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Approccio ONE HEALTH: una salute globale per uomo, animali e ambiente

Mai come in questi tempi, messi alla prova da circa due anni di emergenza COVID, abbiamo percepito quanto sia importante il tema della salute. Sia l’emergenza sanitaria che i cambiamenti climatici di cui sentiamo quotidianamente parlare hanno sottolineato come la salute umana non possa prescindere da quella animale e del pianeta, poichè questi tre elementi risultano essere altamente interconnessi. Perciò qualsiasi sforzo di promozione della salute è destinato ad essere vano se non prende in considerazione questo ampio contesto. E’ proprio partendo da questa prospettiva che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito un concetto di salute sistemica che comprende uomo, animali e ambiente, chiamato One Health. Introdotto ufficialmente all’inizio degli anni 2000, l’approccio One Health include un’idea di salute nota ormai da più di un secolo. Si tratta di una visione olistica antica e al contempo più che mai attuale che propone un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse. Promosso dall’OMS, questo modello è stato ufficialmente riconosciuto dal Ministero della Salute Italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali. Diverse sono le sfide che potrebbero trarre beneficio da questo approccio multidisciplinare: dalla lotta all’inquinamento alla resistenza antibiotica.

UOMO e AMBIENTE: quanto incide l’inquinamento ambientale sulla nostra salute?

La salute e il benessere psicofisico delle persone sono strettamente legati allo stato dell’ambiente. Nella sua relazione “preventing disease through healthy environments” ovvero “prevenzione delle patologie attraverso ambienti salubri”, l’OMS ci fornisce dati che fanno quantomeno riflettere. E’ stato infatti stimato che nel 2016 il 24% delle morti a livello globale è imputabile a rischi ambientali modificabili. Si tratta in termini numerici di circa 13.7 milioni di morti. Il dato ci fa capire che 1 su 4 morti potrebbero essere evitate modificando le condizioni ambientali. 

Focalizzandoci sul contesto Europeo i fattori ambientali sono responsabili del 12-18% dei decessi, con il maggior peso assegnato all’inquinamento dell’aria, importante concausa nello sviluppo di malattie cardiache, ictus e malattie polmonari. Si stima che l’esposizione all’inquinamento dell’aria determini ogni anno oltre 400 000 decessi prematuri nell’UE. A seguire vi è l’esposizione al rumore dei mezzi di trasporto e delle industrie può causare disturbi del sonno, aumenti del rischio d’ipertensione e di malattie cardiovascolari.

Al contrario sappiamo bene come una natura sana sia in grado  di promuovere la salute. In particolare nel contesto urbano l’inserimento di spazi verdi è in grado di supportare la salute ed il benessere offrendo luoghi per il relax, l’attività fisica e l’integrazione sociale.

UNO SGUARDO AL CAMPO FARMACEUTICO: la resistenza antibiotica in ottica One Health

L’interconnesione tra uomo, ambiente ed ecosistemi tocca anche l’ambito farmaceutico ed è più che mai evidente nel fenomeno della resistenza antibiotica. I batteri resistenti sono microrganismi che quando esposti ad un antibiotico sono in grado di sviluppare meccanismi di sopravvivenza alternativi e di rendere quindi l’antibiotico stesso inefficace. Spesso si può ovviare al problema utilizzando un diverso antibiotico per la terapia. Tuttavia se un batterio diventa resistente a molte classi di antibiotici le opzioni terapeutiche si assottigliano e rischiano di diventare nulle. In questo caso si parla di “superbatteri” ovvero batteri che causano infezioni difficilissime da trattare per mancanza di terapie efficaci. Questo fenomeno è all’attenzione delle nazioni di tutto il mondo ed è già stato inserito dall’OMS nelle minacce per la salute globale nel 2019. Secondo il Centro Europeo di Controllo e Prevenzione delle Malattie (ECDC) in Europa si verificano annualmente 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti. Esse causano ogni anno oltre 37 000 decessi e sono responsabili un significativo assorbimento di risorse (sanitarie e non) che sfiorano 1,5 miliardi di euro. Inoltre in Italia la resistenza agli antibiotici risulta tra le più elevate in Europa, dato spesso collegato ad un uso inappropriato di questi farmaci. L’utilizzo massivo di antibiotici non riguarda solo la medicina umana ma anche quella veterinaria. Non mancano poi le ripercussioni sull’ambiente nel quale, a seguito dell’uso di antibiotici, vengono rilasciati sia di batteri resistenti che di geni di resistenza. Inoltre c’è da considerare che quote di farmaco non metabolizzate dal corpo umano o dagli animali vengono escreti per via urinaria e fecale contaminando acque e suoli. Queste sostanze in genere si degradano piuttosto rapidamente ma a causa della loro continua immissione nell’ambiente risultano essere “semi-persistenti” ovvero di fatto sempre presenti. In questo quadro interconnesso l’OMS individua l’approccio One Health come necessario. Esso si concretizza in uno sforzo congiunto di più discipline professionali (medicina umana e veterinaria, settore agroalimentare, ambiente, ricerca e comunicazione, economia e altre) che operano a livello locale, nazionale e globale.

Conclusioni

Quando si parla di salute molto spesso si prende in considerazione il solo contesto umano, trascurando che animali ed ambiente fanno parte della nostra salute. In un mondo in cui le sfide stanno diventando sempre più complesse, l’approccio One Health propone una visione ampia e si prefigge di raggiungere soluzioni attraverso la cooperazione di esperti in differenti discipline. In questa visione, le scelte ed i comportamenti quotidiani di ogni singola persona risultano importanti per concorrere ad una salute che sia di tutti e per tutti!

Fonti

(1) One Health https://www.euro.who.int/en/health-topics/health-policy/one-health 

(2) One Health – ISS https://www.iss.it/one-health

(3) Ambiente e salute — Agenzia europea dell’ambiente https://www.eea.europa.eu/it/themes/human/intro

(4) EpiCentro. Salute e ambiente https://www.epicentro.iss.it/ambiente/ 

(5) EpiCentro. Resistenza agli antibiotici – Documentazione mondo https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/Documentazione-mondo 

(6) Nuovo rapporto dell’OMS evidenzia che la resistenza agli antibiotici è ancora una minaccia per la salute pubblica https://www.aifa.gov.it/-/nuovo-rapporto-dell-oms-evidenzia-che-la-resistenza-agli-antibiotici-e-ancora-una-minaccia-per-la-salute-pubblica 

(7) Salute, M. della. Antibiotico-resistenza nel settore ambientale https://www.salute.gov.it/portale/antibioticoresistenza/dettaglioContenutiAntibioticoResistenza.jsp?lingua=italiano&id=5435&area=antibiotico-resistenza&menu=vuoto 

Dott.ssa Miriam Girardini

Laurea Magistrale in Farmacia. PhD in Scienze del Farmaco, delle Biomolecole e dei Prodotti per la Salute. Nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica

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