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 SKIN FATIGUE

L’essere “affaticati” è un sintomo comunemente riportato nella nostra vita moderna ed è generalmente descritto come uno stato fisico e/o mentale di stanchezza e debolezza. E’ interessante capire come questo stato di stanchezza influisca sull’aspetto della pelle del viso.

Frequentemente siamo abituati ad attribuire la causa dei nostri malanni allo stress.

La maggior parte di noi conduce una vita frenetica, con riposi notturni spesso di scarsa qualità, praticando un regime alimentare poco corretto e prestando scarsa attenzione all’esercizio fisico.

Ma quanto di scientificamente provabile di tutto ciò può effettivamente ripercuotersi sul nostro aspetto esteriore?

Uno studio clinico su un campione di popolazione caucasica ( del Belgio) di età compresa tra i 18 e gli 82 anni spiegava che, ben l’80% degli intervistati mediante sondaggio online, ha dichiarato che il proprio viso gli sembra stanco ed ha individuato i segni della skin fatigue principalmente nella zona perioculare, nella mancanza di tono della pelle, nel colorito opaco, nella comparsa precoce di rughe.

Osservando il loro comportamento, peraltro, tali soggetti mostravano una minore autostima, essendo poco soddisfatti del loro aspetto facciale.

Dallo studio clinico effettuato su tali soggetti, è stata confermata la stretta connessione tra lo stile di vita sottoposto a stress, da essi  riferito, ed i segni della skin fatigue effettivamente visibili e comuni ai soggetti in questione.

Dunque lo stress non è solo il paravento dietro cui ci nascondiamo ed a cui attribuiamo molte delle cose che non “funzionano” del nostro corpo ed in generale, della nostra esistenza, ma scientificamente uno stile di vita sregolato incide visibilmente sul nostro aspetto.

Vediamo come.

Meno collagene, più rughe…

Lo stress aumenta i livelli di cortisolo ed il cortisolo inibisce la sintesi di collagene. Il cortisolo viene spesso definito come l’ormone dello stress perché la sua produzione aumenta in condizioni di stress psico-fisico severo; la maggiore concentrazione di cortisolo determina, tra le altre cose, un’iperattivazione della reazione di glicosilazione, ovvero il meccanismo attraverso cui avviene la sintesi del collagene.

Quando la glicosilazione avviene in maniera eccessiva, ovvero inizia spontaneamente senza l’intervento degli enzimi, questo processo prende il nome di glicazione e porta alla formazione dei prodotti finali della glicazione avanzata, che possono accelerare l’invecchiamento ed i processi degenerativi, rallentando il turnover del collagene.

Va da sé che una minore produzione di collagene comporta una riduzione della “compattezza” della pelle, con accentuazione delle rughe.

Più insulina, più impurità…

Alcuni ricercatori, inoltre, ritengono che lo stress possa portare il nostro corpo a produrre più insulina (l’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, che permette alle cellule del corpo umano di utilizzare ed immagazzinare lo zucchero contenuto nei carboidrati). L’insulina stimola gli androgeni (ormoni maschili) che a loro volta determinano un iperproduzione di sebo ed una reazione di ipercheratinizzazione, ovvero una produzione eccessiva di cellule che vanno ad ostruire le ghiandole sebacee, cosa che determina un aumento delle impurità. 

Meno difese immunitarie, più rischio di infezioni…

Inoltre, in risposta a fattori esogeni stressanti, il sistema immunitario può risultare compromesso, alterando la permeabilità della barriera cutanea, la quale risulta maggiormente esposta all’azione di patogeni esterni nonché di infezioni. 

Più vasodilatazione, più rossori…

In condizioni stressanti si verifica anche una dilatazione dei vasi sanguigni, con comparsa di fenomeni di arrossamento.

Dunque i rossori, l’aumento delle impurità e delle rughe, la disidratazione ed il colorito grigiastro sono i segnali evidenti della skin fatigue che parecchi dei nostri visi mostrano.

La pelle, dunque, è lo specchio del nostro stato fisico e mentale e quando anch’essa si mostra affaticata probabilmente è il caso che rallentiamo i ritmi e proviamo a modificare alcune abitudini di vita.

Per quanto riguarda la nostra beauty routine, certamente in condizioni di skin fatigue è il caso di detergere il viso con prodotti delicati:

ad esempio, è opportuno prediligere una mousse detergente, un prodotto generalmente molto delicato dal punto di vista compositivo ed arricchito con ingredienti addolcenti ed emollienti. La mousse è un detergente soffice, con un tocco leggero sulla pelle, per cui non irrita, poiché è ridotto al minimo lo sfregamento meccanico.

Un’alternativa alla mousse è il latte detergente, per applicare il quale è consigliabile usare un batuffolo di cotone inumidito con acqua oligominerale a bassissimo contenuto di sali minerali oppure con acqua termale.

E’ opportuno effettuare peeling leggeri ed asciugare il viso tamponando dolcemente.

Inoltre, meglio applicare al mattino un prodotto come una crema che abbia un filtro di protezione UV e contro la luce blu, e magari durante la giornata vaporizzare sul viso un’acqua termale, in modo da evitare eccessiva disidratazione.  Alcune delle sostanze da prediligere sono quelle lenitive come l’aloe e la calendula, nonché drenanti come la centella.

Un rimedio alla skin fatigue è certamente, oltre l’utilizzo di cosmetici adatti, l’allontanamento dalla nostra vita di tutto ciò che inutilmente ci appesantisce e ci affatica…è sempre vero che LESS IS MORE.

Dott.ssa Veronica Orciuoli

Dott.ssa in Farmacia, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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