fbpx

Il licopene: un alleato per la nostra salute

Che cos’è il licopene? 

Il licopene è un fitochimico idrocarburico tetraterpene appartenente al gruppo dei carotenoidi e si trova nella frutta e verdura di colore rosso-arancione (papaya, pomodori, peperoni rossi, angurie, ecc.).

Proprietà chimiche e fisiche

Il licopene (C40H56) è un isomero aciclico del beta-carotene, un composto idrocarburico facente parte della classe dei terpeni. Si tratta di un carotenoide caratterizzato da una lunga catena di 40 atomi di carbonio con 11 doppi legami coniugati e due anelli terminali aperti disposti in una catena alifatica. Il licopene, ottenuto dalle piante, presenta una configurazione di tipo trans che è quella termodinamicamente più stabile. 

Nel corpo umano, il licopene dalla forma cis viene convertito, tramite reazione di isomerizzazione, alla forma trans, processo essenziale per un efficace assorbimento intestinale. 

Come viene biosintetizzato? 

La biosintesi dei carotenoidi coinvolge tre passaggi: 

– via dell’acido mevalonico a formare l’isopentil pirofosfato (IPP)

– sintesi del geranil geranil pirofosfato

– sintesi dei vari caroteni 

Il primo passaggio della biosintesi dei carotenoidi prevede la condensazione di due molecole di geranil-geranil-pirofosfato ad opera dell’enzima fitoene sintasi (PSY). Tale enzima conduce poi alla formazione del prefitoene pirofosfato (PPPP C40) il quale viene convertito in fitoene. Quest’ultimo viene isomerizzato e ossidato dall’enzima fitoene desaturasi in fitofluene. Successivamente, l’enzima Z-carotene desaturasi determina la conversione del fitofluene in neurosporene dal quale si ottiene infine il licopene. 

Viene ben assorbito dal nostro organismo? 

Il licopene deve necessariamente essere assunto con la dieta dal momento che l’organismo non è in grado di sintetizzarlo. La sua azione è limitata dalla bassa biodisponibilità ossia dal fatto che è poco assorbito a livello intestinale dopo introduzione con gli alimenti. A differenza di altre molecole antiossidanti, che risentono in modo negativo del trattamento termico degli alimenti, il licopene ha però una particolarità: la cottura dell’alimento ne aumenta la biodisponibilità. Per questo, la salsa di pomodoro è considerata una migliore fonte di licopene rispetto al pomodoro crudo!

In che modo viene assorbito? 

A seguito dell’ingestione, il licopene si lega a recettori specifici SR-B1 presenti sull’epitelio intestinale; viene incorporato in micelle lipidiche nell’intestino tenue, le quali, facilitando la solubilizzazione della coda idrofobica del licopene, determinano l’assorbimento di questo sulle cellule della mucosa intestinale. Il licopene è incorporato successivamente in chilomicroni e viene rilasciato nel sistema linfatico e nel sistema portale epatico. La distribuzione poi del licopene è veicolata nel plasma dalle lipoproteine a bassissima densità (VLDL) e da quelle a bassa densità (LDL). 

Il licopene e la sua importante azione antiossidante 

Tra i carotenoidi naturali, il licopene in vitro ha dimostrato di possedere la più elevata capacità d “scavenger” nei confronti dei radicali liberi e di essere in grado di inattivare l’ossigeno singoletto con un’efficacia di 2-10 volte superiore rispetto al beta-carotene e all’alfa-tocoferolo. Numerosi studi in vivo hanno evidenziato come i pomodori e i loro derivati riducano i danni a carico del DNA, abbassino la suscettibilità allo stress ossidativo dei linfociti e diminuiscano l’ossidazione delle LDL o la perossidazione dei lipidi. 

Il licopene, quindi, in virtù di tali capacità, è ed è stato oggetto di numerosi studi riguardanti il suo potenziale effetto di ritardare lo sviluppo del cancro e di inibirne la promozione. 

In che modo sembrerebbe esercitare un’attività anticancro? 

Nel 1997, negli USA, è stato condotto uno studio in cui venne misurata la quantità di licopene ed altri carotenoidi nel sangue di 578 uomini con cancro alla prostata. I dati vennero poi confrontati con quelli ricavati dall’analisi di 1294 individui sani. Mentre gli altri carotenoidi erano presenti in ugual quantità nei soggetti ammalati e in quelli sani, la concentrazione del licopene era molto bassa nei pazienti affetti da cancro alla prostata. Da qui venne formulata l’ipotesi per cui gli individui che non assumevano quantità sufficienti di licopene si ammalassero più facilmente e più gravemente di chi invece ne faceva un uso quotidiano. Pare infatti che il licopene inibisca la crescita delle cellule cancerogene interferendo con l’aumento dei fattori di ricezione del segnale e l’avanzamento del ciclo cellulare senza causare alcun tipo di effetto tossico. 

Inoltre, da studi molto recenti su cellule umane e animali, sembrerebbe che il gene 43 abbia la capacità di regolare l’azione del licopene nel migliorare la comunicazione a livello delle porte di giunzione intercellulari (GJC). La GJC è deficitaria in molte forme di tumori e il ripristino di questa funzione è associato a una riduzione della proliferazione cellulare. 

E per quel che riguarda i disturbi cardiovascolari? 

Il licopene riduce l’ossidazione dei lipidi e in particolare agisce contro l’ossidazione del colesterolo LDL che è considerata una delle cause più rilevanti nella formazione della placca ateromasica responsabile di un eventuale inizio e sviluppo d’arteriosclerosi. Inoltre, in pazienti ipertesi, trattati per sei settimane con un estratto di licopene si è registrata una diminuzione della pressione, da un minimo di 4 a un massimo di 13 mm di Hg. 

Il licopene fa bene alla nostra pelle? 

Il licopene esercita un’azione protettiva sulla pelle in caso di lunga esposizione ai raggi UV. E’ noto che l’esposizione alla luce ultravioletta provochi effetti dannosi sia a breve che a lungo termine. A lungo termine, un processo di invecchiamento cutaneo potrebbe provocare un maggior rischio di sviluppare alcune forme di tumori epiteliali. Oggi si sa che gli effetti nocivi dei raggi UV sono causati in parte dalla formazione di specie reattive dell’ossigeno, dallo stress ossidativo e dall’azione dei radicali liberi, i quali possono danneggiare le componenti delle cellule. 

Per tali motivi, è ipotizzabile che l’assunzione di licopene, grazie alla sua elevata azione antiossidante, possa rappresentare un valido mezzo di difesa per la nostra pelle nei confronti del fotoinvecchiamento.  

Integrazione VS alimentazione 

Ci si chiede spesso se la somministrazione di licopene mediante supplementazione sia più efficace o tanto efficace quanto il consumo di licopene per via alimentare (i pomodori rappresentano la prima fonte di licopene nella dieta occidentale). Ad oggi, l’integrazione di licopene è stata associata ad un più evidente effetto antipertensivo, ma l’apporto di pomodori di per sé si è dimostrato più favorevole sugli endpoint cardiovascolari. 

Dott.ssa Petra Favero

Farmacista specializzata in nutrizione con tanta passione per la divulgazione scientifica.

Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments