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Dermatite seborroica 

La dermatite seborroica (DS) è una patologia infiammatoria della cute ad andamento cronico-recidivante. È una patologia abbastanza frequente, poiché interessa l’1-5% della popolazione mondiale. L’ incidenza raggiunge il picco durante tre periodi di età: nei primi tre mesi di vita, durante la pubertà e in età adulta con un apice a 40-60 anni.

Gli uomini sono colpiti più frequentemente rispetto alle donne in tutte le fasce di età, suggerendo che la DS possa essere associata alla presenza di ormoni sessuali come gli androgeni.

Tra i fattori predisponenti che sono stati identificati, vi sono:

  1. l’assunzione di farmaci  (litio, aloperidolo, buspirone, clorpromazina, metildopa, cimetidina), deficit nutrizionali (acrodermatite enteropatica da carenza di zinco);
  2. disturbi neurologici e degenerativi (morbo di Parkinson);
  3. immunosoppressione (da HIV e non correlati all’HIV);
  4. disturbi genetici (come la sindrome di Down);
  5. fattori ambientali (freddo, bassa umidità);
  6. stress fisico e psicologico;
  7. uno stile di vita non salutare. 

Quali sono le cause?

Sono tre i principali fattori che giocano un ruolo nell’eziologia della DS:

  1. La secrezione delle ghiandole sebacee, questa è più elevata sul cuoio capelluto, sul viso e sul torace. Tuttavia, pazienti con DS possono avere una normale produzione di sebo e soggetti con eccessiva produzione di sebo non necessariamente sviluppano DS. Questi dati suggeriscono che mentre l’attività delle ghiandole sebacee è fortemente correlata con la DS, la produzione di sebo da sola non è decisiva. Oltre al livello di produzione di sebo, anche le alterazioni della composizione lipidica possono avere un ruolo nello sviluppo delle DS, probabilmente creando un ambiente favorevole per la crescita del lievito Malassezia.
  2. Un’alterazione della colonizzazione e del metabolismo della microflora cutanea. Lieviti lipofili del genere Malassezia sono normali commensali del microbiota della cute sana, possiedono la capacità di metabolizzare alcuni lipidi del sebo ad azione pro-infiammatoria. Questi lieviti sono la causa della Pitiriasi versicolor e della follicolite da Malassezia e sembrano essere coinvolti nella patogenesi di altri disturbi cutanei, come DS, psoriasi e dermatite atopica. Tra le 14 specie di Malassezia, M. globosa e M. restricta sono quelli più comunemente associati a DS.
  3. Suscettibilità individuale e risposta dell’ospite. La Malassezia è in grado di degradare i lipidi nel sebo tramite lipasi e fosfolipasi, con produzione di acidi grassi liberi e trigliceridi, acidi grassi saturi e insaturi a catena corta modificati, quali l’acido oleico e l’acido arachidonico. Questi metaboliti causano una differenziazione anomala dei cheratinociti, determinando alterazioni dello strato corneo come paracheratosi, presenza di gocce lipidiche intracellulari. Tali modificazioni possono facilitare un’alterazione funzionale della barriera epidermica e innescare una risposta infiammatoria. Inoltre, questi metaboliti inducono i cheratinociti a produrre citochine pro-infiammatorie prolungando così la risposta infiammatoria. Infine, l’acido arachidonico è anche un precursore di prostaglandine (mediatori pro-infiammatori).

Manifestazioni cliniche:

La dermatite seborroica (DS) è una condizione infiammatoria cutanea che affligge prevalentemente le aree del corpo ricche di ghiandole sebacee, quali il volto, il cuoio capelluto, il tronco. Clinicamente la patologia è caratterizzata dalla presenza di chiazze eritematose, a limiti generalmente netti, ricoperte da piccole squame untuose e giallastre non aderenti alla cute.

  • A livello del volto le lesioni si localizzano all’attaccatura dei capelli, in prossimità della fronte, alla regione sopraciliare, alle pieghe naso-labiali e negli uomini, anche alla regione della barba. Può intervenire anche una manifestazione infiammatoria a carico del bordo palpebrale. 
  • Il coinvolgimento del cuoio capelluto presenta vari livelli di severità: può essere presente solo una modesta desquamazione secca in assenza di eritema di natura flogistica (forma secca) oppure è possibile rilevare un quadro con un consistente peso infiammatorio combinato a squamo-croste spesse, giallastre e untuose (forma grassa)
  • A livello del tronco si possono distinguere diverse forme principali : petaloide, a localizzazione interscapolare, caratterizzata dalla comparsa di piccole chiazze ovalari policicliche;  anulare, rappresentata da chiazze eritematose rotondeggianti, presente nella parte centrale;  pitiriasiforme, rappresentata da eruzione acuta eritemato-squamosa generalizzata, con coinvolgimento del collo fino al margine del cuoio capelluto; •psoriasiforme, con placche rossastre arrotondate di maggiori dimensioni, sormontate da spesse squame; la forma intertriginosa umida ed eritematosa che si manifesta a livello ascellare, inframammario, ombelicale e a carico della zona genitale.

Diagnosi:

 La diagnosi rimane di natura clinica e si basa sulla caratteristica morfologia e sul profilo di distribuzione della malattia. La biopsia cutanea di solito non è richiesta, ma può dare un valido aiuto quando la diagnosi non è del tutto chiara. Le caratteristiche istologiche differiscono a seconda delle diverse fasi della malattia: acuta, subacuta e cronica. La diagnosi differenziale dipende dall’età del paziente e dalle sedi coinvolte. Le condizioni comunemente confuse con la DS comprendono la psoriasi, la dermatite atopica e, nei bambini, la Tinea capitis; altre patologie che vanno distinte dalla DS sono la dermatite da contatto e la rosacea.

Terapia medica:

L’obiettivo principale della terapia è quello di eliminare i segni visibili della malattia e di ridurre i sintomi, un ulteriore importante obiettivo è quello di ridurre il disagio psicologico che può causare la malattia. I pazienti devono essere informati del fatto che la DS è una condizione cronica-recidivante e che non esiste una terapia definitiva. Nella maggior parte dei casi è sufficiente un trattamento topico: Nel cuoio capelluto i prodotti più utilizzati sono gli shampoo (i quali andrebbero utilizzati almeno 2-3 volte alla settimana e vanno fatti agire 10 minuti) e lozioni contenenti antimicotici. I principi attivi più utilizzati sono: la ciclopiroxolamina con azione fungistatica (controlla la proliferazione della malassezia) e antinfiammatoria; il ketoconazolo con azione fungistatica, antiseborroica e antinfiammatoria; piroctolamina. Per quanto riguarda il volto e il tronco tra le preparazioni più utilizzate troviamo detergenti, creme, gel, mousse e lozioni contenenti principi attivi come quelli appena citati e metronidazolo, terbinafina, fluconazolo, zinco piritione.

 Si ricorre alla terapia sistemica con antimicotici orali (ketoconazolo, itraconazolo, fluconazolo) solo in casi di DS estesa o resistente alle terapie topiche.

Consigli:

è molto importante associare alla terapia medica l’utilizzo di prodotti dermocosmetici ad azione seboregolatrice, cheratolitica e lenitiva. Tra gli attivi che si possono trovare: acido salicilico con azione esfoliante, catrami vegetali, derivati dello zolfo, zinco lattato di ammonio, acido ialuronico, acido glicerretico. 

Bibliografia:

  1. Ascioti, M.T; Osti, F; Penazzi, E, Reparto dermocosmetico guida al cross-selling, Edra S.p.A, 2016
  2. De Vecchi,E;MIcali, G;Offidani, A; Veraldi,S, dermatite seborroica Sidemast, Pacini Editore S.p.A, 2019.
Dott.ssa Sara Doppiu

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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