
Il nichel si presenta come metallo duro pesante bianco-argenteo, è ubiquitario, ed è molto diffuso (22° elemento più abbondante).
Ci si espone al nichel in molteplici modi, sia svolgendo determinate tipologie di attività professionale (sarti, lavoratori dell’industria della ceramica, degli inchiostri, dell’elettronica, parrucchieri, orafi, cassieri, ecc.), sia con attività extraprofessionali (attraverso acqua e alimenti, usando oggetti e prodotti di uso comune e quotidiano come gioielli e prodotti per la cura della persona, e altri ancora).
QUALI SONO LE REAZIONI AVVERSE CHE PUÒ DARE IL CONTATTO CON IL NICHEL?
L’allergia al nichel può essere distinta in:
-DAC (dermatite allergica da contatto da nichel)
-SNAS (sindrome sistemica da allergia al nichel)
La DAC si diagnostica attraverso un PATCH TEST e qualora venisse diagnosticata, si deve evitare il contatto prolungato con tutti gli oggetti contenenti nichel.
La SNAS, invece, prevede che venga effettuato un PATCH TEST e un successivo TSO (test di stimolazione orale), meglio se in doppio cieco con placebo, in dosi crescenti.
SNAS e SINTOMI
La sindrome sistemica da allergia al nichel coinvolge una reazione immunitaria di tipo umorale che coinvolge prevalentemente la linea Th2 (a differenza della DAC, che coinvolge prevalentemente la linea Th1), ed è per questo motivo anche più lenta, rispetto a quella della DAC.
Inizialmente si segue una dieta ad eliminazione, seguita da una successiva terapia iposensibilizzante e una dieta di reintroduzione controllata e graduale.
La SNAS si presenta tramite FLARE UP (sintomi cutanei che compaiono in aree precedentemente interessate da lesioni), e sintomi cutanei in aree precedentemente non esposte. Inoltre, si presenta con sintomi sistemici che purtroppo sono abbastanza aspecifici, e quindi potrebbero essere determinati anche da altre cause. I sintomi sistemici possono essere gastrointestinali (vomito, diarrea, …), respiratori (asma, …), neurologici (cefalea) e generali (astenia, artralgie, …).
NICHEL E ALIMENTI
Nel 2015 l’EFSA ha stabilito che la dose giornaliera tollerabile è di 2,8 μg/Kg di peso corporeo. Per ora non è chiaro quale possa essere la sua neurotossicità o la correlazione tra cancro e nichel, dato che sono troppo pochi i dati a disposizione.
Quanto ci si esponga al nichel con l’alimentazione varia in base a numerosi fattori:
-quali alimenti si assumono (gli alimenti possono essere distinti in alimenti a basso, medio e alto contenuto da nichel);
-il contributo dato dall’acqua assunta;
-il contributo dato dagli utensili da cucina di uso quotidiano.
PERCHÉ IL NICHEL SI TROVA NEGLI ALIMENTI E NELL’ACQUA?
Il nichel è un metallo ubiquitario che si trova, in concentrazioni variabili, nel terreno. Ad influenzare il contenuto di nichel degli alimenti non è solo il terreno, ma anche il variare delle stagioni (è maggiore in primavera e in autunno, diminuisce in estate), la tipologia di pratica agricola in uso (fertilizzanti e pesticidi possono incrementare la quantità di nichel), la presenza di scarichi industriali e/o contaminazione da rifiuti urbani.
CI SONO FATTORI ALIMENTARI CHE INFLUENZANO LA QUANTITÀ DI NICHEL ASSORBITA?
Innanzitutto, non tutto il nichel introdotto con gli alimenti viene prontamente assorbito (solo 1-10%). Il latte e la vitamina C possono influenzare l’assorbimento, riducendolo. La gravidanza, l’allattamento, l’anemia sideropenica, sono invece condizioni che sembrano incrementare l’assorbimento di nichel.
DOVE SI ACCUMULA IL NICHEL NELL’ORGANISMO?
Il nichel si accumula in quantità significativa soltanto a livello della ghiandola tiroidea e a livello della ghiandole surrenali.
La maggior parte del nichel viene escreto tramite i reni, una piccola parte viene eliminata con la bile e il sudore.
IN QUALI ALIMENTI TROVIAMO IL NICHEL?
Sono molto numerose le tabelle che indicano i contenuti di nichel negli alimenti, e spesso queste mostrano anche delle discrepanze.
In linea generale si può affermare con certezza che gli alimenti ad ALTO contenuto di nichel sono:
arachidi, fagioli, lenticchie, piselli, soia, cacao e derivati, noci, nocciole, cereali integrali.
NICHEL E DIETA MEDITERRANEA
Purtroppo, uno degli stili di vita più sani dal punto di vista alimentare, la dieta mediterranea, non si adatta molto a persone che soffrono di SNAS. Questo perché tanti alimenti chiave della dieta mediterranea tradizionale, sono anche gli alimenti a più alto contenuto di nichel: per esempio, i cereali integrali, la frutta secca, diverse tipologie di frutta e verdura, alcune tipologie di pesce.
COLTIVARE SENZA TERRENO
Coltivare senza l’utilizzo di terreno è uno dei modi moderni che permette di ottenere prodotti che non abbiano contenuto di nichel. Queste metodologie sono: coltura idroponica, aeroponica, fuori suolo, acquacoltura.
Purtroppo, però, i prodotti così ottenuti non sono molto diffusi, e quindi difficilmente reperibili, oltre ad avere un costo abbastanza elevato. In ultimo, la varietà di prodotti che è possibile ottenere, non è particolarmente elevata.