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Punto N9: gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

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Con la diffusione del nuovo Coronavirus, sono molti i proprietari di cani, gatti ed altri animali domestici, preoccupati che i loro amici a 4 zampe possano contrarre o essere veicolo del 2019-nCoV.

I Coronavirus possono essere suddivisi in diverse sottofamiglie, identificate con lettere dell’alfabeto greco: i CoV α e β attaccano principalmente i mammiferi, quelli γ e δ i pesci e gli uccelli. Nonostante il 2019-nCoV faccia parte della sottofamiglia β,

la WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) afferma che: “Attualmente non ci sono prove che gli animali domestici possano essere infettati da questo nuovo coronavirus”.

La stessa tesi è supportata dal Ministero della Salute che, citando le parole del direttore del Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria, riporta sul suo sito: “Non esistono attualmente prove che dimostrino che gli animali come cani e gatti possono essere infettati da SARS-CoV-2, né che possono essere una fonte di infezione per l’uomo.”

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In ogni caso, il Centro per il Controllo delle Malattie statunitense, invita chi è affetto da Covid-19 ad isolarsi anche dai propri compagni a 4 zampe, oltre che da familiari ed amici.

Purtroppo il timore che gli animali domestici possano essere veicolo del virus, spinge tante persone all’abbandono e all’uccisione di cani e gatti. Si ricorda che questo è un comportamento sbagliato e perseguibile penalmente.

 

Federica Martin

Laureanda in Farmacia. La sua passione è la ricerca.

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