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La Trombosi

La trombosi è la terza malattia cardiovascolare più comune. A determinarla è la presenza di un trombo (coagulo di sangue) in un’arteria (trombosi arteriosa) o in una vena (trombosi venosa) che limita il flusso naturale di sangue e provoca conseguenze cliniche.

La capacità del sangue di fluire liberamente nei vasi si basa sulla complessa omeostasi che esiste tra le cellule del sangue (comprese le piastrine), le proteine ​​plasmatiche, i fattori della coagulazione, i fattori infiammatori e le citochine e il rivestimento endoteliale all’interno del lume delle arterie e delle vene. Quando c’è uno squilibrio in questo processo fisiologico, può esserci un aumento del rischio di sviluppare una trombosi rispetto a una coagulopatia (aumento del rischio di sanguinamento).

Il trombo è quindi un grumo solido costituito da cellule ematiche quali: globuli bianchi, globuli rossi e piastrine che ostacola la circolazione all’interno del vaso causando la morte (necrosi ischemica) dell’organo verso cui il sangue bloccato sarebbe stato diretto.

Il trombo si può frammentare anche in parti più piccole (embolo), che viaggia nel torrente circolatorio, almeno fino a quando, raggiunge un vaso di diametro inferiore occludendolo e provocando ischemia (cioè diminuzione o soppressione del flusso di sangue in un determinato distretto corporeo).

Tale condizione è alla base di eventi come l’infarto cerebrale, l’infarto del miocardio o l’embolia polmonare.

Cos’è la triade di Virchow?

La triade di Virchow raggruppa i principali fattori implicati nella formazione di trombi all’interno dei vasi sanguigni.

Più precisamente, sono comprese nella triade di Virchow le seguenti alterazioni che si verificano a carico del sistema cardiocircolatorio:

  • Danno endoteliale;
  • Anomalie o alterazioni del flusso ematico (stasi e turbolenza);
  • Ipercoagulabilità.

La triade, pertanto, rappresenta uno strumento che può rivelarsi molto utile per i medici nel comprendere quali sono le cause e i fattori che contribuiscono alla formazione di trombi, quindi, che contribuiscono allo sviluppo di trombosi sia venose che arteriose.

TROMBOSI SUPERFICIALE E TROMBOSI PROFONDA

La trombosi si può differenziare in trombosi superficiale e profonda.

  • TROMBOSI VENOSA: è l’infiammazione e la formazione di coaguli in una vena superficiale (poste immediatamente sotto la cute), generalmente delle braccia o gambe. La cute diventa ROSSA, GONFIA e DOLOROSA. La vena si indurisce come una corda e perde la sua tipica elasticità.

APPROCCIO TERAPEUTICO:

In genere si ha la valutazione dell’area da parte del medico, senza esecuzione di esami. Può essere necessario l’uso di analgesici per attenuare il dolore fino alla sua scomparsa.  A differenza delle vene profonde, le vene superficiali NON sono circondate da muscoli che possono comprimere e dislocare il coagulo, quindi raramente la trombosi venosa superficiale causa embolia.
Una trombosi venosa superficiale che si presenta ripetutamente nelle vene normali viene definita flebite migrante o tromboflebite migrante.

  • TROMBOSI VENOSA PROFONDA consiste nella formazione di trombi all’interno delle vene profonde, in genere delle gambe.

APPROCCIO TERAPEUTICO:

La trombosi venosa profonda si rileva con eco-Doppler e sulla base degli esiti delle analisi del sangue per misurare i livelli di una sostanza detta d-dimero che viene rilasciata dai coaguli di sangue. Se i livelli di d-dimero nel sangue non risultano aumentati, il soggetto, verosimilmente, non presenta trombosi venosa profonda.

Per prevenire l’ingrossamento dei coaguli e l’embolia polmonare, si somministrano farmaci anticoagulanti. In questo tipo di trombosi destano preoccupazione le possibili complicazioni quali: embolia polmonare, insufficienza venosa cronica e ischemia

Prevenzione della TVP

Sebbene il rischio di trombosi venosa profonda non possa essere eliminato completamente, può essere ridotto in più modi:

  • Prevenzione dell’immobilità: la prevenzione passa per lo stile di vita: ruolo di primissimo piano ha infatti l’attività fisica, poiché sovrappeso corporeo e obesità, causati spesso da uno stile di vita sedentario, sono importanti fattori di rischio aggiuntivi.
  • Farmaci anticoagulanti: Questi farmaci aiutano a prevenire la trombosi venosa profonda riducendo la capacità del sangue di coagularsi, ma presentano un lieve rischio di causare sanguinamento eccessivo
  • Dispositivi di compressione pneumatica intermittente: in particolare per soggetti sottoposti a chirurgia associata ad alto rischio di sanguinamento o che hanno recentemente subito una grave lesione e che pertanto non sono trattabili con farmaco anticoagulante. Queste calze, solitamente di plastica, si gonfiano e si rilassano automaticamente grazie a una pompa elettrica. Agiscono comprimendo i polpacci e svuotando le vene ripetutamente. Si indossano prima dell’intervento chirurgico e poi durante e dopo l’intervento, fino a che il soggetto può nuovamente camminare.

L’uso costante di calze elastiche ad alta compressione (calze di supporto) determina un leggero restringimento delle vene e l’accelerazione del flusso ematico. Di conseguenza, la coagulazione è meno probabile. Tuttavia, le calze elastiche non sono una protezione sufficiente contro lo sviluppo della trombosi venosa profonda. Inoltre, se non vengono indossate correttamente, le calze possono aggravare il problema bloccando il flusso ematico nelle gambe.

I sintomi da non sottovalutare

I campanelli d’allarme possono essere aumento di volume, sensazione di calore, intorpidimento e arrossamento della zona o dell’arto interessato. La presenza di questi sintomi non dovrebbe essere presa alla leggera, e qualora si verificassero è opportuno consultare uno specialista.

Anche dispnea (dunque difficoltà respiratorie), che siano a riposo o sotto sforzo, alterazioni improvvise del ritmo cardiaco, e tosse con tracce di sangue e dolore toracico o generalizzato, sono sintomi che possono segnalare una possibile presenza di emboli a livello polmonare. Si tratta di un pericolo potenzialmente mortale, da non prendere alla leggera.

Fonti:

https://www.my-personaltrainer.it/benessere/trombo-che-cos-e.html

https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-cardiaci-e-dei-vasi-sanguigni/malattie-venose/trombosi-venosa-profonda-tvp

https://www.doctorium.it/trombosi-cause-sintomi-gestione/

Dott.ssa Valentina Circiello

Farmacista di professione, ma con una grande passione per la divulgazione scientifica.

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