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DERMATITE DA CONTATTO

La dermatite da contatto è un’infiammazione della pelle, provocata dal contatto con una sostanza irritante o allergica ed è caratterizzata da arrossamento, prurito, edema, desquamazione della pelle, abrasioni.

Numerosi studi hanno evidenziato che le figure professionali maggiormente colpite e a rischio sono i parrucchieri, le estetiste, i gioiellieri, i fiorai e i lavoratori industriali.

La maggior parte delle sostanze chimiche o ioni metallo che causano la dermatite da contatto, presentano un peso molecolare molto basso, che reagiscono con delle proteine, dando origine ad uno stato infiammatorio.

Distinguiamo la dermatite da contatto allergica e la dermatite da contatto da sostanze irritanti.

 

La dermatite da contatto allergica è una reazione immunitaria di tipo ritardato. Essa consta di due fasi, la fase di sensibilizzazione e la fase effettrice. La fase di sensibilizzazione è caratterizzata dalla penetrazione dell’allergene seguita dal contatto o meno con delle proteine. Tale complesso si lega successivamente al complesso di maggiore istocompatibilità di classe II, che si trova nelle cellule del derma e dell’epidermide. Una volta attivate, queste cellule migrano attraverso i vasi linfatici nei linfonodi ed attraverso altri specifici legami, viene attivata la proliferazione dei linfociti T specifici, in particolare CD4+ e CD8+ . La fase effettrice è caratterizzata dall’infiammazione vera e propria, in cui i linfociti T specifici per quel tipo di allergene, inducono la morte dei cheratinociti (cellule costituenti l’epidermide).

 

La dermatite da contatto irritativa, è diversa dalla precedente, perché non viene attivata una risposta di tipo specifico, ma dipende da un’immunità aspecifica o innata, presente quindi fin dalla nascita. Nella pelle, la totalità delle cellule epidermiche, costituisce già un’immunità innata. Esse, infatti, riconoscono il segnale di pericolo, e attraverso dei meccanismi, vengono prodotte le citochine infiammatorie, come IL-1, IL-3, IL-6, IL-8, TNF-α. Il tipo di manifestazione infiammatoria, dunque, dipende da vari fattori, ad esempio dalla natura chimica del prodotto (irritante, corrosivo), dalla sua concentrazione, dall’esposizione e dalla frequenza del contatto, dal tipo di pelle del soggetto (fototipo), dallo strato basale della pelle (secca, danneggiata). Un esempio tipico di dermatite irritativa è la dermatite da pannolino, presente nei bambini e negli anziani allettati.

 

Quadro di presentazione

È possibile distinguere le dermatiti da contatto, in funzione della forma acuta e cronica. Nella forma acuta, si evidenzia il rossore nel sito di contatto, prurito, bruciore, vescicole o bolle, che possono essere evitate semplicemente allontanando il fattore responsabile. Nella forma cronica, permane il prurito, il rossore, la pelle diviene sempre più secca, si potrebbe verificare un processo di iperispessimento della pelle oppure la formazione di ragadi. Purtroppo, è più difficile da curare e spesso insorgono fenomeni di infezione.

 

Sostanze responsabili

Tra le sostanze ritenute responsabili dell’episodio infiammatorio, gioca un ruolo cruciale il Nichel, un metallo presente in molti oggetti, come collane, orecchini, orologi e in molti prodotti cosmetici, come saponi, creme e shampoo.

Il Cromo (elemento chimico) è un materiale durissimo, presente in monte leghe di acciai inossidabili, come acciaio-inox. Si trova ad esempio, nei cerchioni della macchina o nei componenti di una motocicletta.

Il Cobalto (elemento chimico), è presente soprattutto nei tessuti sottoforma di pigmento oppure è utilizzato per rivestire le porcellane.

I solventi e sgrassanti come trementina, tricloroetilene, rimuovono lo strato lipidico della pelle, rendendola suscettibile ad arrossamenti.

Altre sostanze sono presenti in alcuni ortaggi, frutti e fiori.

 

Diagnosi

La diagnosi immunologica consiste nella ricerca dei linfociti T specifici per l’antigene. Questo permetterà dunque all’immunologo di discriminare il tipo di dermatite. Il test può essere eseguito sulla pelle (PATCH TEST) o mediante il prelievo del sangue (ELISPOT).

Il patch test consiste nell’applicare dei potenziali allergenizzanti, sulla schiena del paziente, valutando la sua capacità di indurre una risposta allergica.

L’elispot è utilizzato per misurare le citochine prodotte dai linfociti T CD4+ e CD8+ antigene-specifici e rappresenta un approccio essenziale per conoscere la risposta T helper.

È’ fondamentale per il medico eseguire una corretta anamnesi individuando così la sostanza responsabile ed escludendo altre cause con manifestazioni simili.

 

Inquadramento clinico differenziale

La dermatite da contatto potrebbe essere confusa con la dermatite atopica che invece è causata da un’iperattività dei mastociti ed è mediata dalle IgE.

Qualora vi sia una reazione in meno di 30 minuti dal contatto con la sostanza responsabile, indica che invece il soggetto ha un’orticaria che risponde bene ad antistaminici sistemici.

La dermatite seborroica invece da segnali diversi dalla dermatite da contatto, e si presenta In zone ad alta densità di ghiandole sebacee (cuoio capelluto) ed è costituita da prurito occasionale, forfora, desquamazione untuosa e gialla.

Le infezioni micotiche invece si distinguono facilmente perché presentano una parte chiara posta al centro.

 

Approccio terapeutico

Può sembrare banale, ma la prima terapia consiste nell’allontanamento della causa, per evitare una possibile cronicizzazione.

Non deve mai mancare l’utilizzo di creme emollienti, idratanti e occludenti, possibilmente che contengano sostanze naturali come calendula, aloe vera, da utilizzare più volte al giorno.

È possibile utilizzare delle creme cortisoniche, ricordando che il loro utilizzo non deve superare le due volte al giorno, e soprattutto deve essere vietato il suo utilizzo nei periodi estivi, poiché il cortisone è fotosensibilizzante, dunque potrebbe dare reazioni cliniche a livello cutaneo.

Qualora il prurito fosse intenso è possibile associare l’uso degli antistaminici, ricordando ulteriormente che essi vanno presi una volta al giorno, lontano dai pasti ( un ora prima o due ore dopo i pasti)

Una valida alternativa, da utilizzare sia in fase acuta che non, è l’utilizzo del ribes nigrum, da prendere due volte al giorno lontano da pasti. È un fitoterapico eccezionale poiché presenta un duplice meccanismo, è un antistaminico e antinfiammatorio; la sua attività è simile al cortisone.

Per quanto riguarda la dermatite indotta da pannolino (irritativa) è opportuno utilizzare delle paste a base di ossido di zinco e pantenolo; l primo ha capacità assorbente mentre il secondo ha attività emoliente.

 

Per qualsiasi dubbio, chiedete sempre al vostro medico o farmacista di fiducia.

 

FONTI

http://allergo.lyon.inserm.fr/affiches/DES_ALLERGOLOGIE/Eczema_de_contact-Nosbaum-2009-EJD.pdf

Dott.ssa Sara Sgarlata

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la dermocosmesi.

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