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Junk food: gli effetti del cibo spazzatura sul nostro corpo

Il termine junk food o cibo spazzatura, indica tutti quegli alimenti inutili o dannosi per il nostro organismo, che presentano alcune caratteristiche ben precise (non necessariamente tutte):

1. Eccessiva concentrazione di zuccheri semplici  e raffinati (ovvero quelli facilmente assorbiti dal nostro organismo), esagerati rispetto alle nostre esigenze.

2. Eccessiva concentrazione di grassi, specialmente di acidi grassi saturi e/o trans, spesso derivati da oli di scarsa qualità, come alcuni oli vegetali utilizzati nell’industria alimentare.

3. Addizionati di aromi, coloranti, conservanti artificiali, sostanze prodotte in laboratori chimici a volte anche dannose per l’organismo.

4.Prodotti con materia prima di scarsa qualità e/o scarti dell’industria alimentare.

Riconducibili a questa tipologia di alimenti troviamo hamburger, hot dog, patatine fritte, soft drink, molti alimenti confezionati dolci o salati ecc.

Cosa accade nell’organismo dopo 10 minuti dall’assunzione di junk food?

Questi alimenti ad alto contenuto di calorie scatenano immediatamente due effetti:

  • un anomalo incremento dei livelli di glucosio nel sangue
  • l’attivazione dei sistemi di ricompensa nel cervello, che liberano le sostanze chimiche del buonumore e del piacere come la dopamina.

Il junk food agisce come una vera e propria droga sull’organismo, inducendo in chi ne consuma abitualmente una dipendenza (junk food addiction) paragonabile a quella di una sostanza stupefacente. Questi alimenti, arricchiti in laboratorio con sali, zuccheri e grassi per renderli più appetibili al nostro palato, attivano i recettori della dopamina ma non appena questi recettori non sono più stimolati si avverte la mancanza dell’ormone e del junk food (in maniera del tutto simile a come fanno le droghe).

Inoltre il junk food induce un aumento nella velocità di masticazione: si tratta di cibi facili da masticare e deglutire, perché molto morbidi. Questo comporta una peggiore digestione ed un aumento del desiderio di consumare altro cibo.

E dopo 20 minuti?

Il cibo spazzatura ha un basso potere saziante perché è povero di fibre e ricco di grassi e zuccheri come lo sciroppo di glucosio fruttosio, che vengono assorbiti rapidamente dall’organismo e che lo portano a richiederne sempre di più. Per questo motivo, il rischio è quello di ingerirne grosse quantità e sentire di non averne mai abbastanza.

Gli stessi ingredienti possono, alla lunga, esporre il soggetto al rischio di diabete, obesità e problemi cardiaci.

Dopo 30 minuti…

L’enorme quantità di sale che contengono può portare alla disidratazione. L’overdose di sodio grava soprattutto sul cuore e sui reni con innalzamento di pressione.

Dopo 40 minuti…

Quando si consuma un pasto molto calorico, la risposta insulinica può far crollare i livelli di glucosio per cui si avverte la necessità di mangiare di più. Lo sciroppo di glucosio fruttosio, ingrediente spesso presente nei panini da fast food, viene subito assorbito, determinando un’impennata di insulina e un attacco di fame ancora più incontrollato.

Dopo 60 minuti…

Il junk food richiede molto più tempo per essere digerito siccome è ricco di grassi, specie di tipo trans, peraltro correlati all’insorgenza di problemi cardiaci, obesità, cancro e diabete.

Junk food e salute mentale

Oltre agli ormai ben noti effetti sul peso e sulla forma fisica, è opportuno sottolineare che l’assunzione di importanti quantità di questi alimenti, a discapito di una dieta sana ed equilibrata, può portare a patologie cardiovascolari molto serie, allo sviluppo del diabete e, nei casi più gravi, del cancro.

Il cibo spazzatura però non provoca solo problemi sulla salute dell’organismo ma anche su quella mentale. Altrettanto devastanti sono gli effetti psicologici che provoca la dipendenza dal junk food, che a volte viene paragonata a quella causata da sostanze stupefacenti. Scientificamente, infatti, è stato dimostrato che le sostanze grasse e zuccherine presenti in questi alimenti stimolano la produzione di dopamina, che si traduce in un senso di appagamento e felicità nel momento in cui li ingeriamo. Una volta terminato l’effetto, che avviene in tempi relativamente brevi, il senso di euforia lascia posto a senso di spossatezza, perdita di energia e irritabilità.

Un’alimentazione troppo ricca di cibi processati, grassi e zuccherati influisce sulla funzionalità dell’ippocampo, una parte del cervello coinvolta nella memoria e nella modulazione dell’appetito. Quando vediamo un cartoccio di patatine fritte, o una merendina al cioccolato, il cervello fa riaffiorare i ricordi piacevoli dell’ultima volta che abbiamo mangiato questo cibo. Se però siamo sazi, l’ippocampo interviene sopprimendo queste tracce e attenuando momentaneamente il desiderio di altro cibo. Questo meccanismo sembra incepparsi dopo qualche giorno di dieta a base di junk food.

Dott.ssa Giulia Parise

Farmacista di professione, ma con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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