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Il GHB: la droga dello stupro

Il GHB: la droga dello stupro 

Gocce KO, Ecstasy liquida, Fantasy, G, droga dello stupro, tuonano i titoli dei giornali ai nostri giorni. 

Ma cosa si nasconde effettivamente dietro questi nomi?

Si tratta del GHB o acido gamma-idrossibutirrico, un acido grasso a catena corta presente naturalmente nel nostro organismo e, in generale, in quello di tutti i mammiferi. In particolare, è concentrato a livello dell’ipotalamo, dei gangli basali, dei reni, del cuore, dei muscoli e delle masse grasse. 

Il GHB è un neurotrasmettitore con effetti GABA mimetici : una volta assunto provoca un iniziale stato di ebbrezza in cui il soggetto si sente bene e disinibito.  In questo stato le percezioni sensoriali risultano amplificate, l’ansia diminuisce e il rilassamento aumenta. A questi effetti, paragonabili a quelli causati dall’ecstasy, si aggiunge l’amnesia anterograda che causa, quindi chi la assume non ricorda più quanto accaduto. Non a caso è conosciuto come droga da tempo libero o droga da stupro. Spesso viene infatti aggiunto nel bicchiere dell’eventuale vittima per scopi illegali ed immorali.

Storia del GHB

Il GHB fu sintetizzato per la prima volta nel 1874. In seguito nel 1960 Henri Laborit ne notò gli effetti sedativi ed ipnotici mentre svolgeva degli studi sul GABA.

Negli anni successivi fu dimostrata la sua presenza a livello del sistema nervoso centrale insieme a quella di recettori specifici, e così si comprese la sua funzione di neurotrasmettitore. Inoltre, la sua capacità di innalzare i livelli di dopamina fu sfruttata per creare un farmaco utile nella cura della narcolessia e della dipendenza da alcol etilico.

In grado anche di stimolare la produzione dell’ormone della crescita, oggi è inserito tra le sostanze dopanti.

Metabolismo ed effetti

Il GHB si presenta come polvere bianca idrosolubile o liquido incolore, inodore e dal sapore leggermente salato. Analisi di laboratorio eseguite su campioni provenienti da soggetti arrivati in ospedale per intossicazione, hanno dimostrato che la dose di GHB necessaria ad ottenere l’effetto inibitorio è in genere molto alta e vicina alla dose tossica o letale; in ogni caso anche piccole dosi possono dare effetti inaspettati.

Assorbito rapidamente a livello intestinale, i primi effetti si verificano già dopo 15 minuti dall’assunzione e durano da una a tre ore. I massimi livelli plasmatici si raggiungono dopo 25-45 minuti. Il GHB, che si decompone in acqua e anidride carbonica, si può rintracciare nel sangue fino a otto ore dopo l’assunzione e nelle urine fino a dopo dodici ore.

A basse dosi causa rilassamento, tranquillità, disinibizione ed euforia. A dosi via via crescenti si aggiungono aumento delle percezioni sensoriali, effetto afrodisiaco, intontimento, rilassamento muscolare con perdita della coordinazione dei movimenti, forte sonnolenza e narcosi.

Gli effetti collaterali sono nausea, vomito, insonnia, confusione, tremori, collasso, coma e addirittura morte soprattutto se assunto a dosi elevate, continue e addizionato a bevande alcoliche o ad altre droghe. Non stupisce che sia quindi una sostanza in grado di generare dipendenza fisica e psicologica.

Uso e abuso

Il GHB costituisce il principio attivo di un farmaco approvato in Italia e in altri paesi europei per il trattamento della dipendenza da alcool. Grazie al suo meccanismo d’azione infatti, agendo sui recettori del GABA, indurrebbe una maggiore disponibilità di dopamina nel cervello, antagonizzando i sintomi da astinenza.

Il suo abuso e pertanto l’utilizzo per scopi impropri, illegali ed amorali, come nei casi di violenza sessuale, coinvolge due altre sostanze che ne fanno da precursori: il GBL o gammabutirrolattone e il BD o butandiolo. Entrambe sono maggiormente reperibili rispetto al GHB, in quanto solventi industriali o intermedi dell’industria chimica, che si presentano sotto forma di liquidi incolori e miscibili con l’acqua. Le due sostanze possono essere assunte direttamente ed essere trasformate nel nostro organismo in GHB, oppure possono essere manipolate in laboratori illegali affinché sia sintetizzato. Il possesso di GBL e di BD per usi non autorizzati dalla legge, è vietato. Il GHB e il GBL sono entrambi inclusi nella tabella IV del DPR 309/90 e s.m.i. .

Conclusioni

Considerata la diffusione sempre maggiore, si può parlare di un vero e proprio allarme sociale che coinvolge moltissime fasce d’età, in particolar modo i più giovani.

Sostanze così pericolose che, aggiunte a drink sia alcolici che non, regalano qualche ora di ebbrezza in cui non si è capaci di intendere e di volere, determinano abbandono dei freni inibitori, effetti mano a mano più gravi e pericolosi, fino alla rimozione del ricordo di ciò che è avvenuto. Nelle vittime di violenza carnale però quel ricordo confuso e sbiadito sarà purtroppo sempre presente.

Allora sì all’informazione, sì alla conoscenza degli effetti causati dall’uso improprio ed illegale di farmaci, delle droghe e delle sostanze affinché i ricordi della nostra vita non siano da dimenticare.

Fonti:

  • www.stateofmind.it/2018/03/acido-gamma-idrossibutirrico-ghb/;
  • www.italianjournalonaddiction.it (Volume 2, Numero 5-6, 2012);
  • www.bag.admin.ch/bag/it/home/gesund-leben/umwelt-und-gesundheit/chemikalien/chemikalien-a-z/ghb.htm
Dott.ssa Morgana Pisano

Laureata in Farmacia, appassionata di divulgazione scientifica e scrittura di storia della scienza.

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