
FARMACOCINETICA NELL’ANZIANO
La ragione principale per la quale l’età incide sull’azione dei farmaci è legata al fatto che l’eliminazione di un medicamento è meno efficace nel neonato e nella popolazione anziana. Questa ridotta efficacia induce comunemente il farmaco a produrre effetti maggiori e più prolungati in queste fasce di età estreme della vita.
Con l’invecchiamento la composizione dell’organismo, la sua fisiologia, lo stato nutrizionale, le alterazioni metaboliche possono influire sulla farmacocinetica del farmaco. A questi fattori si aggiunge la comorbidità (presenza contemporanea nello stesso soggetto di due o più malattie) che caratterizzano la maggior parte della popolazione anziana. Questa induce al consumo di un quantitativo di farmaci superiore rispetto ai giovani e con esso ad un maggiore rischio di interazioni farmacologiche.
ASSORBIMENTO
I cambiamenti sostanziali relativi all’assorbimento del farmaco sono da ricercarsi nel tratto gastrointestinale (GI) ed in particolare nello stomaco e nel tratto distale dell’intestino. A livello gastrico, infatti, si ha una riduzione della secrezione di acido gastrico con un conseguente aumento del pH. Questo incremento può ridurre l’assorbimento di farmaci la cui ionizzazione, a livello gastrico, ne facilita l’assorbimento a livello intestinale. Inoltre, l’uso di inibitori della pompa protonica (es. omeprazolo, pantoprazolo) potrebbe alterare ulteriormente l’assorbimento di questi farmaci. Anche la motilità gastrointestinale ha una notevole importanza: diverse patologie causano stasi gastrica e rallentamento dell’assorbimento dei farmaci; al contempo anche alcuni trattamenti farmacologici possono ridurla o aumentarla (es. la metoclopramide ha un effetto procinetico per cui l’assorbimento di alcuni farmaci può risultare alterato).
DISTRIBUZIONE
Gli anziani sperimentano un cambiamento clinicamente significativo nel loro volume di distribuzione a causa di alcuni cambiamenti fisiologici chiave.
Il contenuto di acqua del corpo diminuisce del 10-15% fino all’età di 80 anni. Il volume di distribuzione dei farmaci idrofili diminuisce, per cui le dosi equivalenti somministrate a individui più giovani risulteranno in concentrazioni plasmatiche più elevate. Questo, per esempio, è il caso dell’aspirina ma anche dell’etanolo. Il grasso corporeo, d’altra parte, aumenta in media dal 18 al 36% negli uomini e dal 33 al 45% nelle donne. Tuttavia, anche se il contenuto di grasso è più alto nelle donne che negli uomini, il cambiamento relativo nel volume di distribuzione dei farmaci lipofili è più marcato negli uomini che nelle donne. Esempi di farmaci con volumi di distribuzione aumentati in età avanzata sono amiodarone, diazepam, e verapamil.
Per quanto riguarda il legame con le proteine plasmatiche, con l’aumentare dell’età si assiste alla diminuzione dell’albumina sierica, responsabile del legame di molti farmaci proteici e acidi. Questa diminuzione determina un aumento significativo della concentrazione del farmaco libero in circolazione. Si assiste anche ad un leggero aumento dell’alfa 1-glicoproteina acida, probabilmente dovuto ai cambiamenti infiammatori associati all’età. Questo aumento dell’alfa 1-glicoproteina acida può teoricamente influenzare le concentrazioni di farmaci liberi in circolazione, in particolare dei farmaci di base lipofili.
METABOLISMO ED ELIMINAZIONE
Il metabolismo dei farmaci è un’altra area di cambiamento della farmacocinetica in età geriatrica. Il metabolismo epatico dei farmaci è influenzato dall’invecchiamento a causa della diminuzione del flusso sanguigno e della massa epatica.
Il flusso sanguigno si riduce fino al 40% determinando una diminuzione della clearance di quei farmaci che sono ampiamente “ripuliti” dal sangue nel fegato. Tuttavia, nei farmaci in cui la clearance epatica risulta secondaria, il metabolismo non è alterato poiché non dipende dall’emoperfusione epatica ma dal contenuto tissutale degli enzimi di metabolizzazione come i citocromi (CYP) e le reazioni di fase I. Gli enzimi di metabolizzazione potrebbero, però, subire una riduzione a causa della diminuzione della massa epatica fino al 30%; comportando il prolungamento dell’emivita (il tempo necessario per diminuire la quantità di un farmaco nell’organismo del 50%) di molti farmaci. Anche lo stato nutrizionale di un paziente ha una marcata influenza sul tasso di metabolismo dei farmaci: negli anziani fragili il metabolismo dei farmaci è diminuito in misura maggiore che negli anziani con peso corporeo normale.
Per quanto riguarda l’eliminazione del farmaco, invece, l’anziano va incontro a una parziale perdita delle capacità funzionali renali, soprattutto per quanto riguarda la velocità di filtrazione glomerulare e l’eliminazione della creatinina dal sangue. A causa di questa riduzione della clearance renale, l’emivita plasmatica di un farmaco escreto per via renale è prolungata e la concentrazione plasmatica aumenta.
In generale, soggetti affetti da insufficienza renale ed epatica richiedono un dosaggio differente rispetto a quello “standard” poiché questi soggetti sono maggiormente esposti a tossicità.
Referenze:
Andres TM, McGrane T, McEvoy