorare la sintomatologia dell’infezione, come ad esempio l’utilizzo di indumenti larghi e l’applicazione di impacchi freschi sulle vescicole. 

Dal 2021, anche in Italia è disponibile il vaccino per prevenire l’herpes zoster e la nevralgia post erpetica. Il vaccino Shingrix è stato approvato dalla FDA nel 2017 e dall’EMA nel 2018. 

Si tratta di un vaccino ricombinante adiuvato; non contiene una componente viva del virus, ma è ottenuto combinando la glicoproteina G che si trova sulla superficie del virus, con sostanze che stimolano la risposta immunitaria. Il vaccino permette all’organismo di produrre più rapidamente gli anticorpi specifici contro il virus varicella-zoster nel momento in cui il virus latente nei gangli nervosi si riattiva, contrastando così lo sviluppo di herpes zoster e delle sue complicanze. Il vaccino prevede due somministrazioni da effettuare a due mesi di distanza l’una dall’altra. 

Complicazioni

Nelle persone anziane o in quelle con un sistema immunitario particolarmente compromesso, l’herpes zoster può provocare diverse complicazioni. La riattivazione del virus,infatti, può provocare infiammazione del cervello (encefalite), paralisi facciale, o problemi di vista ed equilibrio. 

Tra le complicazioni principali ricordiamo:

  • Nevralgia post erpetica: come precedentemente accennato, questa nevralgia può provocare un forte dolore del nervo colpito e un forte prurito che può persistere anche dopo la scomparsa delle vescicole; generalmente guarisce entro 3-6 mesi, ma può durare per anni e diventare permanente. 
  • Sindrome di Ramsay Hunt: si verifica quando la riattivazione del virus colpisce il nervo facciale, vicino all’orecchio; se non prontamente curata, può portare a paralisi facciale e perdita dell’udito. 
  • Infezioni batteriche delle vescicole con febbre elevata
  • Infiammazione a carico di diversi organi (polmoni, fegato, meningi)
  • Cicatrici permanenti nella zona dell’eruzione 

Le persone con l’herpes zoster possono trasmettere il virus a chiunque non abbia ancora avuto la varicella o non sia vaccinato contro di essa, attraverso il contatto diretto con le vescicole aperte che contengono il virus infettante; la persona infettata però sviluppa la varicella e non l’herpes zoster.

Non esistono misure di prevenzione contro l’infezione da Herpes zoster e il fuoco di Sant’Antonio; trattandosi di un’infezione virale, è buona norma non avere contatti  diretti con pazienti colpiti dall’infezione e con i loro indumenti. 

 

FONTI: 

Dott.ssa Ornella Annicchiarico

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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