
La bromelina, contenuta nell’Ananas, fu isolata chimicamente alla fine dell’800 e introdotta come principio terapeutico da Heinicke nel 1957.
Negli ultimi anni, il numero di studi relativi a tale sostanza è diventato degno di nota, mettendone in risalto le svariate proprietà e i possibili impieghi in ambito clinico.
Che cos’è la bromelina?
La bromelina è un estratto grezzo, acquoso ottenuto dal gambo e dal frutto dell’ananas (Ananas comosus). E’ una miscela di endopeptidasi tioliche e altri componenti tra cui fosfatasi, glucosidasi, perossidasi, cellulasi e diversi inibitori della proteasi.
Ad oggi, la bromelina viene ottenuta a partire dal succo d’ananas raffreddato a seguito di un processo di centrifugazione, ultrafiltrazione e liofilizzazione.
Quali sono gli usi della bromelina?
Studi in vivo e in vitro dimostrano le proprietà fibrinolitiche, antiedematose, antitrombotiche e antinfiammatorie della bromelina.
A ragion di ciò, studi clinici hanno riportato come la bromelina possa giovare nel trattamento di diversi disturbi. Scopriamo quali.
Effetti della bromelina nel sistema cardiovascolare e circolatorio
Osservazioni cliniche hanno dimostrato come l’assunzione quotidiana da 400 a 1000 mg di bromelina minimizzi la gravità dell’attacco di angina pectoris e di quello ischemico transitorio (TIA). E’ inoltre conosciuta per la sua potente azione fibrinolitica e per la sua capacità di inibire il processo d’aggregazione piastrinica. Minimizzando così il rischio di trombosi arteriosa e di embolia, si dimostra efficace nel trattamento delle malattie cardiovascolari.
La bromelina allevia l’osteoartrite?
Una combinazione di bromelina, tripsina e rutina è stata confrontata con un noto antinfiammatorio in 103 pazienti con osteoartrosi al ginocchio. Dopo sei settimane, entrambi i trattamenti hanno determinato una riduzione significativa del dolore e dell’infiammazione. Si pensa che le proprietà analgesiche della bromelina derivino dalla sua influenza diretta sui mediatori del dolore come la bradichinina.
E per quel che riguarda l’immunegenicità?
La bromelina è stata consigliata come un approccio terapeutico adiuvante nel trattamento dell’infiammazione cronica e delle malattie autoimmuni. Esperimenti in vitro hanno dimostrato come la bromelina abbia l’abilità di modulare l’adesione di alcune molecole coinvolte nella trasmissione del segnale infiammatorio, alla superficie di cellule T, macrofagi e cellule natural killer. Secondo alcuni recenti studi, la terapia orale con bromelina sembrerebbe produrre alcuni effetti analgesici e antinfiammatori nei pazienti con artrite reumatoide, una delle malattie autoimmuni più comuni. Il meccanismo anti-infiammatorio è mediato dall’aumento dell’attività fibrinolitica sierica, dalla riduzione dei livelli di fibrinogeno plasmatico e di bradichinina, con conseguente riduzione della permeabilità vascolare, dell’edema e del dolore.
La bromelina può essere quindi utile per lo sportivo?
A ragion di quanto appena descritto, la bromelina si rivela utile nel trattamento dei traumi sportivi, quali contusioni, contratture, stiramenti e strappi. E’ importante sottolineare che l’effetto dimostrato di riduzione del dolore sia molto probabilmente dovuto alla capacità della bromelina di ridurre l’infiammazione del tessuto e l’edema piuttosto che ad un diretto effetto analgesico.
Un noto studio del 1960 è stato condotto su 74 pugili con lividi sul viso ed ematomi su orbite, labbra, orecchie, petto e braccia. A questi è stata somministrata bromelina quattro volte al giorno per quattro giorni o fino alla scomparsa dei lividi. Un gruppo di controllo di 72 pugili ha ricevuto un placebo. In 58 pugili, trattati con bromelina, tutti i segni dei lividi erano scomparsi in quattro giorni, i 16 rimanenti avevano avuto necessità di 8-10 giorni per un recupero totale. Nel gruppo di controllo, invece, solo 10 soggetti sono guariti nell’arco di quattro giorni, i rimanenti in 7-14 giorni.
Può essere efficace nel trattamento della cellulite?
In genere, nel momento in cui parla di cellulite si tende ad ignorare il processo infiammatorio che ne sta alla base. Infatti, il ristagno di liquidi negli spazi interstiziali associato al deposito di grasso nel tessuto sottocutaneo conduce alle alterazioni morfologiche tipiche della cellulite (pelle a buccia d’arancia e noduli cellulitici doloranti). La bromelina, stimolando la diuresi, ripristinando il trofismo cellulare e normalizzando la struttura del tessuto cutaneo e sottocutaneo, può essere indicata quale coadiuvante nella prevenzione e nel trattamento della cellulite.
Bromelina e disturbi delle vie respiratorie
La bromelina, in virtù della sua capacità di fluidificare e ridurre le secrezioni bronchiali, agisce anche come mucolitico e decongestionante delle mucose nella flogosi acuta catarrale. Studi clinici, inoltre, dimostrano come il trattamento con bromelina apporti una riduzione della durata dei sintomi in pazienti affetti da sinusite rispetto alle terapie standard, special modo in età infantile.
La bromelina presenta tossicità?
Studi di tossicità effettuati sugli animali, con un incremento della dose di bromelina sino a 750 mg/kg al giorno, non hanno riportato effetti tossici. Dosaggi di 1500 mg/kg di bromelina al giorno non hanno provocato effetti cancerogeni o teratogeni e non hanno determinato alterazioni nell’assunzione di cibo, nell’istologia del cuore, a livello della milza, del rene o dei parametri ematologici. Non sono stati riscontrati significativi cambiamenti nei parametri di coagulazione sanguigna nemmeno nell’uomo.
Tuttavia, a seguito dell’assunzione di bromelina potrebbero manifestarsi alcuni effetti collaterali tra cui: mal di stomaco e aumento della frequenza cardiaca. In caso di comparsa di tali sintomi la persona dovrebbe smettere di assumere la bromelina e consultare il proprio medico curante.
Le persone con sensibilità o allergia all’ananas dovrebbero evitare l’assunzione di bromelina dal momento che si potrebbero verificare reazioni allergiche da lievi e gravi e, in casi estremi, anafilassi.
La bromelina sembrerebbe potenziare l’azione degli antibiotici
La bromelina può modificare la permeabilità di alcuni organi e tessuti a diversi farmaci. Prolunga la durata del sonno dei topi che hanno ricevuto pentobarbital e aumenta i livelli di penicillina e gentamicina nei ratti.
Negli esseri umani, è stato inoltre dimostrato come la somministrazione di amoxicillina e tetraciclina in contemporanea alla bromelina possa determinare un aumento dei livelli ematici e tissutali degli antibiotici. Per tal motivo, l’utilizzo della bromelina, in associazione alla terapia antisettica classica, si è rivelato più efficace nella cura di polmoniti, bronchiti e infezioni da Staphylococcus cutaneo, pielonefriti e infezioni del tratto urinario come la cistite.
In conclusione…
La bromelina ha un’ampia gamma di effetti terapeutici, ma le modalità con cui si manifestano non sono ancora propriamente chiarite. E’ assodato, invece, che la bromelina venga ben assorbita a seguito della somministrazione orale e non abbia importanti effetti collaterali nemmeno a seguito di un periodo di trattamento prolungato.
Non assumere bromelina senza aver consultato il proprio medico.