
La teoria alla base della dieta alcalina vuole che i cibi possano essere divisi in cibi acidi e cibi basici. Il consumo di cibi basici, a sfavore di quelli acidi, dovrebbe avere un effetto protettivo nei confronti di una serie di patologie, anche e soprattutto dei tumori. Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza…
ACIDI E BASI
Visto che si parla di dieta alcalina è doveroso fare un piccolo excursus nella chimica di base e andare a chiarire cosa si intende per acido e cosa si intende per base.
Molti sono stati gli studiosi ad occuparsi di acidi e di basi, ma per non dilungarmi troppo citerò soltanto due teorie, quella di Arrhenius e quella di Lewis.
Arrhenius nel 1887 sosteneva che un acido fosse una sostanza di grado di rilasciare, in soluzione acquosa, ioni idrogeno. Una base, al contrario, era in grado di rilasciare ioni idrossile.
Anni dopo, nel 1923, il chimico Lewis formulò invece la seguente teoria: un acido è una sostanza qualsiasi in grado di accettare una coppia di elettroni, mentre una base è una qualsiasi sostanza in grado di cedere una coppia di elettroni.
Il pH DEL NOSTRO ORGANISMO
L’altro punto chiave di tutto il discorso sta nel chiarire quale sia il pH del nostro organismo.
Una serie di processi fisiologici permette il mantenimento del pH sanguigno in un range ristretto, tra 7,35 e 7,45. Questi valori sono compatibili con lo svolgimento di tutte le funzioni metaboliche del nostro corpo.
All’interno del nostro organismo vengono continuamente prodotte sostanze acide, volatili e non volatili, che vengono prontamente contrastate da efficienti sistemi tampone e sistemi che le eliminano, i quali non permettono alterazioni importanti dei valori di pH indicati precedentemente. Perché? Perché un pH che non rientri nel range 7,35-7,45 NON È COMPATIBILE CON LA VITA. Quindi mi preme dire, mi auguro che mai nessuno riesca ad alcalinizzarsi con la dieta, perché questo lo porterebbe a morte certa.
NON HA SENSO PARLARE DI DIETA ALCALINA
Parlare di dieta alcalina non ha senso, soprattutto associandola a patologie importanti come possono essere i tumori. Ciò che invece può avere un senso è parlare di dieta anti-stress elettrofilo o dieta riducente, che ha lo scopo di contrapporsi all’infiammazione.
Contrastare l’infiammazione che può essere presente nel nostro organismo è uno dei punti chiave per rimanere in salute. Non serve che l’infiammazione sia “eclatante” ma è più che sufficiente una infiammazione minima ma persistente a compromettere il nostro stato di salute.
IL GLUTATIONE
Uno dei principali protagonisti capace di contrastare l’infiammazione, avendo potere riducente, è il glutatione.
Il glutatione è un tripeptide costituito da tre amminoacidi: cisteina, acido glutammico e glicina. Agisce a livello endocellulare e previene l’eccessiva ossidazione, dovuta a metaboliti tossici o di scarto prodotti durante i processi metabolici o in situazione di stress, stando così al centro di tutte le vie antiossidanti, enzimatiche e non.
In aggiunta ci sono studi che sembrano indicare che l’azione del glutatione e degli enzimi ad esso correlati sia supportata dai polifenoli che introduciamo con la dieta.
I POLIFENOLI NELLA DIETA
I polifenoli vengono assunti naturalmente con la dieta se si segue un’alimentazione ben variegata a base di alimenti vegetali. Li possiamo trovare infatti in verdura e frutta fresca, nei prodotti integrali, nell’olio di oliva, e anche nel cacao, nel caffè, nelle varie tipologie di tè.
ANTIOSSIDANTI NELLA DIETA
Oltre ai polifenoli è importante assumere con la dieta altre sostanze che hanno un effetto protettivo e antiossidante per il nostro organismo.
Tra questi possiamo elencare la vitamina E e la vitamina C, i caroteni, la vitamina K e gli enzimi antiossidanti selenio, rame e zinco.
RACCOMANDAZIONI GENERALI
Quello che conta per tutti gli alimenti, e nello specifico nel caso di questo articolo, è la raccomandazione di consumare alimenti il più possibilmente freschi, prodotti nella propria zona. Perché un alimento sia fresco è ovviamente necessario che sia di stagione. La freschezza degli alimenti permette infatti di godere a pieno delle varie proprietà di cui tratta questo articolo.
FONTI
Del Rio D. et al, Dietary (Poly)phenolics in Human Health: Structures, Bioavailability, and Evidence of Protective Effects Against Chronic Diseases, Therapeutics, 2013
Masella R. et al., Novel mechanisms of natural antioxidant compounds in biological systems: involvement of glutathione and glutathione-related enzymes, Journal of Nutritional Biochemistry, 2005
Minich D. & Brown B., A Review of Dietary (Phyto)Nutrients for Glutathione Support, Nutrients, 2019