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Vitamina K2: benessere per cuore, ossa e cervello

Spesso quando si parla di vitamina K ci si riferisce alla sola vitamina K1, necessaria per la coagulazione del sangue. In realtà la vitamina K è una famiglia di vitamine liposolubili divisa in tre gruppi:

  • Vitamina K1 (o fillochinone) di origine vegetale, costituisce la forma più presente nella dieta;
  • Vitamina K2 (o menachinone) di origine batterica, favorisce l’assorbimento della microflora intestinale;
  • Vitamina K3 (o menadione) di origine sintetica, inserita in farmaci cui è affidato il compito di regolare i processi di coagulazione del sangue.

Queste presentano una struttura molecolare analoga, se non per la lunghezza delle catene laterali:

              Vitamina K1                                                  Vitamina K2                                               Vitamina K3

La vitamina K2 è indispensabile perché coinvolta in più meccanismi all’interno del nostro corpo; è essenziale per la salute cardiovascolare e delle ossa e molto spesso risulta carente all’interno dei nostri organismi.

La vitamina K2 contro la calcificazione arteriosa

Il ruolo fondamentale della Vitamina K2 è quello di avere un’attività anti-aterosclerotica attraverso un meccanismo d’azione a livello cardiovascolare. Ciò è dovuto alla capacità di attivare la “Matrix Gla Protein” (MGP) prodotta dalle cellule muscolari lisce della tunica dell’arteria che, carbossilata, lega il calcio circolante nel sangue e ne impedisce la precipitazione sotto forma di cristalli nella parete arteriosa, impedendo in tal modo la formazione della “placca ateromasica”.

Lo studio Rotterdam ha dimostrato che assumere quotidianamente la vitamina K2 riduce la probabilità di formazione della placca ateromasica nelle arterie, diminuendo così  il rischio di malattie cardiovascolari e di conseguenza la probabilità di morte per malattie cardiache. La funzione principale della Vitamina K2 è quella di non permettere al calcio di depositarsi nella parete arteriosa bensì di depositarsi a livello delle ossa.

La vitamina K2 importante per ossa e denti

Come accennato in precedenza, la vitamina K2 a livello osseo svolge un’azione opposta di quella esplicata a livello arterioso.

Una volta assimilata, è in grado di:

  • carbossilare l’osteocalcina rendendola così attiva. L’osteocalcina è una proteina sintetizzata principalmente dagli osteoblasti e, una volta attiva, ha la capacità di richiamare soprattutto il calcio  (oltre al magnesio) per indirizzarlo nei tessuti ossei e denti;
  • rafforza il legame tra l’osteocalcina ed l’osteopontina, un’altra proteina da cui è composto il tessuto osseo, rendendo le ossa più “flessibili”, più resistenti e riducendo così il rischio di fratture.

In caso di  carenza di vitamina K2, l’osteocalcina non viene attivata.

In questo modo andremo in contro ad un processo di indebolimento delle ossa chiamato osteoporosi ed un indebolimento dei nostri denti.

La vitamina K2 e il cervello

La vitamina K2 è coinvolta nella prevenzione di malattie neurodegenerative come morbo di Alzheimer. Questo perché l’osteocalcina è presente anche a livello celebrale e se si hanno buoni livelli di vitamina K2, l’osteocalcina sarà presente in forma attiva e sarà in grado di:

  • limitare il formarsi di depositi di calcio;
  • migliorare la sensibilità all’insulina, ovvero limitare l’insulino-resistenza che provoca la morte del neurone e quindi la degenerazione neuronale.

Dove si può trovare?

La vitamina K2 è abbondante negli alimenti fermentati: formaggi come il Brie, il Gouda e l’Edam, nei quali viene prodotta dall’attività di particolari batteri.

La troviamo anche nei grassi animali come nel fegato, nel burro, nella carne e nel tuorlo delle uova, ma solo se provenienti da animali allevati al pascolo.

Ciò perché i ruminanti si cibano di erba, ricca di vitamina K1, la quale viene trasformata in vitamina K2 tramite il processo di fermentazione dei loro batteri intestinali.

Purtroppo, però, negli ultimi anni si è verificato un cambiamento nella qualità degli alimenti, essi si ottengono da animali allevati in maniera intensiva, che si nutrono di grano, di cereali e non di erba. In questo modo si produce poca vitamina K2 perché gli animali non assumono abbastanza vitamina K1; carenza che si riflette nella popolazione.

In risposta a questa mancanza, potremmo assumere ortaggi verdi ricchi di vitamina K1 in modo da convertirla in vitamina K2 grazie al lavoro di alcuni batteri della nostra flora intestinale. Tuttavia il problema è che la composizione del nostro microbiota non è così efficiente. Il nostro sistema digestivo è differente da quello dei ruminanti, quindi non riusciremmo ad ottenere lo stesso risultato.

Inoltre, bisogna precisare che la vitamina K2 può essere suddivisa in altri sottotipi, i più importanti sono: MK-4 e MK-7.

MK-7 è il sottotipo più biodisponibile e con un emivita lunga, il fabbisogno umano giornaliero di vitamina K2 (MK-7) necessario è di circa 45-50 microgrammi al giorno.

Per questo, in caso si voglia incrementare la nostra alimentazione con degli integratori a base di vitamina K2, bisogna leggere attentamente quello che viene riportato in etichetta, perché se presente la forma MK-4, dovremmo integrarlo più volte durante la giornata avendo un emivita breve, a differenza del MK-7  che resta in circolo per giorni.

Bisogna fare molta attenzione perché la carenza di vitamina K2, a differenza della vitamina K1 che ha un impatto diretto sulla coagulazione del sangue, non da segni acuti ma richiede anni per manifestarsi.

Infine, una piccola raccomandazione:

se si assume la vitamina D3 è necessario prendere contemporaneamente anche la vitamina K2; in questo modo, mentre la vitamina D3 aumenterà l’assorbimento di calcio, la vitamina K2 si occuperà di evitare il suo accumulo, trasportandolo nelle zone di interesse.

FONTI

  1. Vitamina K (naftochinone) – Humanitas
  2. El Asmar M. S., et al., 2014. Vitamin K Dependent Proteins And The Role Of Vitamin K2 In The Modulation Of Vascular Calcification: A Review. Oman Med J.

 

 

Dott.ssa Antonella Perrone

Farmacista in ambito ospedaliero con una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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