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Acido linoleico coniugato (CLA): che cos’è e cosa devi sapere?

CLA, struttura e caratteri generali

Il termine acido linoleico coniugato (CLA) si riferisce a un gruppo di isomeri posizionali e geometrici dell’acido linoleico, caratterizzati dalla presenza di due doppi legami coniugati. La coniugazione del doppio legame è generalmente localizzata in posizione 9 e 11 o 10 e 12 e può essere di configurazione cis o trans.

Il CLA è prodotto naturalmente nel tratto digestivo di ruminanti come ad esempio capre, pecore, bufali e in misura minore nei maiali, polli e tacchini; la sua sintesi avviene per azione di batteri fermentativi (Butyrivibrio Fibrisolvens) i quali isomerizzano l’acido linoleico in CLA o per desaturazione dell’acido 11-trans octadecanoico, promossa dall’enzima α9-desaturasi.

Negli alimenti il CLA si trova principalmente nel manzo (1,7-10 mg CLA/g), nella carne d’agnello e nei prodotti caseari come latte e formaggio. Il principale isomero di CLA presente nel cibo è il cis-9, trans-11. 

Interazione tra CLA, PPARγ, CPT e UCP-1

Alcuni studi hanno dimostrato che il CLA, special modo gli isomeri t10, c12, può regolare la deposizione di grasso corporeo e il contenuto lipidico, promuovendo un incremento della massa magra e una riduzione di quella grassa. Questa sua azione deriva probabilmente dalla capacità di favorire una riduzione della lipogenesi e un incremento della lipolisi. Tali effetti sembrerebbero derivare da una scarsa attività della lipoprotein lipasi e da un’aumentata azione della carnitina- palmitoil-transferasi, dall’interazione del CLA con PPARγ e dal favorire un incremento dell’espressione di UCP-1.

PPARγ e loro ruolo negli adipociti 

I PPARγ giocano un ruolo importante nella differenziazione degli adipociti. Gli effetti del CLA sul metabolismo dei lipidi e del glucosio sono mediati soprattutto dall’attivazione e dall’inibizione dei PPARγ. Negli adipociti, questi regolano l’espressione dei geni coinvolti nel metabolismo lipidico includendo l’Acyl- CoA sintetasi e la LPL, controllano inoltre l’espressione delle proteine di trasporto coinvolte nell’uptake dei lipidi dagli adipociti.

CLA e CPT 

Gli acidi grassi sono trasportati a livello mitocondriale dal complesso carnitina- palmitoil-transferasi (CPT). Sono coinvolti tre componenti enzimatici: CPT-1, CPT-2 e la carnitina acylcarnitina translocasi (CATC). Gli acidi grassi sono attivati dall’enzima Aciy-CoA sintetasi costituendo un complesso attivo con l’enzima CPT-1. Il complesso penetra a livello della membrana mitocondriale raggiungendo lo spazio intermembrana.

La lunga catena di acidi grassi, una volta raggiunta la matrice mitocondriale, è ossidata al fine di generare ATP tramite β-ossidazione. L’integrazione con il CLA potrebbe incrementare la concentrazione e l’azione di CPT-1. Così, l’incrementata lipolisi, la riduzione dell’attività della LPL e l’aumentata azione della carnitina- palmitoil-transferasi porterebbe alla riduzione dell’accumulo di acidi grassi a livello del tessuto adiposo e muscolare.

CLA e UCP-1 

La perdita di peso associata all’assunzione di CLA potrebbe essere giustificata dalla sua associazione con una proteina della catena respiratoria UCP, potenziando l’azione della β-ossidazione.
UCPs sono proteine presenti all’interno della matrice mitocondriale che favoriscono il passaggio dei protoni dallo spazio intermembrana alla matrice mitocondriale. L’energia proveniente dal Ciclo di Krebs, originata dall’ossidazione di substrati energetici, viene liberata sotto forma di calore, conducendo così alla perdita di peso.

Alcuni studi effettuati

Pare che gli effetti del CLA sulla riduzione del peso corporeo siano strettamente correlati alla quantità somministrata e alla composizione della miscela. Animali trattati con basse % di CLA (inferiori o uguali a 0,5%) con eguali quantità di isomeri t10, c12, c9 e t11 non hanno subito alcuna variazione del peso corporeo; di contro, negli animali trattati con elevate % di CLA ad elevata concentrazione degli isomeri c9, t11, il peso è rimasto simile agli animali “controllo” a cui era stato somministrato olio di cartamo o burro a basso contenuto di CLA.

Infatti, gli isomeri 10-trans e 12-cis, rispetto agli isomeri 9-cis e 11-trans sembrerebbero incrementare in modo significativo la lipolisi negli adipociti umani e diminuire la lipogenesi. Questo potrebbe spiegare in parte il possibile meccanismo d’azione del CLA nell’alterazione della composizione corporea.

West ed altri hanno riscontrato la capacità del CLA di ridurre la deposizione di grasso corporeo nei topi maschio AKR/J alimentati o meno con una dieta ad elevato contenuto di grassi, adducendo l’ipotesi che non ci sia alcuna interazione tra la dieta, l’integrazione con CLA e la riduzione della deposizione di grasso.
Inoltre, a seguito dell’integrazione con CLA sono stati riscontrati risultati eterogenei in differenti tessuti adiposi. Infatti, nei topi maschio AKR/J un’integrazione con CLA ha ridotto il peso del tessuto grasso principalmente a livello della zona inguinale, dell’epididimo e nella regione retroperitoneale, mentre la deposizione di grasso mesenterico non ha subito alcuna variazione. 

E per quel che riguarda il CLA e l’esercizio fisico? 

Pochi studi hanno valutato i cambiamenti a carico della composizione corporea in seguito all’utilizzo del CLA da solo o in associazione all’esercizio fisico. Blankson e altri hanno dimostrato che il CLA potrebbe ridurre la percentuale di grasso negli uomini per un periodo di somministrazione superiore ai 12 mesi, non presentando però alcun effetto addizionale per dosi superiori a 3,4 g di CLA al giorno.

Tuttavia, al momento della somministrazione con CLA, i diversi gruppi in esame praticavano attività fisica a diversi livelli. In questo modo, non è stato possibile valutare se i cambiamenti a livello della composizione corporea fossero dovuti al solo CLA, al CLA in associazione all’attività fisica o alla sola attività fisica.

Il CLA riduce la dimensione degli adipociti

La riduzione del grasso corporeo si ottiene dalla riduzione della dimensione degli adopociti anzichè dalla diminuzione del loro numero. Studi in vitro hanno riportato significative diminuzioni nella dimensione delle cellule grasse e riduzioni del contenuto di triacilglicerolo nelle colture di adìpociti in presenza di CLA. Gli effetti ottenuti a seguito della somministrazione degli isomeri t10, c12 sono maggiori rispetto a quelli ottenuti da una miscela di isomeri di CLA.

CLA, peso corporeo nell’uomo e composizione corporea

I risultati di studi clinici condotti sull’uomo sono incompatibili. In alcuni casi, sono state osservate riduzioni del peso corporeo solo in soggetti affetti da diabete di tipo 2 i quali hanno ricevuto una somministrazione di CLA pari a 6 g/al giorno con il 39% degli isomeri t10, c12 e il 37% degli isomeri c9, t11.
Un altro studio ha scoperto che un’integrazione con CLA (3,4 g o 6,8 g al giorno per due settimane) ha avuto come conseguenza una riduzione della massa grassa in soggetti sovrappeso o obesi. Nei soggetti in salute non obesi, invece, le % di grasso corporeo e massa grassa sono state ridotte a seguito dell’assunzione di 1,4 g al giorno di CLA per 4 settimane.
Inoltre, sono state osservate riduzioni di grasso corporeo in soggetti in salute consumando 4,2 g di CLA al giorno per 12 settimane, senza avere però grossi cambiamenti per quel che riguarda l’indice di massa corporea.

Effetti avversi negli animali a seguito della somministrazione di CLA

Il ruolo principale del CLA sul metabolismo dei lipidi è associato all’inibizione dell’ingresso di glucosio negli adipociti con successivi fenomeni di iperinsulinemia. L’insulino-resistenza indotta dal CLA potrebbe essere correlata ad alterazioni della concentrazione di leptina nel sangue. La leptina è un ormone prodotto principalmente a livello del tessuto adiposo la cui sintesi aumenta all’aumentare della massa grassa. Se da un lato, questa ha la funzione di diminuire l’appetito e la lipogenesi, dall’altro ha la capacità di aumentare la spesa energetica e la lipolisi, contribuendo alla diminuzione della crescita di tessuto adiposo. In particolare, all’aumentare dell’insulina, aumenta la produzione di leptina con conseguente aumento del senso di sazietà. Una riduzione della concentrazione di leptina nel plasma sembrerebbe indurre un effetto di insulino-resistenza con un successivo incremento dello stress ossidativo.

Inoltre, nei topi C57BL/6J, se da un lato l’integrazione cronica con un 1% di una miscela di c9 e t11 in pari quantità ha indotto una significativa perdita di peso, dall’altro ha causato steatosi epatica. I meccanismi biomolecolari e cellulari alla base di tal processo non sono ancora del tutto chiari. La condizione di steatosi epatica potrebbe essere forse una conseguenza dell’aumento della lipogenesi nel fegato.

Conclusioni 

Nella maggior parte dei casi, gli studi finora condotti trattano le conseguenze dovute ad un breve periodo di integrazione con il CLA, non è ancora chiaro se il CLA possa continuare ad avere effetti sull’adiposità negli animali o negli uomini dopo un lungo periodo di trattamento. Inoltre, dal momento che tutti gli esperimenti sono stati condotti su giovani animali, gli effetti del CLA sul peso corporeo e sulla composizione corporea di animali adulti restano ancora sconosciuti.

Gli studi condotti sugli animali poi non sono sufficienti ad attestare l’efficacia effettiva del CLA nella riduzione del peso corporeo e nella regolazione della composizione corporea. Pochi studi si sono occupati dei meccanismi coinvolti in questo processo e i risultati attualmente disponibili sono contrastanti.

Inoltre, dal momento che non abbiamo dati sufficienti ad attestare la sicurezza del prodotto, è necessario esaminare ulteriormente gli effetti collaterali che si potrebbero verificare a seguito dell’integrazione con CLA.

Tuttavia, gli studi condotti finora sono di fondamentale importanza per garantire lo sviluppo di cibi arricchiti con acido linoleico coniugato e di nutraceutici atti a prevenire e a trattare l’obesità associata alla nutrizione.

Dott.ssa Petra Favero

Farmacista specializzata in nutrizione con tanta passione per la divulgazione scientifica.

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