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Insufficienza renale cronica, aspetti nutrizionali

L’insufficienza renale cronica è uno dei quadri più complessi da gestire dal punto di vista nutrizionale, in quanto spesso coincide con una o più patologie.

Spesso il paziente nefropatico è anche cardiopatico, diabetico o ha problemi a livello tiroideo. Il trattamento nutrizionale deve quindi, obbligatoriamente, tenere conto del quadro complessivo. È fondamentale la compliance del paziente, il quale, purtroppo, spesso è disinformato riguardo agli aspetti nutrizionali, confuso o abbattuto per la diagnosi. Chi soffre di insufficienza renale cronica deve tener presente che è importantissimo il cambiamento dello stile di vita, il prima possibile dopo aver ricevuto la diagnosi.

Tipologie di insufficienza renale

L’insufficienza renale può essere acuta o cronica. Il trattamento nutrizionale riguarda solo quella cronica, in quanto quella acuta deve essere trattata il prima possibile a livello farmacologico. La prima è reversibile, la seconda no, essendo a tutti gli effetti una patologia cronica.

L’insufficienza renale cronica ha diversi stadi, dall’1 al 5 (1, 2, 3a, 3b, 4, 5), in base al valore della VFG (velocità di filtrazione glomerulare) ed è espressa in ml/min.

Come riconoscere l’insufficienza renale cronica

Riconoscere l’insufficienza renale cronica è complesso dato che si presenta con una sintomatologia varia e non specifica. I sintomi possono includere: nausea, vomito, inappetenza, astenia, insonnia, confusione a livello mentale, oliguria, ipertensione, edema polmonare, gonfiore agli arti inferiori (piedi e caviglie), prurito persistente.

Ovviamente anche le analisi svolgono un ruolo importante. È bene farle regolarmente, con un occhio di riguardo ad alcuni valori. Sono fondamentali creatinina e clearance della creatinina, filtrato glomerulare, azoto ureico, proteinuria nelle 24h, acido urico.

Alimentazione, cosa deve attenzionare il paziente nefropatico?

Il paziente nefropatico è un paziente che presenta diverse patologie, di cui la nefropatia è solo una conseguenza. Ci si deve quindi concentrare sul quadro generale, cercando di bilanciare l’alimentazione al meglio.

I fattori alimentari su cui porre l’attenzione sono l’apporto di proteine, di sodio, potassio e fosforo e le kcal complessive.

Nel caso fosse necessario un dimagrimento (e spesso lo è), il piano alimentare deve essere ipocalorico rispetto al proprio fabbisogno. La nefropatia spesso insorge dopo i 60 anni, età in cui svolgere esercizio fisico strutturato può essere più complicato. Resta però uno dei tassi più importanti. Con l’assenso del medico e con la guida di personale esperto si deve quindi cercare, attraverso esercizi cuciti sulla persona, aumentare il proprio dispendio energetico. Da un lato questo faciliterà la perdita di massa grassa, dall’altro aiuterà a tutelare la componente magra.

L’apporto proteico deve essere studiato sulle esigenze del paziente, considerando tutti i fattori del caso. Qualora il medico lo ritenesse opportuno si possono usare alimenti aproteici, al posto della normale pasta e del pane. Questi alimenti necessitano però di prescrizione medica.

Il sodio introdotto con la dieta va ridotto, in modo commisurato al quadro generale. Un consiglio valido per tutta la popolazione adulta è quello di ridurre l’uso del sodio, in quanto in genere viene introdotto un quantitativo almeno di due volte superiore rispetto al fabbisogno.

Potassio e fosforo sono gli altri due microelementi la cui assunzione va calibrata con attenzione. Ridurre l’apporto di fosforo non è complicato, in quanto si ottiene con una restrizione della quota proteica. Ridurre il potassio, invece, è più complesso, poiché questo è contenuto anche in alimenti di origine vegetale (come legumi, frutta secca, e una moltitudine di frutta e verdura). Ci sono verdure e frutti che possono essere assunti in quantità “normali” (porzione da 200g due volte al giorno) come le mele e le pere, altri che invece vanno ridotto a 30g a settimana (come i legumi secchi).

Via libera a questi alimenti

Compatibilmente con la situazione generale si possono assumere in quantità commisurate col proprio fabbisogno olio extravergine di oliva, spezie, carboidrati e grassi in genere (in alcuni casi anche una piccola quantità di burro da associare alla colazione, per esempio). Ovviamente si devono valutare le patologie coesistenti, quali spesso diabete mellito di tipo 2 e cardiopatia.

Aderenza alla dieta

La compliance del paziente e la sua determinazione sono fondamentali per poter ottenere dei buoni risultati. L’insufficienza renale cronica, purtroppo, limita fortemente gli aspetti sociali legati al cibo e richiede uno stravolgimento delle proprie abitudini.

È fortemente consigliata la costante interazione con i propri medici e con tutto il personale sanitario di riferimento, in modo tale da poter offrire una guida e un supporto costante.

 

 

Dott.ssa Laura Kerer

Biologa nutrizionista. Si occuperà di divulgare consigli alimentari e nutrizionali per un corretto e sano stile di vita. Info: Potete contattare personalmente la dott.ssa Laura Kerer all'indirizzo di posta elettronica kererlaura@gmail.com o iltuofarmacista.web@gmail.com Potete visitare la pagina Facebook Dott.ssa Laura Kerer - Biologa Nutrizionista

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