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Una lunga storia d’amore: paziente e farmacista

La farmacia è il presidio sanitario più facilmente raggiungibile da parte dei cittadini sul territorio. La capillarità, l’orario di apertura, il sistema dei turni garantiscono una fruibilità di servizio senza paragoni nello scenario sanitario italiano. Questa peculiarità è diventata per il cittadino un’ancora di salvezza trasformando la farmacia in un portale d’accesso al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). 

Spesso dal colloquio con il paziente emergono particolari che sono stati taciuti al medico, vuoi perché ritenuti dal paziente ininfluenti, vuoi per mancanza di sintonia tra medico e paziente, ma che invece sono fondamentali per capire certe patologie. Comunicare con i pazienti sulle loro esperienze, bisogni e preoccupazioni riguardo alla loro salute e ai trattamenti, è essenziale per identificare i problemi legati ai farmaci come l’uso eccessivo, le reazioni avverse e la non aderenza terapeutica. Tale comunicazione è una parte importante dell’assistenza farmaceutica: assistenza che spinge i farmacisti ad assumersi la responsabilità dei risultati clinici della terapia farmacologica, prevenendo, identificando e risolvendo i problemi legati ai farmaci. 

Se il cliente non è occasionale, per la maggioranza dei casi (70%) i pazienti vanno sempre nella stessa farmacia, occorre memorizzare abitudini e comportamenti per capire chi si ha davanti. Una comunicazione concentrata sulle necessità dell’assistito, da parte del farmacista, è in grado di migliorare sensibilmente la pharmaceutical care.

La relazione operatore-paziente è un aspetto fondamentale della professione del farmacista. Capire chi è il soggetto con cui si ha a che fare e generare ciò che viene definito una “comunicazione terapeutica” porta benefici da un punto di vista emotivo per il paziente, migliorando anche l’efficienza lavorativa per l’operatore. 

Un farmacista, infatti, dovrebbe essere in grado di stabilire una relazione con il paziente per avere una consultazione efficace. Un’attenzione speciale è data all’essere empatico, perché questo è essenziale per costruire una relazione efficace relazione efficace. La relazione in sé può avere un effetto terapeutico. Un gruppo di ricerca canadese ha descritto l’alleanza terapeutica come il legame emotivo sviluppato tra un professionista della salute e il paziente che permette a quest’ultimo di fare progressi terapeutici. La fiducia nel farmacista è un aspetto importante della relazione terapeutica. La fiducia del paziente nel farmacista e la fiducia nella sua competenza aiuteranno a fidarsi del trattamento proposto. 

Un fattore molto importante da tenere in considerazione è quello di adattare la cura tenendo conto di come la malattia e i farmaci influenzano il singolo paziente. Non limitarsi vedere il paziente in quanto tale ma come persona permette, inoltre, non solo di trattare la malattia presentata, ma considerare la salute e la qualità della vita del paziente in totale, ora e in futuro. Questo concetto è molto importante per promuovere la salute. 

È fondamentale ricordare che la comunicazione con il paziente rientra, inoltre, tra gli obblighi del Codice Deontologico del farmacista. Per esempio, l’Art. 5 recita: “Costituisce obbligo professionale del farmacista fornire al paziente le informazioni e i chiarimenti opportuni al paziente circa: conservazione, contenuto, attività terapeutica, posologia, modalità e tempi di somministrazione, controindicazioni, effetti collaterali ed incompatibilità di qualunque natura dei medicinali dispensati. Deve anche fornire consigli ed indicazioni igieniche, sanitarie ed alimentari, a completamento e sostegno dell’evoluzione dell’appropriatezza della terapia mirando al recupero e al mantenimento dello stato di salute”. 

Al contempo, nel Codice Deontologico si affrontano le questioni dei rapporti tra colleghi farmacisti e altri operatori sanitari quali medici, veterinari ecc. A riguardo il farmacista deve attenersi al principio del rispetto reciproco e della salvaguardia delle specifiche competenze e nei confronti degli altri sanitari. A tal proposito, qualora il farmacista debba effettuare alcune osservazioni riguardanti una prescrizione, è tenuto a rivolgersi direttamente al sanitario prescrivente astenendosi da critiche. Il farmacista, in qualità di operatore sanitario, deve collaborare con le autorità coadiuvandole nel raggiungimento dei loro obiettivi ed inoltre deve mettere a disposizione dei colleghi il frutto delle proprie esperienze tecnico scientifico e deve favorire l’incontro con altri sanitari al fine di una reciproca crescita professionale. 

In conclusione, mi vorrei soffermare su un’espressione del volto molto importante: il sorriso. Diversi esperimenti condotti dalle più prestigiose università del mondo quali Harvard o Oxford hanno messo in luce come atti di gentilezza nei confronti di soggetti affetti da patologie ne migliorano la risposta terapeutica. Un semplice atto di gentilezza che il farmacista può compiere è un sorriso.

Referenze:

Horvath AO, Luborsky L. The role of the therapeutic alliance in psychotherapy. J Consult Clin Psychol. 1993;61(4):561–73.

Wolters, Majanne et al. “Exploring the concept of patient centred communication for the pharmacy practice.” International journal of clinical pharmacy vol. 39,6 (2017): 1145-1156. doi:10.1007/s11096-017-0508-5

“Biologia della gentilezza. Le 6 scelte quotidiane per salute, benessere e longevità” Libro di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo

CODICE DEONTOLOGICO DEL FARMACISTA – FOFI – http://www.fofi.it

Dott.ssa Francesca Sciandra

Dott.ssa in farmacia, nutre una profonda passione per la divulgazione scientifica.

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