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LE COMPRESSE EFFERVESCENTI

A tutti noi sarà capitato almeno una volta di dover assumere una compressa effervescente, come ad esempio la classica Aspirina C.

Vi siete mai chiesti, però, cosa succede a quella compressa una volta posta a contatto con l’acqua? Perché si scioglie? Come si può passare da uno stato solido ad uno liquido in qualche secondo?

 

Lo scopriremo nel seguente articolo. 

Facciamo innanzitutto chiarezza su cosa sono le compresse e la loro classificazione.

COSA SONO LE COMPRESSE?

Le compresse sono forme farmaceutiche unidose preparate tramite compressione di volumi uguali di sostanze solide allo stato di polveri o granulati. 

Le compresse possono essere classificate in:

  • compresse semplici o rivestite 
  • compresse masticabili
  • compresse sublinguali
  • compresse solubili
  • compresse a rilascio modificato 
  • compresse gastroresistenti

Le compresse effervescenti sono compresse solubili non rivestite 

Per trasformare le polveri o i granuli in compresse bisogna addizionare adatti eccipienti che ne favoriscano la disgregazione, la compressione, la compattezza. 

Tra gli eccipienti maggiormente utilizzati nella preparazione della compresse ricordiamo:

  • Diluenti: aumentano la massa della compressa permettendo di ottenere il volume ottimale 
  • Adsorbenti:  vengono impiegati per aggregare i granuli 
  • Lubrificanti: impediscono ai granuli di attaccarsi ai macchinari e diminuiscono la frizione tra le particelle e lo stampo
  • Glidanti: agenti che si interpongono tra le particelle della polvere o del granulato in modo da riempire le cavità irregolari presenti sulle loro superfici 
  • Disaggreganti: diminuiscono il tempo di disaggregazione delle compresse 

Le compresse effervescenti sono compresse solubili, destinate alla via orale, che si sciolgono in acqua prima dell’assunzione, sviluppando bolle di gas (generalmente anidride carbonica).

QUALI SONO I VANTAGGI?

Le compresse effervescenti presentano molti vantaggi rispetto alle normali compresse, infatti sono sciolte in acqua prima dell’assunzione e quindi il principio attivo viene somministrato come soluzione; la dissoluzione del principio attivo è rapida e il sapore della compressa a seguito dell’effervescenza è notevolmente migliorato.

Le compresse sono definite effervescenti quando al loro interno, oltre ai vari eccipienti, è presente un acido debole (principali sono acido citrico, acido tartarico, acido fumarico) e una base (sodio bicarbonato, sodio carbonato, potassio bicarbonato e potassio carbonato).

Una volta a contatto con l’acqua, le compresse effervescenti scatenano una reazione chimica di salificazione che porta alla formazione di citrato di sodio o tartrato e anidride carbonica che si manifestano sottoforma di piccolissime bollicine. Le bollicine che vediamo, dunque, sono il risultato della reazione acido/base che si scatena a contatto con l’acqua e che porta alla disgregazione della compressa e all’ottenimento del principio attivo della compressa sottoforma di preparato liquido. 

QUALI SONO GLI SVANTAGGI?

Tra gli svantaggi principali di queste preparazioni ricordiamo soprattutto la “difficoltà” di assunzione; infatti non possono essere assunte in qualsiasi posto, ma necessitano del contatto con l’acqua. Inoltre, sono molto più fragili rispetto alle compresse rivestite. 

Se si dovesse assumere una compressa effervescente intera, senza scioglierla in acqua, niente panico: questa verrà sciolta dai succhi gastrici, ma si potrebbe verificare un fastidioso gonfiore addominale dovuto alla liberazione di anidride carbonica a seguito della disgregazione della compressa. 

 

FONTI:

www.galenotech.org 

Dott.ssa Ornella Annicchiarico

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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