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QUARANTENA: PERCHE’ CI AIUTERA’ A SCONFIGGERE IL CORONAVIRUS

Durante questi giorni di giustificata preoccupazione, le Autorità ci invitano caldamente a non uscire di casa se non strettamente necessario.

La richiesta di modificare le nostre abitudini in termini di riduzione del tempo speso al di fuori dell’abitazione e dei rapporti interpersonali prende il nome di “Quarantena”.

Cos’è?

Stando alla definizione, la Quarantena è un periodo di segregazione e di osservazione al quale si sottopongono persone, animali e cose ritenuti in grado di portare con sé i germi di malattie infettive, specialmente esotiche.

Il termine trae origine dal fatto che, anticamente, tutto ciò (persone o cose) che proveniva dal mare si mettesse in isolamento per la durata di quaranta giorni prima di poter sbarcare sulla terraferma. Questa misura permetteva di avere la sicurezza che nessun agente patogeno potesse diffondersi nella città di approdo.

Ai giorni nostri, questo periodo di tempo è stato ridimensionato in funzione del periodo di incubazione delle diverse malattie infettive e delle pratiche di disinfezione. Si configura, quindi, come sinonimo di contumacia o isolamento.

Come si trasmettono i microrganismi?

In generale, gli agenti patogeni, si trasmettono da un organismo all’altro in diversi modi:

  • Contatto diretto: da persona a persona, di norma, attraverso le mani contaminate;
  • Contatto indiretto: da uno strumento o superficie contaminata alla persona, dove lo strumento diventa un vettore che trasporta il microrganismo;
  • Via ematica;
  • Via aerea: goccioline che fuoriescono dalla bocca della persona. Possono rimanere sospese nell’aria anche per lunghi periodi di tempo e le particelle possono essere disseminate dalle correnti d’aria o depositarsi sulle superfici;
  • Tramite droplets: goccioline che fuoriescono dalla bocca della persona infetta nell’atto del tossire o dello starnutire, oppure durante manovre di emergenza come la broncoaspirazione. Le particelle disseminate possono entrare in contatto con la mucosa orale, congiuntivale o nasale. In questo caso, la trasmissione avviene solo se vi è un contatto stretto tra sorgente ed individuo ricevente. Le goccioline, infatti, rimangono sospese nell’aria, ma non percorrono distanze di norma superiori al metro.

Inoltre, è necessario considerare il periodo di incubazione di una malattia infettiva. Dal momento in cui un individuo incontra l’agente patogeno a quando ne sviluppa i sintomi intercorre un lasso di tempo variabile a seconda del tipo di infezione. Durante questo periodo, un individuo che è entrato a contatto con l’agente patogeno è in grado di diffonderlo alla comunità secondo le vie sopra citate.

Perché è così importante rispettarla?

Considerati questi fattori, diminuire la circolazione delle persone, gli incontri interpersonali e gli assembramenti ci aiuterà a fermare la diffusione di una malattia sconosciuta e contagiosa come quella da COVID-19.

Questo è vero, in particolare, nel caso in cui un individuo si trovi durante il periodo di incubazione: quando è, quindi, in grado di trasmettere il patogeno ad altri.

Minori sono i contatti, minori sono le possibilità di diffondere il patogeno!

Così facendo, si aumenta sensibilmente la possibilità di “spegnere” un’epidemia in corso.

 

Fonti

http://www.treccani.it/vocabolario/quarantena/

https://www.cdc.gov/infectioncontrol/pdf/guidelines/isolation-guidelines-H.pdf

Dott.ssa Laura Idotta

Laureata in Farmacia. Study Coordinator in Oncologia presso l’Ospedale Niguarda

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