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Influenza: raccomandazioni vaccinali e farmaci

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Determina dell’AIFA che autorizza l’aggiornamento, per la stagione 2020-2021, della composizione dei vaccini influenzali.

La composizione di tutti i vaccini influenzali per la stagione 2020-2021 segue le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Comitato per i Medicinali per Uso umano (CHMP) dell’EMA.

L’AIFA, in accordo alla Circolare del Ministero della Salute del 5 giugno 2020, ricorda che, per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è quello autunnale, generalmente a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.

Vista l’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di SARS-CoV-2, si raccomanda di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione.

La protezione indotta dal vaccino comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e perdura per un periodo di sei/otto mesi per poi decrescere. Per tale motivo, poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale.

L’AIFA ricorda che, oltre alle misure di protezione e cura basate su vaccinazioni e all’eventuale uso di farmaci antivirali, una misura importante nel limitare la diffusione dell’influenza è rappresentata da una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie:

– lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone;

– coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando si tossisce e starnutisce e poi gettarlo nella spazzatura;

– aerare regolarmente le stanze in cui si soggiorna.

 

Ma cosa è l’influenza?

L’influenza è una malattia ubiquitaria ed è presente da millenni nella popolazione umana, infatti le prime descrizioni di epidemie influenzali risalgono al V secolo avanti Cristo in Grecia e nel corso dei secoli si sono manifestate epidemie più o meno gravi o pandemie con un aumento della morbilità e della mortalità.

 

Quanti tipi di influenza esistono?

Sono stati identificati tre tipi di virus influenzale:

  • Tipo A e Tipo B: responsabili della sintomatologia influenzale,
  • Tipo C: responsabile di un’infezione generalmente asintomatica o simile al raffreddore comune, perciò, dal punto di vista clinico ha una scarsa importanza.

L’epidemiologia dell’influenza è caratterizzata dalla tendenza di tutti i virus influenzali a cambiare. Questo determina cambiamenti nelle proteine di superficie che permettono loro di aggirare la barriera immunitaria presente nella popolazione acquisita da pregresse infezioni.

Per questo motivo la vaccinazione antinfluenzale, ad oggi, è l’intervento medico più efficace nella prevenzione della malattia.

 

Quali farmaci sono disponibili contro l’infleunza?

Gli adamantani

La classe degli adamantani è in grado di interferire sull’uncoating, processo che consiste nella privazione dell’involucro esterno dei virus. L’uncoating rappresenta la prima fase del processo replicativo virale dei virus dell’influenza di tipo A.

Questa classe di farmaci inibisce questo step della replicazione, probabilmente andandosi a legare alla proteina virale M2. Tale proteina è collocata sulla membrana virale con funzione di canale e necessaria per l’acidificare l’interno del virus. L’acidificazione attiverà un processo che come ultimo step permetterà di trasferire il codice virale nel citoplasma della cellula.

E’ Importante ricordare che i virus non sono in grado di replicarsi autonomamente e sfruttano i sistemi replicativi dell’ospite, come per esempio l’essere umano.

Gli adamantani, quindi, hanno come effetto quello di bloccare la replicazione virale.

Tuttavia, l’insorgenza di mutazioni nei ceppi virali può portare a fenomeni di resistenza a questi farmaci: tale resistenza è associata a mutazioni degli amminoacidi in posizione 27, 30 e 31 della proteina M2.

 

Olsetamivir e zanamivir

Questi farmaci sono inibitori della neuroaminidasi virale.

La neuroaminidasi del virus dell’influenza si lega ai residui di acido sialico terminale e distrugge i siti di attacco riconosciuti dall’emoagglutinina virale che sono presenti sulla superficie cellulare e nelle secrezioni respiratorie. Questa azione enzimatica è essenziale per il rilascio del virus dalle cellule infette.

L’Olsetamivir e lo zanamivir interagendo con la neuroaminidasi provocano un cambiamento conformazionale all’interno del sito attivo dell’enzima inibendone la sua attività.

Il cambiamento conformazionale porta ad aggregazione alla superficie delle cellule del virus riducendone la diffusione all’interno del tratto respiratorio.

Questi due farmaci non sono esenti dal fenomeno della resistenza ai farmaci, infatti sono stati identificati virus con mutazioni nell’emoagglutinina e/o neurominidasi.

 

FONTI

https://www.aifa.gov.it/web/guest/-/aifa-vaccini-influenzali-per-la-stagione-2020-2021

Francesco Clemente e Guido Fumagalli – Farmacologia generale e molecolare – UTET, IV edizione

Dott. Federico D'Amico

Laureato in Biotecnologie Mediche - PhD Clinical Research Coordinator

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