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COME LEGGERE LE ANALISI DEL SANGUE?

Consigliato con cadenza annuale, l’esame dell’emocromo è forse uno dei test di controllo maggiormente eseguiti.

Conosciuto anche come esame emocromocitometrico, letteralmente significa “misurazione del colore del sangue e del numero delle sue cellule (globuli)” e deriva dalla composizione di una serie di parole greche haima (sangue), khroma (colore), kytos (cellula) e metron (misura).

Si tratta di un esame di laboratorio molto dettagliato che fornisce informazioni che consentono di indagare sugli elementi del sangue periferico e dare un quadro generale sullo stato di salute del soggetto.

COMPOSIZIONE SANGUE

Il nostro sangue è costituito da: 

  • una parte corpuscolata 45%, comprendente eritrociti, leucociti e piastrine;
  • una parte liquida 55%, costituito da acqua, ioni e proteine plasmatiche.

PREPARAZIONE E CONDIZIONI DI ANALISI

Il prelievo delle poche gocce di sangue viene effettuato a livello di una vena superficiale del braccio del paziente che non deve presentarsi necessariamente a stomaco vuoto (cosa invece richiesta per l’esame della glicemia). La quantità prelevata viene poi addizionata di un anticoagulante e conservata a temperatura ambiente fintanto che non viene analizzata.

ELEMENTI ANALIZZATI

Gli elementi che sono interesse di indagine tramite questo esame sono i globuli rossi, bianchi, le piastrine e la determinazione quantitativa dell’emoglobina. Possono essere raggruppati in tre grandi sottogruppi: emocromo, formula leucocitaria percentuale e assoluta.

  1. EMOCROMO

Leucociti (WBC)

Conosciuti comunemente come globuli bianchi, possiedono un nucleo e appaiono incolori. Sono molto grandi e meno numerosi dei globuli rossi. La loro funzione è quella di difendere l’organismo e per tale ragione sono in grado di abbandonare il torrente circolatorio per raggiungere gli spazi intercellulari in seguito al richiamo di determinati segnali chimici (presenza organismi o sostanze estranee). Ne esistono di differenti tipi: Granulociti (neutrofili, basofili, eosinofili), linfociti e monociti. La loro concentrazione nel sangue è indice di evidenza di una infezione in corso e aiuta a definirne la tipologia. Il raggiungimento di picchi molto alti può portare alla valutazione di diagnosi di leucemie.

Range: 4.0 – 10.0 milioni/mm3

Eritrociti (RBC)

Conosciuti comunemente come globuli rossi, sono cellule prive di nucleo e di organuli cellulari di piccole dimensioni. La loro attività, di fondamentale importanza, consiste nel trasporto dell’ossigeno e dell’anidride carbonica grazie al legame con l’emoglobina.

Una riduzione del numero di globuli rossi può essere registrata in pazienti affetti da anemie ed emorragie, mentre un loro aumento è ricollegabile all’altitudine, ad una intensa attività fisica o a patologie come insufficienza respiratoria, policitemia e talassemia.

Range: 4.5 – 6.0 milioni/mm3 per gli uomini 4.0 – 5.5 milioni/mm3 per le donne

Emoglobina (HGB)

Proteina di colore rosso presente negli eritrociti. È in grado di legare le molecole di ossigeno e anidride carbonica grazie alla presenza del ferro al suo interno.

Range:  14 – 18 g/dl uomini

12 – 16 g/dl donne

11 – 14 g/dl donne in gravidanza

Ematocrito

Rappresenta la percentuale di sangue composto da cellule.

Range: 37 – 47 %

Volume corpuscolare medio (MCV)

Indice che rappresenta il volume medio di globuli rossi nel sangue. In base alle dimensioni che vengono captate, i globuli rossi possono venire classificati in tre differenti modi:

  • Microcitosi: se dimensioni inferiori al normale
  • Normocitosi: dimensioni in linea con parametri
  • Macrocitosi: se dimensioni superiori al normale

Range: 80-96 femtolitri/globulo rosso

Contenuto emoglobinico corpuscolare medio (MCH)

Indicazione del contenuto medio di emoglobina nel sangue. Tale dato misura la quantità di emoglobina ma non la relaziona alle dimensioni del globulo rosso (MCV).

Range: 26 – 32 picogrammi

Concentrazione emoglobinica corpuscolare media (MCHC)

Questo valore, unito a MCH e MCV contribuisce a definire la dimensione, il contenuto e la concentrazione dell’emoglobina, e, per tale ragione, sono indicati come i cosiddetti indici corpuscolari. MCHC si occupa di relazionare le dimensioni del globulo rosso alle concentrazioni di emoglobina, rendendo possibile la diagnosi di anemie. Un MCH alto concomitante ad un numero ridotto di eritrociti potrebbe indicare la presenza di una condizione conosciuta come anemia macrocitica: situazione in cui l’organismo produce una quantità ridotta di eritrociti ma di dimensioni maggiorate e molto ricchi di emoglobina. Di solito tale patologia è correlata ad una carenza di vitamina B12 e acido folico. Si parla invece di anemia ipocromica microcitaria nel momento in cui l’MCH risulta basso. Ciò significa che i globuli rossi, prodotti in concentrazioni normali, possiedono poca emoglobina. Una delle cause principali è riconducibile alla carenza di ferro.

Range: 32 – 36 g/100ml

Ampiezza di distribuzione dei globuli rossi (RDW)

Indica la variabilità della dimensione o del volume dei globuli rossi. Parametro a volte molto utile per eseguire una diagnosi differenziale di alcuni tipi di anemia.

Range: 11 -15.5 % Intervallo che varia a seconda del sesso e dell’età.

Volume piastrinico medio MPV)

Indica la quantità media delle piastrine in un volume di sangue.

Range: Ha un numero compreso tra i 9.9 e i 15.7 femtolitri.

Piastrine

Sono frammenti cellulari privi di nucleo e rappresentano i più piccoli elementi figurati del sangue. Al loro interno sono presenti molti granuli contenenti sostanze necessarie a indurre la coagulazione del sangue e riparare le pareti dei vasi sanguigni. 

Range: 150.000 – 450.000 per mm3 di sangue

Un valore più basso di 150.000 si definisce piastrinopenia (o trombocitopenia), un valore più alto di 450.000 si definisce trombocitosi (o piastrinosi).

  1. FORMULA LEUCOCITARIA PERCENTUALE e ASSOLUTA

Consente di porre sotto la lente di ingrandimento le concentrazioni di globuli bianchi, il cui conteggio è indicatore del tipo di infezione in corso.

Neutofili 40-78% 1,80-7,80 g/L

Classe più numerosa di globuli bianchi. Un aumento della loro percentuale è solitamente indice di infezione batterica.

Basofili < 2% <0,20 g/L

Una loro alta concentrazione è nota come basofilia, e può essere sintomo di un’infiammazione cronica in corso.

Eosinofili < 7% 0-0,50 g/L

Un loro aumento fa pensare ad una reazione allergica o una infestazione da parassiti.

Linfociti 19 – 49,9% 1,10-4,80 g/L

Un aumento della loro percentuale è solitamente indice di malattie infettive acute, solitamente di origine virale.

Monociti 2 – 10,50% 0,20-1,00 g/L

In grado di trasformarsi in macrofagi, un aumento della loro concentrazione può essere sintomo di un’infiammazione acuta in corso.

FONTI:

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/e/emocromo-analisi-cliniche

Ciaccio, Marcello; Lippi, Giuseppe, Biochimica clinica e medicina di laboratorio Napoli: Edises2018

Janson, Lee W.; Tischler, Marc E.; Plebani, Mario, Il quadro d’insieme biochimica clinica edizione italiana a cura di Mario Plebani. Padova: Piccin, 2015.

Dott.ssa Roberta Peron

Laureata in farmacia, appassionata di divulgazione scientifica.

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